Che beffa vedere Hooker esultare: ieri ha preso a calci la Champions con Pesaro, oggi esplode in Challenge

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24 marzo 2013

Destinee Hooker in maglia Scavolini (Foto Fermino Fraternali per la Robursport)

Destinee Hooker in maglia Scavolini (Foto Fermino Fraternali per la Robursport)

PESARO – C’è un’immagine che ci ha colpiti in questi giorni di pallavolo: è quella di Destinee Hooker che sembra impazzire di gioia quando finisce il Golden Set che assegna alla sua squadra, la Dinamo Krasnodar, la Challenge Cup. Con tutto il rispetto, è la terza competizione internazionale, e lei ha preso a calci nel sedere (sarebbe stato un piacere fosse stata concessa la reciprocità) la possibilità di vincere la Champions League e ha lasciato Earls Court, dove pochi minuti prima il Brasile le aveva sfilato dal collo la medaglia d’oro olimpica, come se fosse reduce da una seduta di manicure. A Londra, l’avevamo vista, seguita, quasi spiata per carpirle un gesto, uno sguardo, un sospiro di delusione e non avevamo colto niente altro che assenza di sentimenti.

Che l’abbia cambiata Krasnodar? Crederlo risulterebbe difficile, leggendo le cronache di colleghi piacentini inviati al seguito della Rebecchi Nordmeccanica che raccontano di una città lontana dagli itinerari turistici, dove si ride poco o nulla.

Certo, i dollari elargiti da qualche oligarca che ama Krasnodar devono essere tanti, tantissimi, per accontentare la campionessa con la puzza al naso che si lamentava di Pesaro e ha salutato tutti a pochi giorni dalle Final Four di Champions League, che con il suo talento – evidenziato  prepotentemente non solo dai 27 punti (5 nel  Golden Set) nella finale di ritorno di Challenge Cup – era alla portata della Scavolini.

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