di Redazione
13 aprile 2013
URBINO – E’ il sorriso di Pacifica Brandani quello immortalato da Leonardo nella sua opera più famosa e misteriosa? In realtà, la Gioconda è l’urbinate Pacifica Brandani e il paesaggio alle sue spalle rappresenta il territorio del Ducato di Urbino.
Sono questi gli intriganti risultati di una ricerca che sarà presentata da Roberto Zapperi, Anna Falcioni, Silvia Cuppini, Olivia Nesci e Rosetta Borchia giovedì 18 aprile alle ore 17.30 presso la Sala Convegni “Serra d’Inverno” di palazzo Ducale di Urbino.
Dopo la mostra “Da Urbino alle Marche e quinci il mar da lungi e quindi il monte” che si è tenuta nelle Sale del Castellare e che ha chiuso i battenti il 10 aprile, la conferenza è il secondo appuntamento organizzato dall’Assessorato alla Cultura, Beni Culturali e Pari Opportunità della Città di Urbino nell’ambito delle numerose iniziative in programma per sostenere la candidatura di Urbino e le Marche Capitale Europea della Cultura 2019.
L’evento si avvale della preziosa collaborazione della Soprintendenza ai Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici delle Marche-Urbino e dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo. La conferenza si aprirà con l’intervento della Soprintendente, Maria Rosaria Valazzi, e dell’Assessore alla Cultura, Beni Culturali e Pari Opportunità del Comune di Urbino, Lucia Pretelli.
Lo storico romano Roberto Zapperi, nel suo libro Monna Lisa Addio, 2012, Ed. Le Lettere, identifica la Gioconda, protagonista di uno dei quadri più famosi al mondo, proprio con la nobildonna urbinate, Pacifica Brandani che intrecciò una relazione amorosa con Giuliano de’ Medici. ospite alla corte urbinate per ben quindici anni. Il Magnifico Giuliano commissionò la Gioconda a Leonardo da Vinci che era al suo servizio.
Interverrà Anna Falcioni, docente di Storia Medievale all’Università di Urbino “Carlo Bo”, che ha collaborato con Zapperi a ricostruire, attraverso approfondite indagini presso gli archivi urbinati, le vicende di quel periodo storico e l’esistenza di Pacifica Brandani. A seguire il contributo di Silvia Cuppini, docente di Storia dell’Arte Contemporanea. Infine, Olivia Nesci, docente di Geomorfologia dell’Università di Urbino e Rosetta Borchia, artista e naturalista, ci racconteranno, come siano giunte a identificare il territorio del Ducato di Urbino nello sfondo del ritratto. La scoperta è stata pubblicata dalle due “cacciatrici di paesaggi” nel libro Codice P. Atlante illustrato del reale paesaggio della Gioconda, 2012 Ed. Electa.
Anni di studi per lo storico Zapperi, anni di indagini per le due ricercatrici, condotti per vie del tutto indipendenti ma felicemente in sintonia.
Un’occasione particolarmente interessante dunque per riportare ancora una volta l’attenzione sulla centralità di Urbino nel Rinascimento e ribadire la sua inequivocabile vocazione a essere capitale culturale di un nuovo Rinascimento europeo.
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