18 aprile 2013
PESARO – Palestra di Baia Flaminia: Rok Stipčević è fra i primi ad arrivare all’allenamento pomeridiano, Simone Flamini pedala in sala pesi, Zare Markovski parla. E’ la conferenza stampa settimanale. E come sempre l’allenatore macedone trapiantato in Italia non pronuncia banalità.
“Sono contento di come è continuato il lavoro quotidiano in palestra, a prescindere dall’obiettivo vitale raggiunto. Mi auguro che la squadra si possa esprimere ai massimi livelli anche nelle ultime tre giornate, che iniziano con la sfida a Montegranaro. I professionisti sono apprezzati per quello che vincono. La classifica è la somma delle vittorie; più è alta, meglio stai”.
Il derby? Ma quale derby!
“Non parlerei più di tanto di derby, che è tale solo dal punto di vista geografico. Pesaro ha una storia che la deve spingere a guardare in avanti. Mi sembra diminutivo pensare che Montegranaro sia di pari livello. Affermare che questo confronto è un derby significa non educare, non raccontare la storia. Essere sulla panchina che fu di Valerio Bianchini mi dà un grande entusiasmo. E così per allenare giocatori che sono eredi di Darren Daye e di Dragan Kičanović. Capisco l’importanza che ha per Montegranaro di fare parte del campionato che allinea Pesaro, la Scavolini, ma ognuno deve stare al suo posto…”.
Visto che lei ha toccato il tasto “storia”, sappia che la sua panchina è stata occupata anche da un mito che per chi viene dall’ex Jugoslavia: Aleksandar Nikolić, il Professore.
“Nikolić!” esclama Zare.
Detto questo, però, la Scavolini non ha vinto mai un derby in casa e la Sutor è più avanti in classifica.
“Bravissimi, complimenti alla Sutor. Evidentemente, per loro la sfida significa molto, ma noi non dobbiamo soffermarci su piccolezze che possono distrarci dal lavoro quotidiano. Meglio sapere che questa maglia ha un certo peso. Non a caso fino a ieri eravamo spaventati perché questa maglia non è da Legadue… non per questo famigerato derby. Però, se la Sutor è più avanti in classifica, è tutto merito loro, della bravura di Recalcati e dei giocatori. Hanno perso il playmaker titolare, Steele, e cambiato assetto, confermandosi un’ottima squadra che ha vinto meritatamente la gara di andata”.
Si annuncia una partita interessante. Loro erano in un grande momento, avendo vinto 4 partite in striscia prima del pesante ko di Cantù. Ma hanno giocatori italiani orgogliosi.
“Confermo tutto, anche le virgole. Sono un buon gruppo che pure ha lavorato in condizioni difficili. E’ tutto l’anno che arrivano notizie di agenti che offrono giocatori di Montegranaro. Hanno autostima, lavorano da grandi professionisti quali sono. Perso Steele, la squadra è stata affidata a Di Bella, che non è certo l’ultimo arrivato. Lo stimo tanto perché l’ho avuto a disposizione in passato e della sua collaborazione ho solo bellissimi ricordi. Cinciarini sta giocando la migliore stagione della sua carriera. Conosciamo il valore di Amoroso. Giocano con tre lunghi che spingono molto sul 4. Figuratevi quando Burns giocherà da 3 e sarà marcato dal nostro piccolo. Stiamo lavorando per negare loro queste situazioni di vantaggio”.
Anche i tifosi credono in voi, visto che stanno organizzando due pullman.
“Ci fa piacere perché conferma che a Pesaro, negli ultimi quattro mesi, si è creato un bell’ambiente, che la gente riconosce il nostro impegno. Magari questa squadra non sarà ricordata come altre del passato, ma posso garantire che i ragazzi meritano il massimo rispetto”.
A questo punto, con la salvezza in cassaforte, ha qualche rimpianto?
“Forse ci poteva stare qualcosa in più, ma voi siete testimoni di certe partite… Ed è giusto così. Da quando abbiamo conquistato la prima vittoria con me in panchina, è trascorso quasi in un girone. In questo periodo abbiamo più vinto che perso. Anzi, abbiamo due sole vittorie in meno di Varese e nella classifica parziale saremmo settimi. Ma non esageriamo…”.
Quando rivedremo Traini in campo?
“Ho parlato con lui in questi giorni. E’ lontano dall’essere i giocatore che era prima dell’infortunio. Gli ho detto che vorrei andasse in campo a chiudere la stagione, ma se non è sicuro… Comunque, prima della fine, Andrea giocherà…”. Zare non ha finito di pronunciare la frase che alla porta della stanza riservata ai coach bussa qualcuno: è Andrea Traini. Forse voleva dire: “Coach, sono pronto”. E magari, per lui, nato a Loreto, la partita in programma a Porto San Giorgio è davvero un derby. Arbitreranno Giampaolo Cicoria, Gianluca Mattioli e Massimiliano Duranti.
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