di Redazione
9 maggio 2013
PESARO – L’episodio di un artigiano del settore edile colpito da infarto esasperato, a quanto si apprende, per le continue ispezioni (tre in rapida successione), nel suo cantiere, è sintomatico di una situazione al limite del paradossale.
Da una parte la crisi pesantissima del settore che ha portato alla chiusura quasi 400 imprese del settore negli ultimi 4 anni; dall’altro il sacrosanto problema del rispetto della sicurezza nei luoghi di lavoro. “Sappiamo bene quanto siano importanti i controlli – dice Fausto Baldarelli, responsabile dell’Unione Costruzioni della CNA – soprattutto per smascherare quelle imprese che lavorano in maniera irregolare e, in alcuna casi, casi anche in maniera abusiva. Tuttavia crediamo che in ogni situazione vada applicato il buon senso. Certe forme di “accanimento” non servono a smascherare chi non assolve agli obblighi previsti dalla legge, ma solo a rilevare magari errori di tipo formale e non sostanziale. L’irregolarità di un cantiere può essere smascherata immediatamente e non dopo ripetuti, spesso costosi ed inutili controlli”.
L’appello della CNA non è dunque volto a non effettuare doverosi e scrupolosi controlli ma ad adoperare il buon senso ed evitare forme di “accanimento” amministrativo, soprattutto in una fase delicata e difficile come quella che stiamo vivendo dove un intero settore è in ginocchio.
“Siamo pronti a collaborare, come del resto abbiamo sempre fatto – conclude Fausto Baldarelli – con gli organi di controllo ed operiamo da sempre per il rispetto delle regole. Non a caso organizziamo continui corsi di formazione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, ed in particolare indirizzati alle imprese del settore. Ci auguriamo una sempre più stretta collaborazione tesa ad evitare che spiacevoli episodi come questi si verifichino nuovamente”.
Lascia una risposta