Ex Zuccherificio, Mattioli: “Sulla variante le associazioni fanno disinformazione”

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12 marzo 2013

di Giacomo Mattioli*

FANO – Spiace constatare che sulla variante ex zuccherificio sia in atto una vera e propria campagna di disinformazione da parte di alcune associazioni di categoria verso i propri associati. Nonostante i dettagli del progetto siano stati forniti a più riprese, continuiamo a leggere articoli riportanti numeri che non rispondono al vero, quindi ritengo necessario fornire un chiarimento soprattutto per rassicurare gli esercenti del centro storico che comprensibilmente sono sempre più preoccupati e confusi, e a volte finiscono per essere strumentalizzati dalla protesta.

Proprio gli esercenti del centro storico, anche per mezzo delle loro associazioni spontanee, sono una grande ricchezza per tutta la città con la loro creatività e la collaborazione che garantiscono alle principali manifestazioni programmate dall’Amministrazione; per questo è doveroso fornire loro tutti gli elementi reali per fare le proprie valutazioni, senza la pretesa di far loro cambiare idea ma semplicemente per chiarezza ed onestà intellettuale.

Primo punto: la superficie totale di vendita è di 7.500 mq e non 22.000!!! Essa si suddivide in 3 strutture da 2.500 mq di tipo M2 ovvero di media distribuzione e non esiste nessuna possibilità di variazione con insediamento di una struttura di grande distribuzione (tipo G) nemmeno con varianti urbanistiche successive, non solo perché non lo vogliamo ma soprattutto perché il Piano Territoriale di Coordinamento (PTC) provinciale non prevede a Fano altre strutture di grande distribuzione all’infuori di quella già realizzata a Bellocchi. Inoltre recentemente è stato adottato un nuovo Regolamento per le strutture commerciali contenente i requisiti derivanti dalle recenti sentenze che vietano la “grande distribuzione mascherata” (caso Della Valle a Casette d’Ete), e questo è un altro elemento di rassicurazione per i commercianti.

Secondo punto: il Comune si impegna formalmente ad utilizzare gli introiti derivanti dal costo di costruzione per riqualificare il centro storico e i centri commerciali di quartiere, secondo un principio di sussidiarietà interna; si tratta di un ulteriore elemento che manifesta la volontà di non farli morire, ma anzi di tenerli sempre più vivi, belli e funzionali.

Infine: mentre tutto quanto sopra esposto è già scritto a chiare lettere in delibera, purtroppo non è possibile assecondare la richiesta delle associazioni di categoria di riportare quali dovranno essere le categorie merceologiche destinate alle aree commerciali. Tali associazioni dovrebbero ben sapere che esiste una legge sulle liberalizzazioni, che tra l’altro porta il nome di un “certo” Bersani, che lo impedisce.

Quindi, come ho già avuto modo di dire in precedenza, la variante ex zuccherificio sarà una grande occasione per la città e deve essere affrontata con coraggio e senza paura come un’opportunità per creare nuova occupazione e sviluppo: di sicuro non avrà ripercussioni negative sul centro storico, che anzi resta in cima alle nostre attenzioni.

*Capogruppo “La Tua Fano”, presidente Commissione Urbanistica-Ambiente

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