26 aprile 2013
PESARO – Il dottor Piero Benelli, medico sportivo della Victoria Libertas Scavolini, ma anche della Nazionale italiana di pallavolo, nonché docente alla facoltà di Scienze Motorie dell’Università degli Studi “Carlo Bo” di Urbino, è impegnato da questo lunedì nel primo raduno degli azzurri di volley allenati da coach Mauro Berruto. Il dottor Benelli ha seguito la Vuelle nella vittoriosa trasferta a Porto San Giorgio, poi si messo in viaggio alla volta di Cavalese, in provincia di Trento.
“Cominciamo questa nuova avventura. Come succede spesso nell’anno dopo le olimpiadi, si fa qualche sperimentazione in più, provando nuovi giocatori. Nei fatti si imposta il nuovo quadriennio olimpico, in via dei Giochi di Rio de Janeiro 2016. Però quest’anno sono in programma i Campionati Europei a cui la nazionale italiana, vice campione in carica, tiene molto, intenzionata a conseguire il massimo risultato possibile. La preparazione che inizia in Trentino ha una duplice valenza: la necessità e la voglia di provare nuovi giocatori e di consolidare i risultati acquisiti, dall’argento europeo al bronzo olimpico conquistato a Londra 2012”.
Presumo che il suo compito di medico della Nazionale sia molto importante sempre, ma in particolare in questo nuovo raduno, perché dovrà dare indicazioni precise al ct Mauro Berruto sulle condizioni dei giocatori.
“La Nazionale si raduna abitualmente tra le otto e le sei settimane prima del debutto ufficiale, che quest’anno sarà la World League a giugno, in Italia. Alla base c’è un lavoro di impostazione. Prima di tutto ci occupiamo dei giocatori eventualmente infortunati per capire se possono essere recuperati o no; poi dell’allenamento di chi sta bene. Un periodo preparatorio che assomiglia al precampionato delle squadre di club. Non è complicato, ma complesso, perché si parte dal lavoro del singolo, un impegno individuale, per arrivare al lavoro di squadra dopo 4-6 settimane. Io devo coordinarmi con i medici dei club per avere informazioni dettagliate sui singoli giocatori e poi valutare gli atleti insieme allo staff tecnico, fisioterapico e con chi si occupa della preparazione atletica. Mi occupo della gestione medica, dalle terapie da seguire al lavoro di prevenzione, fino agli allenamenti differenziati. In questa fase dedichiamo attenzione al lavoro in acqua di rigenerazione e di potenziamento, non traumatico, che abbiamo introdotto da qualche anno nella Nazionale di pallavolo. Me ne occupo non solo come medico, ma grazie alle competenze acquisite. Vengo dal mondo delle piscine e ho studiato e messo in pratica questo lavoro, che ho iniziato tanto tempo fa alla Scavolini Basket. Ricordo che il primo lavoro in acqua fu con Zampolini e Darwin Cook…”.
Era il 1990. Da allora sono trascorsi 23 anni. Nel corso del tempo il dottor Benelli ha acquisito una conoscenza che pochi colleghi al mondo possono vantare.
“Senza falsa modestia, ho pubblicato diversi lavori scientifici dedicati all’argomento del lavoro in acqua a fini preventivi e riabilitativi, dell’importanza che riveste per il nostro organismo. All’Università degli Studi di Urbino abbiamo studiato alcuni aspetti di quest’attività. Di recente, unico italiano, sono stato in Turchia, a Smirne, dove si è svolto il 1° Congresso europeo sulle evidenze scientifiche della terapia acquatica. Una settimana fa sono stato invitato al 2° Congresso di medicina e traumatologia dello sport della Russia, dove ho tenuto una relazione sulla riabilitazione in acqua. Un invito che mi ha dato una grande soddisfazione”.
Non solo atleti, però, perché tante persone hanno necessità, ogni giorno, della terapia acquatica. Che è possibile anche a Pesaro.
“Seguo pazienti che hanno bisogno della rieducazione funzionale in acqua post chirurgica o post traumatica, sia per pazienti con malattie croniche dell’apparato locomotore come il classico mal di schiena e situazioni di questo tipo. Corsi specifici a cui collaboro da anni con la professoressa Lucarini. Il nostro riferimento specifico per questa attività di rieducazione in acqua anche per la prevenzione delle malattie degenerative dell’apparato locomotore è a Baia Flaminia, nella piscina della Pesaro Nuoto…”.
Cosa deve fare chi avesse bisogno dei vostri corsi?
“Rivolgersi alla piscina di Baia Flaminia, dove sono proposti corsi specifici per la varie esigenze, differenziati secondo le patologie”.
Lascia una risposta