Arnaldo Ninchi è morto, Pesaro in lutto

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6 maggio 2013

PESARO – L’avevamo visto, qualche settimana fa, nella miniserie televisiva “L’ultimo papa re”, ennesimo lavoro di Arnaldo Ninchi, attore e doppiatore pesarese protagonista di una ricchissima produzione.

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Arnaldo è morto oggi a Roma, all’età di 78 anni. Era nato a Pesaro il 17 dicembre 1935. E come tanti giovani d’allora aveva abbinato lo sport allo studio. Ovviamente, lo sport anche per lui era la pallacanestro.

Non è un caso che a dare la triste notizia sia stata la Victoria Libertas, che poco fa ha diffuso il seguente comunicato: “La Victoria Libertas piange l’amico Arnaldo Ninchi. Alla famiglia le condoglianze dall’intero staff della Scavolini Banca Marche. Ciao Arnaldo!”. Nel suo libro “Dietro i canestri”, Luciano Murgia gli ha dedicato un pensiero: “Arnaldo Ninchi, in campo dal 1952/53 al 1958/59, frequentò l’Accademia d’Arte Drammatica, dedicandosi con indiscutibile popolarità a teatro, cinema e televisione. Recitavano il padre Annibale, lo zio Carlo e la cugina Ave. Una famiglia di artisti. In campo, però, Arnaldo non faceva scena”. Wikipedia ha una pagina su Arnaldo Ninchi.

 

 

 

 

 

“Nato in una famiglia di attori, sia il padre Annibale, che lo zio Carlo erano attori, come pure la loro cugina Ave; gioca a pallacanestro nella Victoria Libertas Pesaro e a diciassette anni gioca in nazionale. Nel 1959 si diploma all’Accademia d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” e inizia a lavorare nel teatro all’inizio nelle compagnie teatrali più famose, successivamente ne fonda una propria. In televisione inizia a lavorare portando in scena un ciclo di tre commedie del teatro di Eduardo De Filippo. Ha lavorato più volte per Pupi Avati, Pasquale Pozzesssere e Gianpaolo Tescari. Nella serie televisiva “Boris”, dove interpreta il dottor Cane, non viene mai inquadrato in volto, tranne per pochi secondi negli episodi finali della terza stagione (2010). Nel 1992 ha donato i copioni teatrali in suo possesso alla Biblioteca e Museo Teatrale del Burcardo di Roma; inoltre ha donato fotografie, programmi, ritagli stampa e carte amministrative al Museo Biblioteca dell’Attore del Teatro di Genova che gli ha intitolato un fondo come già aveva fatto per suo padre. Come doppiatore ha dato prevalentemente voce a personaggi dei cartoni animati. Probabilmente la camera ardente a Pesato, dove sarà sepolto.

Anche il Circolo della Stampa di Pesaro, che lo aveva premiato nel 2004, si stringe in un abbraccio sincero alla famiglia Ninchi

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