Montini-Ebeling, quanti errori

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9 maggio 2013

PESARO – Terza ed ultima parte del pagellone della Scavolini Banca Marche, dopo i giocatori è adesso il turno di allenatori, presidente e staff societario:

 

Thanksgiving Day Scavolini Siviglia, Montini, Ebeling e Del Moro

Montini, Ebeling e Del Moro in occasione del Thanksgiving Day. Foto Giardini

GIAMPIERO TICCHI
Ha provato a dimostrare di poter stare in serie A dopo qualche anno trascorso come allenatore della nazionale femminile e l’occasione offertagli dalla sua Pesaro era troppa ghiotta per rifiutarla. Amante del “triangle offense” si è intestardito nel suo utilizzo senza provare alternative valide e non è riuscito a gestire il “caso Amoroso” subito esplosigli nelle mani dopo pochi giorni. A suo discapito va detto che la prima versione della Scavolini Banca Marche era veramente modesta e i rinforzi richiesti sono arrivati solamente quando ormai il suo esonero era diventato improcrastinabile, con una striscia perdente aperta di sette sconfitte, che poi si sono allungate fino ad undici con le prime quattro partite dell’era Markovski.
Non era l’unico responsabile del brutto avvio biancorosso, ma è ormai prassi comune che a pagare per primo sia sempre l’allenatore e onestamente non è che fino a quel momento Ticchi avesse dimostrato di poter salvare la situazione.
PARTITE ALLENATE: 9 (2 VINTE – SETTE PERSE)
VOTO FINALE: 5

 

ZARE MARKOVSKI
Appena arrivato non ha fatto proclami, ma ha capito subito l’aria che tirava in riva al Foglia, intuendo che raggiungere la salvezza sarebbe stato l’unico obiettivo stagionale senza mai accennare a qualcosina in più. Da buon conoscitore della pallacanestro ha capito subito i malanni che affliggevano la Vuelle e si è messo a cercare rimedi per mascherare i mille problemi nati nella costruzione a puntate della squadra, che per un mese ha visto ogni domenica gente arrivare e partire, ha spinto per ottenere un playmaker degno di questo nome, dicendo chiaramente che con Clemente e Thomas si sarebbe rischiata la Legadue, l’arrivo di Stipcevic gli ha risolto parecchi problemi e la crescita di Kinsey ha fatto il resto. Sotto la sua guida tecnica sono migliorati anche i rendimenti di Crosariol ed Amici e alcune intuizioni come il quintetto super piccolo con Barbour numero quattro e Mack finto pivot, si sono rivelate molto utili alla causa. In difesa ha insistito molto sull’individuale, non riuscendo ad allestire una zona degna di questo nome e delle volte ha insistito su quintetti che faticavano a tenere il campo, con qualche colpevole ritardo nell’effettuare i cambi.
Si merita la riconferma? Coach preparato tecnicamente, buon conoscitore dell’animo umano e sempre pronto a mettersi in discussione con l’ambiente e i propri giocatori, instaurando un dialogo senza mai perdere d’autorità. Difficile chiedere di più ad un allenatore, specialmente se non hai in programma di vincere lo scudetto l’anno prossimo, andrebbe sfruttata la sua conoscenza del basket dell’est europeo per consultarlo nella costruzione del roster per la prossima stagione, dove il coach macedone merita di rivestire nuovamente il ruolo di head-coach. Sicuramente.
PARTITE ALLENATE: 21 (8-13)
VOTO FINALE: 7+

 

FRANCO DEL MORO (Presidente)
Si è confermato un vero istrione nel gestire pubblico e stampa, sempre pronto a parlare con tutti, dal ragazzino del minibasket al signore anzianotto che segue la Vuelle dai tempi del campo all’aperto di Viale Della Vittoria. Anche in LegaBasket si è fatto conoscere e benvolere da tutti e con parecchi colleghi ha stretto rapporti di amicizia sincera. Anche in televisione ha fatto la sua bella figura, non sfigurando durante le interviste in diretta le rare volte che la Scavolini Banca Marche è andata sui network nazionali. Difficile chiedere di più ad un presidente senza portafoglio.
Si merita la riconferma? Dipende da chi entrerà in Società. Con dei nuovi proprietari ci sarebbe la possibilità di una tabula rasa dell’attuale dirigenza e anche il posto di presidente potrebbe essere preso da un rappresentante della nuova proprietà, ma se si andrà avanti con l’attuale formula, non ci sarebbe motivo per privarsene. Sì.
VOTO FINALE: 7

 

STAFF SOCIETARIO
Sono Mauro Montini e John Ebeling che, nel bene e nel male, hanno il potere decisionale in questa Vuelle, sono loro che hanno il compito di valutare e scegliere i giocatori, sono loro che dovrebbero mettersi alla ricerca di nuovi investitori, sono loro che dovrebbero tenere aperti i contatti con tutto il territorio e sono sempre loro che dovrebbero comunicare con i tifosi per aggiornarli sulle varie situazioni pendenti.
Lo hanno fatto fino in fondo il loro dovere? Analizziamo punto per punto:
Ci sono voluti 14 giocatori, due allenatori e almeno quattro mesi prima di vedere una Vuelle decente, quella con Hamilton, Ticchi e Clemente era seriamente candidata alla retrocessione e nascondersi sempre dietro ai pochi soldi disponibili, suona leggermente strano quando realtà come Caserta, Montegranaro e Avellino hanno reso di più con meno denaro a disposizione.
Non c’è sicuramente la fila in Largo Ascoli Piceno di aziende pronte a mettere i soldi nella pallacanestro, ma è anche vero che non sempre sono state considerate tutte le opzioni disponibili e solamente da qualche settimana si è deciso di affidarsi ad una società esperta di marketing per cercare di ampliare il raggio della ricerca.
Uno dei fiori all’occhiello della Vuelle è sparito in questi anni, con il settore giovanile che non si guarda più intorno e parecchi promettenti juniores preferiscono andare in qualche società limitrofa, non ci sarà in giro un altro Achille Polonara (che Pesaro non prese a quarantamila euro qualche anno fa), ma abbandonare completamente il territorio per una squadra che dice di voler ripartire dai giovani, non ci sembra la decisione più saggia.
Le cose vanno male e lo sappiamo, i soldi sono pochi e ce lo hanno ripetuto fino alla nausea, forse non ce la faremo ad iscriversi ed anche questa possibilità ce l’hanno paventata, ma mostrarsi leggermente più allegri durante la stagione in una piazza che meno male 4000 persone le ha portate anche quest’anno ci sembrava doveroso, anche in segno di rispetto verso chi l’abbonamento lo ha sempre rinnovato. A Pesaro il basket è soprattutto gioia e trovarsi davanti facce tristi ad ogni occasione può andare bene da altre parti, meno da noi. In fin dei conti chi è a capo di una società, viene pagato per risolverli i problemi e non per farli ricascare su chi la domenica vorrebbe solamente divertirsi senza grossi pensieri.
Si meritano la riconferma? Montini, dopo otto anni passati a Pesaro, dovrebbe essere arrivato alla fine della sua esperienza con la VL, rimane uno dei manager più capaci nella gestione del denaro in tutte le sue forme, ma gli si chiede anche una conoscenza del mondo del basket a 360° e non solo dei moduli F24, oltretutto l’entusiasmo non sembra quello dei tempi belli (quali poi?) e in giro ci sono tanti giovani general manager pronti a farsi le ossa, ma già con una buona competenza in materia.  John Ebeling  potrebbe anche rimanere, ma servirebbe anche un buon conoscitore del basket europeo, specialmente quello dei paesi dell’est, dove con poche migliaia di euro si possono ancora ingaggiare talenti e forse non sarebbe male l’idea di un allenatore-manager come Sacripanti a Caserta, anche per risparmiare uno stipendio. NO
Possibilità di rivederli? MONTINI 50%, EBELING 20%
VOTO FINALE: 4,5

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