di Redazione
5 aprile 2013
PESARO – Mozart è universalmente conosciuto. Non è un’esagerazione. Nel nostro mondo globalizzato praticamente nessuno può dire di non conoscere Mozart, di essere sicuro di non averne mai sentito nemmeno una nota. La maggior parte, forse la totalità, di quelli che sarebbero pronti a giurarlo non sanno, non sono consapevoli di conoscere, e a volte tanto bene da canticchiarle come un banale motivetto, molta musica composta dal salisburghese arrivata fino a noi attraverso la pubblicità, il cinema, la televisione (quante sigle sono brani di classica!) e quant’altro.
E della corposa produzione mozartiana (626 in appena 35 anni di vita) vi sono tante “antologie”, raccolte, in cui si tenta di volta in volta di racchiudere l’ESSENZIALE dell’opera mozartiana (ben consapevoli che nulla nella sua opera nulla risulti meno che NECESSARIO). In esse difficilmente viene omessa la Sinfonia n. 40 in Sol minore KV 550, la più nota tra le sue sinfonie e tra la sua musica in genere, celeberrimo brano che sabato 6 aprile (inizio ore 21.00) al Teatro della Fortuna di Fano aprirà il concerto che chiude la programmazione musicale del FORTUNA OPERA FESTIVAL 2013.
Un appuntamento sinfonico interamente dedicato a Mozart, con Roberto Parmeggiani sul podio che dirige l’Orchestra Sinfonica Rossini e due solisti di rango come il violinista Alberto Maria Ruta, fondatore e primo violino del celeberrimo Quartetto d’Archi Savinio di Napoli, e il violista Simonide Braconi, già prima viola nelle Orchestre des Jeunes de la Mediterranèe, della Comunità europea, dell’Accademia di S. Cecilia, e attualmente dell’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano, da quando nel 1994, a soli 22 anni, fu scelto per questo ruolo dal M° Riccardo Muti.
In programma poi ancora una Sinfonia, la concertante per violino, viola e orchestra in Mi bemolle maggiore KV 364, e “Ch’io mi scordi di te – Non temer, amato ben”, Recitativo e Aria per pianoforte obbligato e orchestra KV 505, interpretato dal mezzosoprano Agata Bienkowska accompagnata al pianoforte da Franca Moschini.
La Sinfonia n. 40 in Sol minore KV 550 è tra le tre ultime sinfonie di Mozart (n. 39, 40 e 41), scritte tutte in circa un mese e mezzo nell’estate del 1788, all’età di 32 anni. Per molto tempo considerata esempio di grazia e leggerezza, è oggi invece guardata quasi come un testamento spirituale, dotata di una profonda vena drammatica e introspettiva, scritta in un momento di forte tormento, deluso come era dal mancato pieno successo del Don Giovanni e attanagliato da problemi finanziari. La leggenda vuole che Mozart non avesse mai ascoltato questa sua sinfonia dal vivo, in realtà studi recenti dimostrerebbero il contrario, provando l’esistenza addirittura di correzioni e versioni successive ad esecuzioni effettuate alla presenza dell’autore. Se fosse stato vero sarebbe stato davvero un paradosso pensando alla fortuna riservatale nei secoli a venire.
La Sinfonia concertante per violino, viola e orchestra in Mi bemolle maggiore KV 364 fu scritta nel 1799, di ritorno da un soggiorno a Mannheim e a Parigi. Nell’epoca dello stile elegante il genere concertante si caratterizzava per vivacità e leggerezza versus la sinfonia nella quale uno stile più serioso si stemperava poi in brillanti divagazioni spesso virtuosistiche. Mozart invece sembra distaccarsi dalla tradizione usando il timbro scuro della viola per affievolire la vividezza del suono del violino. Il risultato restituisce un vero e proprio armonioso dialogo tra i due strumenti solisti e tra questi e l’orchestra.
Come un intervallo tra le due sinfonie si colloca il Recitativo e Aria per pianoforte obbligato e orchestra KV 505, “Ch’io mi scordi di te – Non temer, amato ben”. L’aria da concerto si sviluppa come genere musicale per circa un secolo dalla seconda metà del Settecento. Mozart, che non tralasciò alcuna forma musicale, scrisse un consistente numero di creazioni, gran parte per voce di soprano. L’aria KV 505 fu composta il 26 dicembre 1786 per la cantante Nancy Storace, prima Susanna delle Nozze di Figaro, il testo è ricavato – probabilmente da Lorenzo Da Ponte – dal libretto dell’Idomeneo che era di Giambattista Varesco. Spesso considerata la migliore espressione di Mozart in questo genere, è un’aria di opera seria e ricca di pathos, particolarmente adatta a mettere in evidenza le doti espressive della cantante, in un brillante e serrato dialogo con l’orchestra.
Info e biglietti: Botteghino Teatro della Fortuna, tel. 0721.800750, botteghino@teatrodellafortuna.it.
Biglietti Interi da 5,00 a 25,00 euro. Biglietti Ridotti “Fortuna Card” da 5,00 a 20,00 euro.
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