di Redazione
2 aprile 2013
MONTECICCARDO – “Promemoria”, presentazione del numero 4 della rivista sabato 13 aprile, alle ore 17.30, a Pesaro, alla Fondazione Pescheria – Centro Arti Visive di corso XI Settembre, 184, mentre sabato 20 aprile, alle ore 17.30, appuntamento a Monteciccardo, all’azienda agricola “Il Conventino” (via G. Turcato, 4).
Raccontare la costruzione della memoria: obiettivo alto e forse ambizioso, al quale “Promemoria” tende sin dalla fase progettuale. Una riflessione condotta come un lavoro sempre in corso, nella convinzione che il passato e le sue multiformi letture offrano tracce utili all’agire quotidiano.
Con questo intento per il numero 4 della rivista è stato chiesto ai ‘nostri’ archivi di presentarsi al lettore, tenendo in conto speciale chi in archivio entra raramente, talora con timore reverenziale o con le idee poco chiare. Assai distanti dall’immagine polverosa e solenne dello stereotipo, gli archivi di “Promemoria” si sono dimostrati stanze ospitali, accoglienti certo verso i frequentatori abituali, ma anche alla curiosità del ricercatore occasionale.
Alle ragioni (e al piacere) dell’archivio-istituzione pubblica “Promemoria” aggiunge il filo rosso delle collezioni private, aggregazioni di cimeli amorevolmente radunati intorno a uno, cento, mille temi o casualmente (casualmente?) accumulati dai casi di singoli o di intere famiglie. Rappresentano qui il punto di vista dei testimoni, delle persone e delle loro vite, in quell’intento di restituzione che è primaria esigenza del progetto Memoteca.
Una tessitura che farà forse storcere il naso a qualche purista, ma appassionante per tutti noi che vi abbiamo lavorato. Una tessitura capace di una vitalità insopprimibile, decisamente contrapposta al coma nel quale verserebbe la girlfriend del film-documentario di Bill Emmott e Annalisa Piras che tanto ha fatto parlare di sé negli ultimi tempi.
Gli autori ringraziano quanti sostengono “Promemoria”: agli autori, stavolta particolarmente numerosi; agli enti promotori, a Banca dell’Adriatico per la continuità dell’impegno e, infine, ai lettori, per l’entusiasmo con cui accolgono ogni nuovo numero della rivista.
Leggi l’Introduzione al numero 4.
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