Dissesto Provincia, la Cgil “chiama” i grillini

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9 marzo 2013

di Roberto Rossini, Segretario generale Fp Cgil Pesaro Urbino

PESARO – Quanto affrontato negli ultimi due incontri di trattativa con la Provincia pone la nostra organizzazione di fronte a una serie di problemi che l’Amministrazione provinciale dovrà affrontare altrimenti essi potrebbero riversarsi pesantemente sul futuro occupazionale dei dipendenti.

L’Amministrazione provinciale, infatti, nell’aprire i due incontri ha sottolineato la difficile situazione di bilancio che rispetto al 2012 (già pessima), è peggiorata.

Infatti in seguito all’approvazione dell’ultima legge di stabilità del dicembre scorso gli enti territoriali non possono procedere a coprire la spesa corrente con le plusvalenze prodotte dalla vendita del patrimonio.

Questa condizione unita all’incremento del taglio dei trasferimenti rende estremamente difficile per la Provincia approvare il bilancio 2013 entro fine giugno.

Tale condizione diventa per la FP CGIL preliminare ad ogni altra questione anche perché nel caso in cui la Provincia non riuscisse ad approvare il bilancio, si procederebbe al suo commissariamento in seguito al quale verrebbero sospesi in automatico tutti i contratti integrativi sottoscritti e soprattutto si aprirebbe una fase in cui non potrebbero essere rinnovati tutti i contratti a tempo determinato, senza poter escludere in partenza la dichiarazione di esubero del personale e la conseguente messa in mobilità dello stesso.

La FP CGIL ha chiesto ufficialmente al Direttore generale della Provincia di chiedere al Presidente Matteo Ricci di procedere alla convocazione di un tavolo permanete con i sindacati di categoria e le confederazioni, per illustrare le varie iniziative che l’ente ha intenzione di mettere in atto per evitare la dichiarazione di dissesto e per le quali la stessa FP CGIL e i membri della RSU hanno suggerito ipotesi riorganizzative che dovrebbero produrre dei risparmi di spesa. Allo stesso tempo la Fp ha sottolineato l’importanza del ruolo che lo stesso Presidente può svolgere all’interno dell’Upi nei confronti del Governo, per giungere ad una modifica della legge di stabilità che ha accresciuto le difficoltà per gli enti territoriali di riuscire nell’ approvazione dei bilanci.

Questa condizione unita alla mancata riforma delle Province della scorsa legislatura, al dibattito riaccesosi sulla soppressione delle stesse, sta creando un clima di forte preoccupazione tra tutti i dipendenti che il governo e il nuovo parlamento devono a nostro avviso affrontare con urgenza.

La Fp CGIL contrariamente agli altri sindacati ha da sempre manifestato la propria contrarietà alla soppressione delle province, ritenendo indispensabile invece una loro radicale riforma, nella convinzione che in territori come il nostro, costituito da 60 realtà comunali, occorra un ente di area vasta che metta a disposizione servizi e personale per garantire quelle attività utili ai cittadini, che i piccoli comuni non riescono a soddisfare.

In merito ai problemi relativi al fondo di produttività e al contratto integrativo, nel ribadire che nel 2013 il fondo del comparto ha già subito una sostanziale riduzione a causa delle vicende del bilancio citate, abbiamo sottolineato che le previsione di nuove figure apicali funzionali alla riorganizzazione dell’ente adottata in seguito alla non riconferma di alcune figure dirigenziali a tempo determinato, non può andare a sottrarre altre risorse al fondo. Per scongiurare tale evenienza la sola Fp Cgil ha indicato all’amministrazione alcune soluzioni contrattualmente valide, che potrebbero dare una risposta positiva in termini economici a tutti i dipendenti, permettendo allo stesso tempo all’Ente di giungere negli stessi termini alla definizione del nuovo assetto organizzativo. Il sindacato poi, nello stigmatizzare l’atteggiamento di chi fomenta sulla stampa sterili contrapposizioni tra dirigenza e comparto soprattutto in un ente che da qualche anno sta affrontando una fase di lenta agonia, per mancanza di risorse e per incertezze normative, ritiene opportuno che la politica e i neo eletti parlamentari affrontino seriamente la riforma delle province, garantendo il futuro occupazionale dei dipendenti e delle loro famiglie. Pertanto la Fp Cgil inviterà gli eletti del centro sinistra e del movimento Cinque Stelle, il cui esponente pesarese è un pubblico dipendente in aspettativa, a partecipare al prossimo direttivo della categoria per confrontarsi con i lavoratori pubblici della provincia e per conoscere quali proposte gli stessi vorranno sostenere in parlamento a sostegno dei servizi pubblici e del lavoro pubblico”.

 

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