di Redazione
23 aprile 2013
FANO – La Compagnia della Guardia di Finanza di Fano, a conclusione di approfondite indagini, svolte anche tramite l’incrocio d’informazioni risultanti dalle banche dati in uso al Corpo, ha scoperto una nota azienda della zona che commercializzava mobili prodotti in Albania recanti l’etichettatura “Made in Italy”.
Sono finiti, così, sotto sequestro circa 700 arredi, per un valore commerciale all’ingrosso pari ad almeno 100.000 euro che, rivenduti al dettaglio, avrebbero fruttato anche più del doppio.
I mobili erano venduti con la falsa etichettatura “Made in Italy” apposta dall’azienda e commercializzati in imballaggi di cartone anch’essi recanti analoga dicitura. Per questo motivo, l’amministratore della società è stato deferito all’A.G. di Pesaro e, in caso di condanna, rischia la pena della reclusione fino a due anni.
Con l’espressione inglese ”Made in Italy” si indica il processo di rivalutazione della produzione artigianale e industriale italiana, che ha spesso portato i prodotti nazionali a eccellere nella competizione commerciale internazionale. Tale dicitura, come risaputo, ha l’obiettivo di informare il consumatore circa l’origine italiana del prodotto, conferendo allo stesso un insostituibile valore aggiunto, sinonimo di maggiore affidabilità, di notevoli qualità di realizzazione, di cura nei dettagli, di fantasia del disegno e delle forme e durevolezza, che ne promuove, in definitiva, l’acquisto. E’ per questo che i manufatti italiani sono considerati, da soli, simboli di qualità e stile.
La pesante crisi economica degli ultimi anni però, ha spinto, purtroppo, numerose aziende nazionali a dislocare all’estero la produzione, in Paesi in cui i costi della manodopera sono inferiori.
Per contrastare questo stato di cose e con l’obiettivo di difendere marchi e produzioni che rappresentano centinaia di migliaia di posti lavoro (oltre che una buona parte del reddito nazionale) la normativa italiana, dopo ripetuti ritocchi intervenuti soprattutto negli ultimi anni, prevede che qualsiasi prodotto, per potersi fregiare della dicitura “Made in Italy” o “Prodotto 100% in Italia” o altre similari, deve essere completamente prodotto in Italia. In caso contrario, l’indebito utilizzo delle predette etichette costituisce una frode a danno dei consumatori e configura il reato di falsa indicazione del luogo di origine e/o di provenienza, previsto e punito dall’art. 517 del codice penale.
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