di Redazione
10 aprile 2013
PESARO – L’ANPI ha organizzato una doppia presentazione del libro per garantire la massima partecipazione: alle ore 18 saremo alla Biblioteca Archivio Storico “Vittorio Bobbato” (sopra l’IperCoop, Galleria dei Fonditori 64) dove all’autore si affiancherà Massimo Papini, direttore dell’Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nelle Marche. Il secondo appuntamento si terrà invece alle ore 21 presso la libreria Il Catalogo, in via Castelfidardo 58/60.
SINOSSI:
“Non può stupire l’accoglienza che alla storia partigiana riserva il nostro tempo, dominato com’è dalla sensibilità neoliberale. Che interesse può avere oggi ricordare quell’esperienza di accettazione e disprezzo della sofferenza individuale, di coraggio, del dare, subire e rischiare la morte come normalità quotidiana? Sembrerebbe impossibile evitare che tale esperienza sia catalogata tra gli orrori di cui il Novecento avrebbe il primato. Se con i primi anni Novanta i partiti storici fondati sul mito della Resistenza antifascista si sono disfatti, non si può certo dire che le conseguenze di questo evento siano state tratte: né sul piano politico, né su quello storiografico. L’incertezza sulla numerazione della Repubblica (Prima, Seconda, dimezzata?) non è diversa dall’incertezza in termini di bilancio del passato. In rapporto al passato dell’esperienza partigiana, qui ci si sforza di individuare gli aspetti per cui i partigiani sono stati e sono ancor oggi una figura invisa: in tempo di guerra sono riusciti a fare una loro guerra, per bande armate, in cui ha preso corpo una grande passione politica “non governativa”.”
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