di Redazione
18 aprile 2013
di Leandro Leonardi, procuratore speciale della SSD a R.L. Vis Pesaro 1898
“VENGO ANCH’IO, NO TU NO ! E PERCHE’? PERCHE’ NO !”
PESARO – E’ legittima la decisione del Questore di Pesaro, a cui rinnoviamo la ns. stima e l’augurio di un proficuo lavoro stante la Sua recente nomina nel ns. territorio, di confermare, per le responsabilità che gli competevano, il divieto di vendita dei biglietti alla tifoseria ospite in occasione di Vis Pesaro-Sambenedettese del 21 c.m.
Ci sarà però concesso, cosa che abbiamo fatto anche direttamente, esprimere tutte le ns. perplessità per l’ennesima sconfitta dello sport dilettantistico e per un rigore addirittura superiore a quello dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive che, dopo la determinazione nr. 17 del 10 aprile dove teneva conto anche di una “nota inviata dall’Autorità Provinciale di P.S. di Pesaro”, prendeva in esame anche restrizione alternative, ritenendo forse sufficienti i due turni dei precedenti divieti assoluti a carico della tifoseria Sambenedettese.
Questi provvedimenti sono presi con gravissime ripercussioni economiche per i mancanti incassi, già esigui, delle Società. Nella ns. fattispecie dopo i divieti, subiti senza mai ns. colpe, di ospitare le tifoserie dell’Ancona, della Civitanovese ed oggi della Sambenedettese, si può ipotizzare per la ns. società una perdita non inferiore a 30.000 euro.
Una penalizzazione ancor più pesante per una compagine societaria che, dal suo ingresso di tre anni fa e grazie ad un comportamento irreprensibile della sua tifoseria, è nelle primissime posizioni della classifica disciplina a livello nazionale.
Dobbiamo chiedere scusa anche agli amici dirigenti rossoblù e alle loro tifoserie per non averli potuti ospitare, quando invece loro l’hanno fatto con grande cordialità, sia a San Benedetto nella gara di andata (due pullman di tifosi pesaresi presenti), che a Civitanova con la ns. squadra uscita vincente, addirittura tra gli applausi.
Ci sia concessa un’ultima riflessione: forse qualche cosa è da rivedere, forse non è la soluzione più giusta punire tanti per non poterlo fare con pochi.
Speriamo che in futuro ci sia più collaborazione ed ascolto tra le Autorità preposte e le Società.
Noi, se le difficoltà finanziarie non prevarranno, saremo entusiasti di esserci per educare i ragazzi che amano questo sport, le cui regole coincidono con quelle di una comunità civile.
Lascia una risposta