21 marzo 2013
REBECCHI NORDMECCANICA – DINAMO 2-3
REBECCHI NORDMECCANICA: Leggeri 9, Turlea 22, Meijners 15, Secolo 1, Nicolini, Ferretti 3, Sansonna (L), Guiggi 8, Radenković, Bosetti 21, Zilio ne. All. Caprara
DINAMO: Gansonre 3, Maryuhnich 12, Shcherban 4, Havelkova 12, Kryuchkova (L), Surtseva 1, Zarubina ne, Osichkina 12, Malofeeva 1, Hooker 25, Uraleva 1, Merkulova ne. All. Selinger
ARBITRI: Dudek (Polonia) e Rajković (Croazia)
PARZIALI: 25-17; 20-25; 24-26; 25-13; 10-15 in 119 minuti
STATISTICHE DI SQUADRA: Rebecchi Nordmeccanica: battute 106, errori 7, ace 5. Ricezioni 84, errori 3, positiva 74%, perfetta 45%. Attacchi 161, errori 12, muri subiti 14, punti 55, 34%; muti fatti 19. Dinamo Krasnodar: battute 94, errori 10, ace 3. Ricezioni 100, errori 5, positiva 68%, perfetta 41%. Attacchi 161, errori 11, muri subiti 19, punti 55, 34%; muri fatti 14
PESARO – Le mani della Dinamo Krasnodar, soprattutto quelle di Destinee Hooker, sulla Challenge Cup. Perché, signori, a Pesaro ci è maledettamente antipatica, e non potrebbe essere altrimenti per quel che ha combinato tre stagioni fa, ma è una giocatrice fantastica. Basta osservare il tabellino per capirlo, oppure fermarci ai 7 punti messi a segno nel tie-break.
Il primo set sembra la prosecuzione delle Final Four di Coppa Italia. L’equilibrio si ferma al 5 pari, con la Hooker in difficoltà, malgrado i suoi attacchi dal terzo piano, perché la difesa piacentina riesce a rigiocare le sue bordate. Non a caso, il coach russo la richiama in panchina. La Dinamo resta in scia fino al 14-12, poi il muro e la precisione offensiva portano al 25-17 in 23 minuti.
Il secondo set è più difficile, perché le russe se ne vanno (6-9) con Hooker inarrestabile. Nel momento più difficile, però, (8-12) partendo da un salvataggio da applausi capitalizzato da Meijners, Piacenza piazza un clamoroso break che le consente prima di passare in vantaggio (13-12), poi di allungare. Con Leggeri al servizio, il parziale diventa di 9-1. Potrebbe essere il colpo del ko per incassare anche il secondo set, ma la Rebecchi si ferma lì. E con Osichkina al servizio Krasnodar rimonta (18-20). E’ la fase finale è nel segno di Hooker, anche se il punto conclusivo è dell’ex Busto, Helena Havelkova: 20-25 in 26 minuti.
Il peggio, però, è dietro l’angolo del terzo set, vissuto inseguendo a lungo. Poi però Piacenza conduce 19-17, ma Leggere manda fuori la battuta e sullo slancio la Dinamo passa in vantaggio (19-20, poi 20-23). Ferretti e compagne recuperano, ma dalla possibile parità con palla quasi a terra, Hooker inventa il muro del 22-24. Le russe si fermano ancora, facendosi raggiungere, ma le italiane falliscono i due attacchi decisivi, facendosi murare (Lucia Bosetti) e schiacciando lungo: 24-26 in 31 minuti. Destinee Hooker è già a 14 (migliore realizzatrice), pur se con un 35% (12/32) che non è degno della sua fama. La migliore piacentina è Lucia Bosetti (17). Alla Rebecchi Nordmeccanica manca l’attacco al centro (tra Guiggi e Leggeri 5/17).
La squadra di Caprara ha una grandissima reazione. Parte 8-4, raddoppia (16-8) al secondo time-out tecnico e chiude 25-13 in 21 minuti, imponendo il tie-break allo squadrone russo che nelle precedenti otto partite di Challenge Cup aveva perso solo due set, quanto stasera in Italia.
Il quarto set è a senso unico… alternato. Parte benissimo Piacenza (4-1), tutti i punti di Turlea. Poi si blocca, perché dopo il secondo punto di Hooker (4-2), va al servizio Havelkova, un’altra ex del nostro campionato, e la Dinamo sorpassa (4-5). Piacenza resta in partita fino al 6 pari, magari fino al 7-8, ma Hooker è immarcabile ed è lei, dal solito terzo piano, o forse dall’attico, che chiude i conti: 10-15 in 18 minuti. Pareggiare i conti e poi giocarsela al golden set domenica in Russia non sarà facile, ma i numeri raccontano un grande equilibrio. E allora…
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