Tassa sui rifiuti, Copagri minaccia di denunciare i sindaci

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12 marzo 2013

PESARO – “Gli agriturismi non possono pagare la stessa quota di tassa sui rifiuti, futura Tares, degli alberghi. E se riscontreremo disequità denunceremo i sindaci”. E’ il senso della nota che Claudio Nasoni, presidente di Copagri, ha inviato in questi giorni alle amministrazioni locali per difendere i diritti degli agricoltori in tema di tasse. Nasoni invita i sindaci della provincia di Pesaro e Urbino “ad una maggior attenzione nei meccanismi di imposizione e quantificazione della Tassa Rifiuti (Tia – Tariffa di Igiene Ambientale e/o Tarsu) e della futura Tares, ad aziende agricole ed in particolar modo a quelle esercitanti l’attività complementare agrituristica”.

Mariotti, Nasoni e Santi

Nasoni infatti evidenzia che “le attività agrituristiche, regolarmente autorizzate e gestite da coltivatori diretti iscritti ai fini previdenziali e pensionistici negli elenchi INPS ovvero IAP (Imprenditore Agricolo Professionale), devono essere considerate a tutti gli effetti “attività agricola” e devono pertanto godere di tutte le esenzioni e agevolazioni tipiche del settore. Escludendo, di conseguenza, l’assoggettamento totale o anche parziale da imposizioni tariffarie ai fini della Igiene Ambientale”.
Il presidente di Copagri cita anche sentenze che depongono a favore degli agricoltori: “La commissione tributaria provinciale di Firenze il 4 luglio 2008 ha stabilito che, per la tassa di igiene ambientale, gli agriturismi non possono essere equiparati agli alberghi, visto che le due attività non sono analoghe. Così la commissione tributaria regionale di Genova e la Corte di cassazione. Il fatto è che i locali ad uso agrituristico sono assimilabili a tutti gli effetti alle abitazioni rurali”. Per questo Nasoni chiede ai Comuni che “si ritirino, qualora presenti, da ogni contenzioso in atto con aziende agrituristichefinalizzato alla riscossione della tassa sui rifiuti applicata con equiparazione alle attività alberghiere”. Non solo: “Il Comune nel caso deve rimborsare gli agriturismi del proprio territorio tutte le maggiori somme arretrate indebitamente richieste, comprensive degli interessi legali. Ci riserviamo ogni azione legale in proposito”.

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