Il diktat del coach: “Due punti per avvicinare la salvezza”

di 

12 aprile 2013

PESARO – Due punti per avvicinare la salvezza, che potrebbe essere aritmetica se l’Angelico Biella dovesse perdere a Brindisi, contro un’Enel che prima o poi dovrà tornare al successo, la permanenza in serie A1 sarebbe certa.

Due punti da conquistare contro la Vanoli Cremona, reduce dal successo casalingo sulla Montepaschi Siena, che però non è una notizia, vista la lunga striscia perdente in trasferta dei campioni d’Italia.

Coach Zare Markovski (foto Fraternale Meloni)

“Una partita in cui tutta la Pesaro cestistica, dalla squadra ai tifosi, dovrà dare il massimo per ottenere i due punti che ci darebbero una mano in classifica e confermerebbero che da quando abbiamo messo la squadra a posto viaggiamo con il 50 per cento di vittorie.  Ciò va a merito di un gruppo che lavora bene quotidianamente – spiega coach Markovski -. Cremona giocherà in scioltezza, priva di pensieri, e quindi sarà ancor più pericolosa. Dal punto di vista tecnico, la Vanoli è formata da specialisti, perché il finlandese Kotti e il croato Stipanović sono ottimi rimbalzisti e l’altro croato Perić fa la differenza; è un giocatore nato ala piccola, ma diventato ala grande per l’altezza (è un 2,03; ndr), così può giocare bene in attacco da interno e fare difensivi sui piccoli. Chase ha la mano calda e così Vitali, che in questo momento è, probabilmente, il migliore giocatore del campionato. Ha un passaggio che riesce a trovare quattro giocatori, una guardia alta, anzi un playmaker ancora più alto (2,01). Per il bene della pallacanestro italiana, Vitali è un bene recuperato dopo anni bui”.

Chase ha aumentato la pericolosità offensiva, depauperata dall’infortunio di Lance Harris che ha tolto alla squadra allenata dal pesarese Gigio Gresta 15,8 punti a partita.
“Da playmaker, Chase è andato a giocare da guardia, Jackson è diventato ala piccola e Vitali può coprire i tre ruoli di esterno. Così Harris non gli manca…”.

Prima della gara di andata, lei anticipò che le caratteristiche dei mezzi lunghi di Cremona avrebbero potuto mettere in difficoltà la Scavolini. Andò proprio così.
“E’ ancora così, Cremona ha queste caratteristiche. Basta vedere i rimbalzi offensivi, i possessi ulteriori creati per la squadra e Vitali che gioca con la stessa intensità da playmaker ad ala piccola. Le sue letture sono così buone che quando attira il raddoppio avversario scarica benissimo al compagno rimasto libero. Inoltre Cremona è una squadra che difende discretamente. Così sarà necessario correre”.

Di Vitali si è detto sempre, fin dai tempi delle giovanili, che in prospettiva, e come potenziale, era il giocatore più interessante del basket italiano. Un playmaker di 2.03, troppa grazia. Poi ci hanno raccontato che lui guardava tutti dall’alto in basso, non solo per l’altezza. Insomma, che era presuntuoso. Crede che quelli che lei ha definito “anni bui”, che l’hanno portato a non trovare squadra gli siano serviti, finalmente, a capire che è meglio evitare certi errori? In effetti, il bagno di umiltà di Cremona sembrano confermarlo.
“Penso – in generale – che l’uomo ragiona meglio quando è messo male. Vitali, dopo le esperienze di Milano e Roma, piazze tra le più appetibili, ha capito di dovere ripartire. Per lui, Cremona 2012/2013 è come le tre stagioni a Montegranaro. E’ un bel modo di ripartire”.

Però lei ha Kinsey che può fare bene contro un giocatore dalle caratteristiche di Vitali.
“Certamente. Anche perché Vitali è capace di andare spalle a canestro, dove, se marcato da un playmaker, ha un grande vantaggio nell’uno contro uno. E se parte in palleggio da fuori è un buon passatore. Lo ripeto: Vitali è un giocatore completo”.

Come è andata la settimana?
“Direi discretamente… magari un po’ affaticata perché abbiamo fatto due allenamenti martedì, mercoledì e giovedì abbiamo sostenuto un lavoro più lungo del previsto. Ma anche la settimana precedente era andata così”.

Siete al completo?
“Senza Flamini, ma la sua assenza non è di oggi. Invece abbiamo avuto problemi quando Traini ha accusato dolore al ginocchio operato e Amici era assente per influenza. E accaduto mercoledì, quando avevo a disposizione solo dieci giocatori e il decimo era Traini. Andrea si è fermato e da metà allenamento in poi siamo rimasti in nove e non abbiamo potuto applicare quanto programmato. Per fortuna, giovedì c’erano sia Amici sia Traini, che si sono divisi il compito, consentendoci di lavorare in dieci”.

All’andata fu molto bravo Stipanović. Domenica servirà il miglior Crosariol.
“Crosariol è bravo nelle letture e a dirigere la difesa. Speriamo che il suo impatto sia l’ideale…”.

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>