“Sconvolti da quanto accaduto in via Rossi”

di 

18 aprile 2013

L’unico indagato, per ora, è l’avvocato Luca Varani, 35 anni. L’accusa è di lesioni volontarie gravissime in concorso con due albanesi, il sicario (quello che ha materialmente gettato sul volto di Lucia Annibali l’acido) e un complice. Varani, al momento dell’agguato, stava giocando a calcio con la sua squadra. L’indagine è condotta dai carabinieri del nucleo investigativo su delega del sostituto procuratore Monica Garulli. Quando i carabinieri hanno bussato a casa sua, alle 22.45, suo padre, Francesco, non li ha però fatti entrare arrivando a chiamare la polizia. Oggi si è svolta una perquisizione all’interno dell’abitazione dove Varani vive con la compagna. Migliorano, intanto, le condizioni di Lucia: da quanto si appreso, per il momento un occhio è stato salvato.

Intanto su Fb, in uno dei tanti gruppi dedicati alle forze dell’ordine, anche per sottolineare il coinvolgimento che ha portato questo brutale fatto di cronaca nell’opinione pubblica, è comparsa questa richiesta:

Ecco la richiesta comparsa in un gruppo Fb dedicato alle forze dell'ordine

 

 

 

di Massimiliano Nardelli*

PESARO – Quanto successo all’avvocatessa Annibali ha sconvolto i residenti ed i commercianti di via V. Rossi che mai finora erano stati toccati così da vicino da un fatto di cronaca gravissimo ed efferato. Un quartiere centrale e tranquillo della città come Pantano non può accettare episodi di questo genere che, seppur rientrando nella sfera personale della vittima, diventa un fatto sociale e come tale scuote le coscienze degli abitanti della zona.

Come residente di via V. Rossi in primis e come consigliere comunale poi ritengo opportuno esprimere la vicinanza e la solidarietà di tutto il quartiere all’avvocatessa Annibali e alla sua famiglia e nel contempo sollecitare l’Amministrazione comunale e le forze dell’ordine ad un maggiore controllo del territorio per ridare tranquillità e serenità ad una comunità che oggi si sente fortemente colpita da questo episodio.

Reagiamo tutti insieme per dimostrare che fatti come quelli accaduti non appartengono alla nostra gente, alla nostra città, al nostro quartiere e dimostrando che nei momenti difficili siamo capaci di unirci tutti insieme e di non farci intimidire da quelli che possono essere solo definiti puri delinquenti.

*Consigliere comunale

 

 

 

Aggressione di Lucia Annibali, sdegno dell’assessore provinciale Daniela Ciaroni

 

 

 

PESARO – L’assessore alle Pari Opportunità della Provincia di Pesaro e Urbino Daniela Ciaroni e le operatrici del Centro antiviolenza provinciale “Parla con noi”, esprimono lo sdegno verso la gravissima aggressione di cui è stata vittima Lucia Annibali, a cui rivolgono tutta la loro solidarietà e affetto.

 

 

 

“Ancora una volta, di fronte ad un fatto così abbietto, gravissimo e terribile, ci sentiamo ferite ed indignate. Ma soprattutto sconcertate. Non riusciamo con altre parole a descrivere i nostri sentimenti. Le emozioni di chi, pur operando da tempo nel contrasto alla violenza di genere, non può abituarsi alla ferocia che certi uomini compiono sui corpi e nelle anime delle donne che dicono di ‘amare’. Gli uomini che aggrediscono le compagne non riescono ad accettare il diritto di ogni donna ad autodeterminarsi ma restano legati al proprio bisogno di esercitare un controllo assoluto, sui pensieri, sulle azioni, sui desideri della donna che gli sta a fianco. Le aggressioni, come appare quella che si è verificata a Pesaro, sono fatti gravissimi, programmati lucidamente con l’intento di distruggere, non sono sicuramente la conseguenza di un improvviso raptus di rabbia o gelosia. Il nostro impegno nel combattere la violenza è quotidiano ed articolato. Il Centro antiviolenza ‘Parla con Noi’ di Pesaro e coloro che fanno parte della rete delle istituzioni contro la violenza di genere, non solo accolgono ed offrono aiuto alle vittime nello specifico delle proprie competenze professionali, ma si impegnano con incontri nei territori, nelle scuole, tra donne e uomini, tra ragazze e ragazzi, a promuovere una cultura del rispetto reciproco, soprattutto nella relazione affettiva. Tutto ciò non è, però, ancora sufficiente. Bisogna insistere sulla prevenzione senza mai abbandonare la speranza che una nuova cultura possa affermarsi. A Lucia Annibali va tutta la nostra solidarietà e il nostro affetto”.

 

 

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>