di Redazione
10 marzo 2013
FANO – I carabinieri della Stazione CC di San Costanzo hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Pesaro due pregiudicati residenti nella provincia di Varese, di 48 e 49 anni, con le accuse di “truffa aggravata in concorso tra loro”.
Nelle scorse settimane, i due, tramite un noto sito di annunci on-line, avevano pubblicizzato la vendita di un’autovettura Lancia Lybra, di proprietà del 48enne, pubblicando le fotografie del veicolo con il relativo numero di targa, e dando come indicazione del venditore tale Antonello di Livorno. Una signora 34enne di Fano, a cui necessitava un’autovettura comoda, si è convinta a contattare prima tramite e-mail e, poi telefonicamente, la persona che aveva pubblicato l’annuncio ( non il proprietario effettivo ma l’amico 49enne di questi che d’accordo con lui si spacciava per tale). Veniva convenuto il prezzo di euro 1.830, compreso di passaggio di proprietà, con consegna veicolo da eseguirsi presso il domicilio dell’acquirente, e veniva richiesto alla donna l’invio dei documenti necessari per “finalizzare” la vendita, mentre il finto venditore inviava via mail una dichiarazione in cui si impegnava alla vendita. Pertanto, la fiduciosa signora provvedeva a versare, anche perché incalzata con la scusa di tante altre persone interessate all’acquisto, tramite bonifico bancario, l’anticipo di 830 sul conto corrente indicatole, aperto presso una filiale del credito Bergamasco ed intestato al 49enne. Il pagamento del saldo di 1.000 euro da parte della donna sarebbe dovuto avvenire alla consegna della vettura da eseguirsi a Fano vicino alla Stazione Ferroviaria. Fatto sta che, dopo il pagamento delle 830 euro, del venditore e dell’autovettura si sono perse le tracce. Da qui la denuncia da parte della signora ai carabinieri che, a seguito delle indagini, hanno scoperto che i due pregiudicati, in accordo tra loro, avevano già commesso molti analoghi fatti delittuosi ai danni di persone residenti in diverse regioni del territorio nazionale. Dei due navigati truffatori si occuperà ora la Procura della Repubblica di Pesaro.
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