Matrimoni, istruzioni per l’uso. Parte prima

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13 aprile 2013

Se la primavera quest’anno si fa desiderare, c’è una stagione che ogni anno arriva  inesorabile, quella dei matrimoni. A volte andarci è un piacere, altre è quasi un lavoro. Di solito le donne pensano a cosa mettersi e gli uomini a cosa non vogliono mettersi, la cravatta. Capisco che possa essere scomoda, soprattutto se è caldo, ma non comprendo proprio tutta l’ostilità maschile nei confronti di un accessorio così bello.

Dato che l’argomento richiede un po’ di tempo, oggi mi concentrerò solo sull’abbigliamento femminile.

Partiamo dalle “regole” fondamentali.

La prima può sembrare scontata, ma vale la pena ricordarla: non si va ai matrimoni vestite di bianco, a meno che non si desideri essere depennate dalla lista degli amici della sposa.

Carolyn Bessette Kennedy

Carolyn Bessette Kennedy

Alcune correnti di pensiero vogliono vietati anche il nero (fa funerale) e il rosso (troppo provocante). Io non vedo perché due colori così belli non debbano essere ammessi; ricordo ancora Carolyn Bassette-Kennedy al matrimonio (celebrato in Italia) della giornalista Christiane Amanpour. Indossava un semplice e raffinato tubino nero, i capelli raccolti in uno chignon e il rossetto rosso. Semplicemente perfetta.

Ma alcune donne non ne vogliono sapere di vedere nero il giorno più bello della loro vita, quindi, nel dubbio, informatevi su un eventuale dress code.

Altra regola fondamentale del buon gusto vuole che ci si debba vestire in linea con il tipo di matrimonio a cui si è invitati. In poche parole, non si va ad un matrimonio country-chic con l’abito lungo da sirena, non si va ad una cerimonia che sembra un royal wedding con l’abito a fiorellini e la borsa di paglia.

Le trasparenze non sono una bella idea, anche se ormai alle cerimonie si vedono spesso, così come a volte grandi protagoniste sono paillettes, strass e tutto ciò che brilla. Fondamentale è ricordarsi che andare a un matrimonio non è come andare in discoteca! Alcuni sembrano ignorare questo semplice dato di fatto ed è facile vedere testimoni in minigonna e zeppe.

I matrimoni sono spesso la vetrina del cattivo gusto tanto che, almeno per le foto, si dovrebbero noleggiare dei figuranti ben vestiti per dare un tocco di classe all’album nuziale.

wedding-guests

Quando si è invitati a più di una cerimonia nell’arco di poche settimane, il pensiero principale è “Come mi vesto senza spendere troppi soldi?”. La risposta è in una parola: accessori. Cambiando scarpe, borsa e gioielli (e anche acconciatura) si possono ottenere tante combinazioni indossando uno o due abiti basic, ma evitate il look “matchy-matchy”, cioè monocolore, soprattutto in caso di tinte pastello che per qualche motivo sono considerate un must da cerimonia.

A meno che il vostro guardaroba non abbia bisogno di qualche pezzo nuovo, non c’è bisogno di fare acquisti per andare a un matrimonio, trovo più raffinato indossare qualcosa di “vecchio” piuttosto che un abito a cui è appena stato staccato il cartellino. E non sono d’accordo con l’usanza molto anglosassone di portarsi le scarpe di ricambio. Alla cerimonia su tacchi vertiginosi (magari appena comprati) e alla festa quasi in ciabatte? No! Scegliete, perché esistono, scarpe belle e comode.

Un’ultima parola su un “oggetto” che sembra indispensabile per ogni invitata, causa temperature incerte: il coprispalle. È semplicemente inguardabile (e fa tanto “signora”, ma non in senso buono). Meglio il classico scialle o una giacca, anche di taglio maschile.

A presto.

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