di Redazione
7 aprile 2013
Una gara così bella non si vedeva da un pezzo. Da quando? A occhio e croce da quando Valentino Rossi era competitivo. Non a caso: Valentino Rossi, secondo classificato alle spalle di Lorenzo, ma dopo una rimonta da urlo, è tornato. Alla sua maniera. Ha sfiorato la caduta impattando in curva su Pedrosa, non cadendo, riprendendo a macinare chilometri, risalendo la corrente, spaccando gli avversari psicologicamente e tecnicamente con sorpassi e staccate da paura.
La svolta a 5 giri dal termine: Valentino costringe Crutchlow all’errore e vola in quarta posizione, poi fiuta Pedrosa e se lo mangia, e infine infilza con emozionati sorpassi e controsorpassi anche Marquez issandosi al secondo posto alle spalle di Lorenzo. Rossi ha finito senza benzina: tutto calcolato al millesimo. Vale ha 34 anni, stasera in Qatar, nella prima gara del mondiale, pareva ne avesse 24. Lorenzo, a fine gara, una gara perfetta, rideva sapendo già che il principale nemico, quest’anno, ce l’avrà in casa…
“Nel warm up di stamattina sapevo che se partivo forte potevo poi stare davanti. Poteva esserci la vittoria, ma è andata bene così. Volevo il podio. Non sono arrivato lungo, Pedrosa è arrivato forse piano ma ho sbagliato io, l’ho quasi toccato col parafreno. Ma è andata bene, altrimenti sarebbe stato più facile… Ho visto che la moto andava bene, la moto era perfetta: mi piace essere in questo team, nella seconda parte di gara mi sono divertito tanto e sono riuscito a essere un decimino più veloce degli altri. Quest’anno ci possiamo divertire. Ora dobbiamo cercare di partire sempre nei primi cinque, anche se ancora non ho quel feeling. Con questo livello di avversari bisogna riuscire a migliorare turno per turno, passo dopo passo, perché qui vanno tutti forte. Intanto mi godo questo podio, ringrazio gli amici che mi sono stati vicini in questi due anni e la Yamaha che mi ha ridato questa grande possibilità. Chi scoppia prima , Marquez-Pedrosa o io e Lorenzo? C’è molta rivalità ma anche molto rispetto. Ma l’importante, alla fine, è fare belle gare…”
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