di Redazione
17 aprile 2013
da FN riceviamo e pubblichiamo:
PESARO – In questi giorni il tema dei tagli e dei ridimensionamenti agli ospedali dell’entroterra si fa nuovamente caldo, con mobilitazioni di comitati cittadini, consigli comunali straordinari e la stessa Provincia di Pesaro, con Ricci in testa.
Ma Forza Nuova non ci sta e interviene con parole durissime nei confronti delle istituzioni locali.
“Era esattamente il 27 aprile 2011 quando i militanti di Forza Nuova si incatenarono all’ingresso dell’ospedale di Fossombrone per protestare contro la determina Asur 240″ afferma Davide Ditommaso, rivendica il coordinatore regionale del movimento. “Forza Nuova si attivò immediatamente dopo che la notizia dei pesanti tagli e smantellamenti degli ospedali divenne di pubblico dominio. Fin da subito-continua Ditommaso-FN capì la gravità di ciò che stava avvenendo, e la clamorosa protesta di Fossombrone fu soltanto l’inizio della mobilitazione. I nostri militanti portarono avanti una battaglia solitaria, ma determinata, contestando l’assessore Mezzolani in ogni sua pubblica apparizione, raccogliendo oltre 3000 firme agli ingressi degli ospedali, con la diffusione di materiale informativo e la denuncia di quanto stava realmente accadendo.
Tutto questo mentre i Sindaci della provincia e il presidente Ricci ironizzavano con arroganti sorrisi e imbarazzanti smentite, volte a nascondere la gravità della situazione. In questo clima di pesanti responsabilità istituzionali va dato merito all’amministrazione di Pergola di essere stata l’unica vera promotrice di un opposizione, tenace e costante, ad uno scempio di entità epocale, probabilmente redatto da curatori fallimentari che niente capiscono di sanità pubblica. Va detto che mentre la maggioranza dei Sindaci se la dormiva, a Pergola si metteva in atto anche una grandissima mobilitazione popolare con migliaia di partecipanti. Era esattamente il 14 maggio 2011, e anche lì Forza Nuova c’era e le assenze di chi oggi è prodigo di belle parole, possono essere testimoniate.
E’ palese come il sig. Ricci e la maggior parte delle amministrazioni comunali siano in ritardo di 2 anni. Le mobilitazioni del momento, comprese quelle di alcuni comitati manovrati da vecchie volpi della politica, sono a tutti gli effetti ridicole posizioni di circostanza, volte a placare malcontenti e perdita di consensi.
Potevano muoversi 2 anni fa, adesso è tardi, anche per prendere in giro i propri cittadini”.
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