VL, quando il tranquillo pomeriggio di paura finisce bene

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11 marzo 2013

PESARO – Scordatevi di passare una domenica pomeriggio tranquilla all’Adriatic Arena, la Scavolini Banca Marche continuerà a farvi penare fino al 5 maggio, come ha sempre fatto in questo 2013 nel quale i biancorossi se la sono giocata alla pari con quasi tutte le avversarie, anche se purtroppo spesso i due punti sono andati alla squadra ospite.

Barbour in azione. Foto Fraternale Meloni

È il prezzo da pagare per una Vuelle che vive e muore sulla percentuale dei suoi tiratori e sulle lune dei suoi americani, quando come contro Brindisi si tira col 50% e la coppia Barbour-Kinsey produce 34 punti, c’è una buona possibilità di portare a casa una vittoria, ma appena una di queste variabili viene a mancare cominciano i guai per una formazione che continua ad avere poco o niente dai suoi lunghi, ridotti ormai a soli tre elementi dopo l’infortunio che ha tolto dai parquet il capitano Flamini in quest’ultimo mese e chiede a Stipcevic di fare il boia e l’impiccato con il croato costretto a prendersi tante responsabilità al tiro nei 35 minuti di media che Markovski deve tenerlo in campo dal suo arrivo in riva all’Adriatico.

Contro l’Enel è arrivata la sesta vittoria stagionale e le sconfitte di Biella e Montegranaro accorciano una classifica che vede la Scavolini Banca Marche tornata al penultimo posto ad otto giornate dal termine, la famigerata quota 18 dovrebbe essere sufficiente per tenersi dietro i piemontesi e per raggiungerla mancano sei punti da raccogliere tra le mura amiche con un pensierino per le trasferte di Caserta ed Ancona, non ci sono certezze, in ogni turno la Vuelle può provare a giocarsela fino alla fine, ma con la consapevolezza di non essere in grado di far trascorrere una giornata tranquilla ai suoi tifosi, perché anche se ti trovi avanti di dieci punti a due minuti dalla sirena, sai già che la rimonta avversaria è sempre dietro l’angolo. Ci sarà da soffrire ma, rispetto alla Scavolini Banca Marche dell’andata che a Brindisi aveva segnato la miseria di 55 punti, non si possono negare i grossi passi avanti compiuti da Markovski che, come tutti i coach commette degli errori, ma che se ci fosse un programma valido per la prossima stagione sarebbe subito da rifirmare, anche per dare un segnale di continuità, ma sono discorsi prematuri adesso l’imperativo è salvarsi il prima possibile.

IL MOMENTO DELLA SQUADRA:

L’unica nota negativa della giornata viene da Avellino, dove la capolista Sassari si fa sorprendere dai padroni di casa, gli irpini sono il “piano B” della Vuelle qualora Biella dovesse infilare una serie di vittorie non prevedibili, tenere la Sidigas a portata di tiro potrebbe servire per arrivare all’ultima giornata con la possibilità di rifilargli il due a zero dopo il successo pesarese dell’andata. Ma al di là delle inevitabili tabelle che si devono fare in questo periodo, è importante sottolineare l’impegno che i biancorossi stanno mettendo sul parquet in questo 2013, nelle ultime otto giornate Pesaro ha raccolto tre vittorie e delle cinque sconfitte. la più ampia è stata quella contro la capolista a Sassari (meno 11), mentre le altre quattro sono arrivate sempre al fotofinish con scarti inferiori ai cinque punti, l’arrivo di Stipcevic ha trasformato una squadra che prendeva regolarmente 15-20 lunghezze dalle avversarie, in una formazione solida convinta delle proprie potenzialità e siamo sicuri che l’aggiunta del famigerato quarto lungo al posto di Thomas, porterebbe alla Vuelle un’altra piccola dote di punti e rimbalzi che farebbero maledettamente comodo in questo finale di stagione. Ma ormai in Largo Ascoli Piceno non aprono più neanche le mail che arrivano dai vari procuratori, con la dirigenza che va avanti per la sua strada cercando di mantenere i conti in ordine, anche se 15-20 mila euro non sarebbero una spesa eccessiva.

Dal punto di vista tecnico il match contro Brindisi ha riconfermato le difficoltà a trovare un’alternativa valida al tiro da tre per i biancorossi che, come contro Reggio Emilia, hanno diviso equamente le conclusioni (32) dentro e fuori l’arco dei 6.75, la differenza questa volta l’ha fatta la maggior precisione dei tiratori pesaresi e la diversa intensità difensiva messa sul parquet dai pugliesi. Da sottolineare i 94 punti realizzati da una Vuelle che a fatica supera quota 70, con quattro uomini in doppia cifra ad alternarsi nei momenti caldi dell’incontro: Stipcevic si è preso tante responsabilità ed anche se talvolta l’attacco ristagna nelle sue mani, il croato è ormai diventato il vero leader della Scavolini Banca Marche, Barbour si è spento alla distanza trovando qualche difficoltà nel ritornare nel ruolo di numero tre, anche per la bravura del suo avversario diretto Robinson, ma Antwain ha cercato anche di coinvolgere i compagni distribuendo sei assist, Cavaliero si è acceso dopo un inizio complicato e le sue triple sono state fondamentali per ricacciare indietro l’Enel che rimontava punto su punto, ma la palma del migliore in campo va consegnata a Kinsey, classe innata e movimenti da Nba, che sigilla con i liberi della sicurezza una prestazione sontuosa con tanta difesa, sei rimbalzi e quattro palle recuperate trasformate in contropiedi spettacolari. Probabilmente gli manca quel sacro furore agonistico che lo trasformerebbe in un giocatore importante anche per l’Eurolega, ma alla Vuelle servirebbe solamente che Tarence continuasse nel suo buon momento senza concedersi più pause, per portare Pesaro verso l’agognato penultimo posto.

I PIU’…..

Tiro da tre: Con la complicità di difese molto benevoli, le due squadre danno vita ad una grande serata al tiro dai 6.75 che costringerà la Legabasket ad aggiornare diversi record, Pesaro fa 17 su 32, Brindisi 9 su 18 per una percentuale complessiva che supera il 50%, non è più il basket dei centri.

Assist: Sedici passaggi smarcanti per i biancorossi, con Barbour (6) e Stipcevic (5) sugli scudi, una discreta circolazione del pallone per liberare i tiratori, anche se ancora non si riesce a coinvolgere maggiormente i lunghi.

Daniele Cavaliero: Sembrava l’ennesima serata storta per il triestino con i primi fischi che piovevano dalle tribune, ma a Cavaliero il carattere non ha mai fatto difetto e dopo la prima tripla ignorante messa a segno, prende fiducia ed è fondamentale nell’ultimo quarto con 12 punti messi a referto.

 

…. E I MENO DELLA SFIDA PESARO – BRINDISI

Rimbalzi: 32-24 per Brindisi, ancora una volta Pesaro non riesce ad essere efficace sotto i tabelloni, anche se il primo tempo aveva fatto ben sperare, sotto accusa Lamont Mack che giocando da quattro titolare ne cattura solamente uno in 19 minuti.

Torey Thomas: Fa quasi tenerezza vederlo sbagliare una semplice entrata, dopo quattro minuti passati ad evitare di vedere il canestro per non essere costretto a tirare, se non fosse l’americano per il quale abbiamo sprecato l’ultimo visto, si potrebbe anche sorvolare, anche se la responsabilità del suo ingaggio non ricade sulle sue spalle.

Lunghi pesaresi: La coppia Crosariol e Mack fattura sei punti e nove rimbalzi in 38 minuti complessivi, questa volta Markovski è costretto a lasciare sul parquet un cinque di ruolo per contrastare la fisicità dei lunghi brindisini, senza ottenere grossi risultati.

 

DAGLI ALTRI PARQUET:

In attesa dei due posticipi Siena-Roma e Bologna-Caserta, si divide la coppia al comando del campionato con Sassari che cede sorprendentemente ad Avellino, mentre Varese torna solitaria in vetta vincendo il testacoda contro Biella, si fa calda la lotta per il terzo posto con Milano che passa a Venezia dopo un supplementare e Cantù che espugna Cremona nel posticipo, Reggio Emilia centra la quinta vittoria di fila rifilando cento punti a Montegranaro.

 

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