di Redazione
22 aprile 2013
PESARO – Al centro del dibattito politico del Pd c’è il tema della riforma sanitaria. Nella giornata di domani è stata convocata un nuovo incontro, il terzo negli ultimi trenta giorni, della Commissione Sanità allargata ai sindaci del Pd. Si farà il punto della situazione con la presenza dell’Assessore regionale Almerino Mezzolani.
“La proposta dei tecnici della Regione Marche è inaccettabile” – afferma Marco Marchetti, segretario provinciale Pd – “E’ troppo ragioneristica, manca di equità e di un sano riformismo dal basso”.
“Negli ultimi tempi abbiamo lavorato affinché potesse essere ridefinita una nuova proposta. Il Pd provinciale ha riunito già due volte la Commissione Sanità e in occasione del primo incontro l’Assessore Mezzolani si è preso l’impegno di prendere piu’ tempo per l’approvazione della riforma. Così è stato e prendiamo atto che tale richiesta ha portato a una serie di incontri con i territori da parte dell’Assessore Mezzolani e del Presidente della Commissione regionale Sanità, Francesco Comi. Adesso c’è bisogno di una strategia che tenga insieme tutto il contesto provinciale”, spiega Marchetti.
“Siamo consapevoli che il tema di avere una buona sanità pubblica è anzitutto una grande questione nazionale” – prosegue Marchetti – “La verità è che con i tagli lineari dei Governi nazionali al Fondo Sanitario Nazionale e con la spending review tutte le Regioni sono a richio defaul. Però questo non può nascondere la mancata condivisione della Regione Marche sulle scelte da fare che per come è stata presentata la bozza di proposta penalizzano fortemente la nostra provincia”.
Il segretario provinciale Pd Marchetti spiega anche il dibattito emerso all’interno della Commissione Sanità del Pd: “Le preoccupazioni sono state espresse in merito all’iniquità del taglio lineare proposto dal progetto di riconversione, che vede quanto più penalizzati i territori più virtuosi, quelli cioè come la provincia di Pesaro Urbino che sono riusciti fino ad oggi a fornire risposte adeguate alle esigenze sanitarie del territorio con un bassissimo rapporto fra posti letto ed abitanti. Il piano prevede infatti che l’Area Vasta di Pesaro e Urbino possa disporre di circa 2,69 posti letto ogni mille abitanti, contro una media regionale del 3,7 e contro addirittura il 4,68 dell’Area Vasta di Ancona. È chiaro che una proposta equa dovrebbe utilizzare il metodo contrario e cioè adeguare i posti letto delle altre Aree Vaste a quella più virtuosa di Pesaro e Urbino, piuttosto che abbassare inopinatamente il numero dei posti letto in eguale percentuale, tenuto conto della disparità della situazione di partenza”.
“In questi giorni” – conclude Marchetti – “ci sono state molte manifestazioni di protesta, in particolare a Cagli e a Fossombrone. I circoli del Pd locali hanno aderito a ciascuna di esse e, ovviamente, noi siamo con loro. La Regione Marche dovrebbe riflettere di piu’ attorno a questo sentimento che attraversa il nostro territorio, prendendo in seria considerazione le contrarietà espresse dai Consigli comunali e provinciale e dalla Conferenza dei Sindaci. Esse sono la testimonianza della forte preoccupazione dei cittadini e dell’esigenza condivisa di rivedere il piano proposto, mettendoci meno tecnicismo e piu’ politica”.
Le notizie trapelate in serata circa quanto proposto in data odierna dall’Assessore regionale alla Sanità Almerino Mezzolani e dal Dott. Ciccarelli al Sindaco di Fossombrone a proposito del piano di riconversione dell’Ospedale di Fossombrone lasciano senza parole. E’ inaudito e vergognoso dover prendere atto come un’intera comunità ed un territorio ancora più vasto siano stati e siano oggetto di una presa in giro di tale portata, dopo una serie infinita di incontri e confronti, in sede politica ed istituzionale, che lasciavano intendere qualche spiraglio sulla questione. Offende l’indifferenza con cui sono state considerate le prese di posizione dei Sindaci, dei Consigli Comunali, del Consiglio Provinciale, dei comitati e dei cittadini,ma anche di coloro che, ricoprendo cariche istituzionali e politiche di primo piano, avevano espresso la loro perplessità e contrarietà su un progetto di riforma caratterizzato da forti elementi di iniquità e di scarsa trasparenza; un progetto di riforma che, se attuato, metterà in crisi l’intero sistema sanitario provinciale.
Ci attendiamo che coloro che hanno, con sensibilità e senso di responsabilità, espresso pubblicamente le loro critiche al piano di riforma sappiano con altrettanta dignità reagire a questa presa per il culo di portata biblica.