9 marzo 2013
PESARO – Scavolini attenta, non consentire all’Enel di accendere le luci che si sono spente nell’ultimo quarto della partita casalinga con Sassari, persa 93-95. I pugliesi erano avanti di 14 lunghezze (70-56), dopo avere controllato gioco e risultato a cavallo tra la fine del primo tempo e l’inizio del secondo. Poi, sotto i colpi dei cugini Drake e Travis Diener, l’Enel si è bloccata, pagando dazio al pick&pop proposto da Travis, alle invenzioni balistiche di Drake, ma anche alla zona che ha mandato in tilt la squadra di coach Bucchi.
Quest’ultimo è stato contestato apertamente dai telecronisti brindisini che lo hanno ritenuto colpevole di avere dimenticato in panchina Klaudio Ndoia, autore di 9 nei suoi 11 punti nel secondo quarto (¾ nelle triple), quello del break Enel (27-14), ma anche Jeral Grant (10 punti, 4/5 da 2). Tutto il mondo è paese, ma i colleghi brindisini avevano tutte le ragioni, sottolineando che Gibson era rimasto in campo a lungo pure in una serata negativa per il principe dei realizzatori (12 punti con 4/8 da 2 e 0/6 da 3). L’Enel ha pagato a caro prezzo il 7/27 dalla distanza. Che la difesa a zona possa dare una mano alla Vuelle? Come sempre sarà il campo a dare una risposta, perché magari domenica sera i tiratori brindisini avranno le mani caldissime.
“Io sono convinto, grazie al lavoro in allenamento dei miei dieci giocatori, che non siamo secondi a nessuno – ha spiegato coach Markovski nel consueto incontro settimanale -. E una conferma si è avuta anche negli ultimi due mesi, nelle partite disputate. Dobbiamo solo ritrovarci fisicamente, recuperare tutte le forze e giocare anche in altro modo, senza dipendere esclusivamente dal tiro da fuori. Abbiamo bisogno di segnare tiri più facili…”.
Sarebbe servito molto domenica scorsa, ma crediamo anche domenica prossima
“Assolutamente sì, ma non siamo stati in grado…”.
Ecco, è dipeso più da voi che dalla difesa reggiana.
“Parliamoci chiaro: secondo me erano pronti a perdere. Li abbiamo obbligati al 40 per cento al tiro…”.
Ma erano più tranquilli, e si è visto in lunetta: loro, i peggiori del campionato ai tiri liberi, hanno fatto percorso netto. Voi, al contrario… Ma in lunetta accade tutto e il contrario di tutto: prova ne sia che voi e Siena avete tirato malissimo e siete stati sconfitti, mentre Sassari ha fatto più o meno come voi (12/21), ma ha espugnato Brindisi.
“Succede… ma io ho ancora in testa il primo quarto, quando i tiri liberi di Barbour e Crosariol sono arrivati da tiri che era più facile realizzare ottenendo l’addizionale… Da lì ho capito che c’era qualcosa che non andava. Così, abbiamo fatto 1/6 dalla lunetta, sprecando occasioni che non si possono regalare in Serie A”.
Paura, insicurezza, mancanza di serenità?
“Forse in questo momento non siamo in grado di giocare con la testa libera da pensieri, perché anche le vittorie conquistate sono figlie di situazioni in cui non avevamo niente da perdere, a iniziare dal successo con Siena. Quando non siamo prigionieri dei pensieri, vinciamo, mentre contro Reggio Emilia dovevamo vincere a tutti i costi e abbiamo perso. Ecco perché abbiamo bisogno del pubblico, che deve capire una cosa: la squadra deve contare su bisogno sull’incoraggiamento dei tifosi”.
Crosariol ha sofferto molto quando il pubblico della curva vicina alla vostra panchina l’ha contestato. Lui ha risposto polemicamente, battendo le mani…
“Ripeto quanto ho detto ai ragazzi: ora è il momento di giocare, dal 6 maggio in poi ci sarà tempo per tante altre cose…”.
Questo dovrebbe valere anche per i tifosi…
“Per tutti. Se sbagliamo i tempi, giochiamo male. E quando sarà il momento di pensare, non ci saranno partite da giocare. Ora è il momento di ottenere il massimo che la squadra ha, magari con evidenti limiti tecnici, ma se ognuno dà il massimo, si può vincere con chiunque. Potevamo vincere anche con Reggio Emilia”. Che è acqua passata e non macina più. Ma occorrerà fare tesoro delle parole di Markovski già domenica contro Brindisi. Che secondo “A canestro con Paddy”, le scommesse del basket, sarebbe favorita.
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