di Redazione
23 marzo 2013
PESARO – “Penso e credo che con Grasso e la Boldrini si sia aperto al cambiamento. Ecco perché credo che si vorrà proseguire in quella direzione”. Matteo Ricci, il presidente della Provincia di Pesaro e Urbino, ospite a La7 di Omnibus, non le ha mandate a dire a Cicchitto, suo vicino di banco al tavolo della trasmissione: “Perché non è stata attuata la riforma delle Province?”.
E su Bersani: “Bersani ha proposto una piattaforma elettorale legata alla serietà e alla responsabilità in un momento drammatico per l’Italia. La piattaforma non ha sfondato perchè gli italiani chiedevano maggiore cambiamento. Quella voce va ascoltata: non è inseguire Grillo. Milioni di elettori hanno scelto M5S perchè volevano un cambiamento più radicale rispetto a quello proposto dalle altre forze politiche. Bersani sta provando a fare questo. Con i nomi dei presidenti di Camera e Senato ha dato un grande segnale di rinnovamento. Il cambiamento è nei fatti, non a caso nei primi punti che si propongono c’è il dimezzamento dei parlamentari, l’adeguamento delle indennità a livello dei sindaci. Ed è importante avere posto con forza questi temi: se non si concretizzano ora che è possibile, voglio vedere nei prossimi mesi chi avrà il coraggio di urlare nelle piazze. Il rinnovamento vero? Non sono solo figure esterne, che peraltro servono. Un cambiamento autentico può venire dai territori e dalle nuove generazioni. Non dimentichiamoci che in questi anni di crisi, gli amministratori in prima linea nelle difficoltà hanno rafforzato la loro capacità di governo, anche nazionale. E il Pd è cambiato notevolmente in questo passaggio, anche grazie alle primarie e alla sfida che Renzi ha lanciato. Ora c’è il 70 per cento di parlamentari nuovi. Il rinnovamento generazionale del Pd non è stato fatto con 100 clic. Il candidato sindaco di Roma del M5S è stato scelto con 500 clic, noi abbiamo fatto le primarie con giovani usciti dalla gavetta, amministratori che hanno preso milioni di voti. E hanno dimostrato di rappresentare un territorio. Questo è il Pd che è in campo per il futuro”. Chiaro il concetto di Governo espresso dal presidente della Provincia: “Dobbiamo evitare soluzioni “pasticciate”. La proposta di Bersani, che ha avuto un mandato pieno dalla direzione, è pulita. Chiaro il concetto: non possiamo portare avanti tutto il programma che abbiamo presentato, gli italiani hanno dato un segnale di forte rottura. Estrapoliamo alcuni punti che più di altri segnano il cambiamento e li poniamo all’attenzione del parlamento e in primis delle forze che lo hanno urlato nelle piazze. La democrazia? Non si fa con un tweet ma in parlamento. Giusto il tentativo di Bersani: la sua linea deve essere mantenuta. Come si fa a pensare a un accordo di governo con il Pdl? In Italia non c’è una destra europea, Berlusconi è un’anomalia che complica il quadro e rende impossibile la grande coalizione. Vanno in piazza contro i giudici, manifestano nei Palazzi di giustizia contro i magistrati. Non stiamo parlando del centrodestra popolare europeo. E poi ci siamo già passati un anno fa: abbiamo dovuto sostenere un governo che, a mio parere, ha fatto cose difficilmente condivisibili. E alla fine chi si è sfilato? Proprio Berlusconi. Difficile quindi fare un ragionamento di responsabilità nazionale con chi si sfila per l’opportunismo del momento. E’ un precedente che pesa come un macigno. Legge elettorale, riforma costituzionale? Andrebbero fatte insieme, ma fino a pochi mesi fa in parlamento c’era una larghissima maggioranza di centrodestra. Se c’è qualcuno che ha maggiori responsabilità sulle riforme istituzionali non portate avanti è chi aveva una posizione dominante in parlamento e non è riusciuto a trovare punti in comune con l’opposizione di allora. Il mandato pieno che Bersani ha avuto dalla direzione è chiaro sulla linea: se cambia il contenuto della proposta, credo sia giusta una nuova discussione all’interno del Pd”.
Sul Movimento a 5 Stelle: “Situazione sociale sempre più esplosiva, i dati sulla povertà sono allarmanti. Giusto il pre-incarico a Bersani perchè ha la maggioranza assoluta alla Camera e quella relativa al Senato. Proverà a mettere in piedi un governo che possa affrontare la situazione drammatica dell’Italia. Non è facile, mi pare che gli appelli alla responsabilità degli ultimi giorni siano stati respinti al mittente. Ma Grillo a mio parere sta facendo un grande errore. Ci sono cittadini che hanno perso il lavoro, imprese che non ce la fanno, partite iva in difficoltà. Tanti, proprio perchè esasperati, hanno votato Grillo. E non si aspettano da lui irresponsabilità, ma cambiamento. I punti di Bersani in parte sono condivisi dal programma 5 Stelle, quindi non sono d’accordo sulla chiusura totale di Grillo. Perchè una forza che fa della democrazia diretta un elemento distintivo non interpella i suoi elettori sulla proposta di Bersani? Annunciano referendum per ogni cosa, poi quando si parla di questioni decisive non lo fanno. Adesso cosa c’è di più importante di salvare l’Italia e cambiare? Sono convinto che una buona fetta di elettori 5 Stelle non si aspetta questo atteggiamento. Il cambiamento lo si fa governando e prendendo decisioni, non solo con i parlamentari “controllori” o “poliziotti”. Non basta”
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