Il meglio del basket? Da Sacripanti a… Crosariol

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2 maggio 2013

PESARO – Seconda parte dello speciale sul meglio che il basket italiano ha espresso in questa stagione 2012-13, dopo i migliori tre quintetti, abbiamo voluto premiare il miglior allenatore, l’Mvp stagionale, la squadra rivelazione e il meglio in campo nazionale.

MIGLIOR ALLENATORE:

STEFANO “PINO” SACRIPANTI (JUVE CASERTA)

Crosariol e Cavaliero. Foto Fraternale Meloni

Alzi la mano chi pensava che Caserta non solo riuscisse a salvarsi, ma che fino all’ultima giornata fosse in lotta per i playoff. In estate era la nostra candidata alla retrocessione, con i mille problemi economici che l’affliggevano e americani che già da ottobre abbandonavano la squadra, non fidandosi di ricevere regolarmente gli stipendi, così fin dalle prime giornate Sacripanti ha dovuto tirare fuori il meglio da una rotazione ridotta a sette uomini, promuovendo Stefano Gentile in quintetto e resuscitando dal suo grigiore un giramondo dei parquet come Akindele. Pino è stato abile anche nella costruzione del roster, con un budget appena sufficiente per muoversi e dall’ampio serbatoio dell’ex Jugoslavia ha pescato il jolly, con il serbo Stefan Jelovac che ha impressionato tutti per la sua costanza di rendimento, con una tecnica da manuale del basket che ne fanno uno dei pezzi più appetibili del prossimo mercato estivo.

Meritano di essere segnalati anche Marco Calvani (Acea Roma) che ha saputo conquistarsi un posto nelle prime quattro, affidando a Datome il ruolo di primadonna, con la fortuna di aver pescato un centro dominante come Lawal, Francesco Vitucci (Cimberio Varese) che ha saputo reggere alla pressione, riuscendo a mantenere la sua squadra al vertice dalla prima all’ultima giornata con pieno merito e Zare Markovski che ha preso Pesaro ultima in classifica con un record di 2-7, e l’ha portata verso la salvezza, valorizzando giocatori come Barbour e Mack e affidando il ruolo di leader a Rok Stipcevic, ansioso di dimostrare tutto il suo valore dopo la bocciatura milanese.

 

MIGLIOR GIOCATORE:

DRAKE DIENER (BANCO DI SARDEGNA SASSARI)

Stagione pressoché perfetta quella giocata da D.Diener in terra sarda, con cifre da dominatore assoluto: 17.6 punti, 61 % da 2, 44% da 3, 86% ai liberi, 5 rimbalzi, 20.9 valutazione), per avere un’idea della sua costanza di rendimento, non è mai andato sotto la doppia cifra di punti realizzati, statistica dove ha una striscia aperta di 51 partite consecutive, ha una capacità innata di trascinare i compagni con la sua personalità, in attacco ha una varietà di soluzioni offensive che gli consentono di non essere solamente un tiratore, anche se è meglio non lasciargli tanto spazio dai 6.75, e di concludere con una vasta gamma di soluzioni sfruttando una mole fisica non disprezzabile, come tutti i grandi attaccanti tende a concedersi qualche pausa in difesa, anche se all’occorrenza può marcare con la stessa efficacia sia le guardie che le ali piccole avversarie. Adesso dovrà dimostrare di poter trascinare Sassari fino allo scudetto, con il fattore campo favorevole fino in semifinale e il PalaSerradimigni che si può trasformare in un autentico bunker.

Meritevoli di segnalazione anche Travis Diener, play con licenza di segnare che potrebbe fare la fortuna della nostra Nazionale, se arriverà in tempo per gli Europei il suo passaporto italiano per matrimonio e Bryant Dunston, centro dominante che potrebbe portare a Varese il suo undicesimo scudetto.

 

SQUADRA RIVELAZIONE:

TRENKWALDER REGGIO EMILIA

Neopromossa, ha cominciato dalle prime giornate ad esprimere un basket moderno e divertente, con coach Max Menetti bravo a caricare l’ambiente credendo da subito nella possibilità di raggiungere i playoff. Andrea Cinciarini era ansioso di riscattarsi dopo la stagione canturina e insieme al serbo Jeremic ha formato una coppia di esterni di buon impatto tecnico, Donell Taylor non ha pagato il salto di categoria, continuando a segnare con grande efficacia anche in serie A, mentre sotto i tabelloni Greg Brunner è il pivot che tutti i coach vorrebbero avere nelle loro squadre, l’arrivo di Troy Bell ha aggiunto quel pizzico d’esperienza molto utile in vista dei playoff. Non vincerà lo scudetto, ma pochi saranno contenti di ritrovarsi Reggio Emilia nel primo turno.

 

MIGLIOR QUINTETTO ITALIANO:

 

PLAY: ANDREA CINCIARINI (TRENKWALDER REGGIO EMILIA)

 

GUARDIA: DANIELE CINCIARINI (SUTOR MONTEGRANARO)

 

ALA PICCOLA: LUIGI DATOME (ACEA ROMA)

 

ALA GRANDE: ACHILLE POLONARA (CIMBERIO VARESE)

 

CENTRO: ANDREA CROSARIOL (SCAVOLINI BANCA MARCHE PESARO)

 

In una stagione che ha visto Daniel Hackett subire negativamente il passaggio dalla sua Pesaro a Siena, Peppe Poeta e Angelo Gigli fermati da troppi acciacchi fisici per rimanere costanti nel rendimento, Pietro Aradori e Marco Cusin pagare dazio ai problemi che hanno afflitto la formazione canturina, non sono stati molti gli italiani protagonisti in positivo in questo 2013 e sono mancati soprattutto giovani che si sono fatti valere, anche se Lorenzo D’Ercole e Andrea De Nicolao sembrano già pronti per conquistare il quintetto. Alessandro Gentile non è riuscito a venire fuori dalla confusione che ha regnato a Milano, anche se il talento non gli manca di certo, mentre il fratello Stefano si è ben comportato nella Juve Caserta guadagnandosi il ruolo di play titolare, buono anche il ritorno a medio livello di Luca Vitali che a Cremona ha trovato l’ambiente ideale per riscattarsi.

Andrea Cinciarini(12.3p. 55% da 2, 4.2 ass.) l’anno scorso aveva pagato la scommessa canturina di affidargli il ruolo di play titolare anche in Eurolega, essendo francamente lontano dai big europei in quel ruolo, ma a Reggio Emilia ha potuto dimostrare di essere pronto anche per il ruolo di regista della Nazionale, Daniele Cinciarini (15.5 p. 50% da 2) è stato il secondo realizzatore italiano e nono in assoluto, contribuendo in maniera decisiva alla salvezza della sua Sutor, Gigi Datome (17 p. 94% liberi) potrebbe essere il quarto italiano in Nba, con la sua completezza tecnica e doti fisiche che gli permetterebbero di non sfigurare anche oltreoceano, mentre Achille Polonara (9.8 p. 5,5 rimb. 54% da 2) ha cercato di variare il suo stile di gioco, consapevole che non si può schiacciare ad ogni azione e per diventare un giocatore totale dovrà confermare i miglioramenti nel tiro da tre.

Cusin è calato rispetto alla stagione pesarese, Gigli non riesce a trovare una continuità nel corso della stagione e Mason Rocca è ormai a fine carriera, così aspettando la crescita del reggiano Riccardo Cervi, non ci sono in giro altri pivot italiani e Andrea Crosariol (10.1 p. 5.9 rimb. 66% da 2) dopo le brutte stagioni romane, ha trovato nella Scavolini Banca Marche l’ambiente ideale per rilanciarsi, anche se permangono i soliti grossi problemi di concentrazione, intensità difensiva e movimenti in attacco. Una volta per meritarsi la Nazionale si doveva superare in bravura e tecnica una concorrenza agguerrita, adesso si rischia di andarci per mancanza di alternative, non sarà il massimo, ma così va il basket nel 2013.

 

 

 

 

 

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