di Redazione
4 aprile 2013
URBINO – Urbino 2020 non è un progetto autoreferenziale di tre consiglieri comunali, ma è un’associazione aperta di liberi cittadini sia impegnati politicamente nel PD, ed anche non politicamente impegnate ma attive in città nelle professioni, nell’associazionismo e nel volontariato, che pone a finalità principale del suo progetto il futuro della città. Il 2020 è una data-simbolo, rappresenta l’orizzonte verso il quale Urbino approderà, in quanto candidata per le Marche nella competizione internazionale a diventare Capitale Europea della Cultura 2019. Il 2020 è anche il termine di riferimento per la nuova programmazione delle risorse stanziate dall’Unione Europea (periodo 2014-2020).
La fortunata eredità storica, il patrimonio artistico, unitamente alla presenza dell’Università, hanno sempre garantito uno standard di vita di alta qualità, tuttavia l’economia della formazione oggi è in sofferenza a causa delle diminuite risorse statali e dell’accesa concorrenza delle tante sedi universitarie aperte in tutta Italia. E il settore pubblico non basta più. Per tali motivi occorre mettere in campo delle proposte.
Le primarie del Centrosinistra dei mesi scorsi hanno dimostrato che la gente chiede di partecipare al processo decisionale in misura maggiore, vuole sapere, vuole esprimersi. Se non si interpreta questo cambiamento, è la fine politica. La nuova generazione di urbinati, è chiamata a impegnarsi in prima persona, non vuole delegare tutto solo ai partiti, per questo la politica può rappresentare lo strumento di promozione e di progettualità delle esigenze espresse dai cittadini. Da qui lo stimolo a discutere una visione comune su come pensiamo la nostra città ed il nostro territorio nel futuro, dando la parola alla gente. Non si può continuare a dire, “si poteva fare”, “ si poteva dire” etc. etc….Occorre cominciare a fare e a dire. In libertà.
Urbino 2020 non è una corrente di partito, e non pensiamo sia neanche solo uno “specchietto per le allodole”, perché non consideriamo i cittadini degli “uccellini che vanno in branco” e sanno valutare bene da soli. E’ un progetto dedicato alla partecipazione politica da parte dei cittadini, secondo un modello di amministrazione condivisa. Tra i punti prioritari ci saranno: la tutela, promozione e valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale, lo studio di nuovi modelli di welfare, la collaborazione tra pubblico e privato, lo snellimento della macchina burocratica, il sistematico investimento sul capitale umano, la promozione della città all’estero, una cultura dell’accoglienza e del turismo non ancora sperimentata, un nuovo approccio verso la sostenibilità ed i valori della nostra terra.
Sabato 6 aprile tutti possono partecipare, e per chi vuole intervenire per esprimere opinioni, o esporre proposte, basta una e-mail a: urbino2020@gmail.com.
Sarà un evento dove i cittadini si confrontano, intervengono, prendono la parola e si confrontano con alcune buone buone prassi tra cui: Giorgio del Ghingaro, Sindaco di Capannori sul tema dell’ambiente e dei rifiuti; Stefano Epifani, docente alla Sapienza di Roma sul tema innovazione social per le PA; la famiglia Girolomoni, imprenditori del biologico; Paolo Naldini, Città dell’Arte (Fondazione Pistoletto) sul tema della cultura; l’imprenditore marchigiano Enrico Loccioni, sul tema dell’innovazione e della sostenibilità, Carlo Renzi, giovane imprenditore che ha avviato una start-up di successo, Maurizio Mangialardi, Sindaco di Senigallia, sul tema dell’innovazione con il progetto open municipio; Simone Bucchi, sul tema del volontariato e della solidarietà, il prof. Paolo Ceccarelli, che sta curando il Piano Strategico di Urbino e altri.
Infine, ma non per ordine di importanza, è atteso l’intervento di Matteo Renzi, che ha segnato in agenda l’appuntamento e potrebbe fare a tutti una bella sorpresa…!
Tutta la giornata sarà in diretta streaming e per tutta la durata dell’evento è prevista l’animazione per i bambini. L’evento si concluderà intorno alle 19:00, a seguire aperitivo musicale.
Vorrei dare un suggerimento, dopo essere stata un anno alla sede dell’ ARS
Ho visto come vengono trattati tutti quei vestiti, di un certo valore (soprattutto perchè i finanziamenti per nuovi tessuti per farne dei nuovi non ce ne sono mai), mentre si potrebbe allestire una bellissima mostra di vestiti del Duca e tutta la sua Corte, che poi prenderebbero vita nelle giornate della Festa del Duca in estate.
Grazie e spero che questa mia idea venga presa in considerazzione