di Redazione
10 maggio 2013
dal nostro inviato
Luciano Murgia
LONDRA (Inghilterra) – Cska Mosca – Olympiacos Pireo 52-69 (17-24; 11-16; 8-13; 16- 16). Non ci resta che piangere, a noi italiani… Direte: ma non giocavano Cska Mosca e Olympiacos Pireo? Sì, ma sulla panchina dell’ex Armata Rossa sta seduto Ettore Messina, l’unico italiano che sembrava in grado di vincere l’Eurolega, regalando un po’ di gioia al nostro movimento. Magari sarebbe stata una luce riflessa, ma sempre di luce si sarebbe trattato. Invece è il buio più profondo, per Messina e pure per noi, che non sappiamo più a chi attaccarci, se non a Cerebuch, che ha arbitrato bene la semifinale.
Il Cska sembra impaurito, sbaglia troppi tiri liberi (3/10 all’intervallo, contro il 10/11 greco), ha solo danni da Papaloukas, insultato dai connazionali perché é un ex Olympiakos. I greci ringraziano e chiudono i primi 10 minuti con il massimo vantaggio (17-24) propiziato da una tripla di Sloukas.
Il divario aumenta dopo 12 minuti grazie a una tripla di Antic (20-29). Un tiro pesante di Jackson è ossigeno puro per i russi. Ma ancora Antic, lasciato libero sul perimetro, centra un canestro dalla grande distanza che scava un fossato di 10 punti (23-33), che diventano 12 subito dopo e obbligano Messina a fermare il gioco. L’ex canturino Shermadini propizia il più 13 (25-38). I tiri russi colpiscono a malapena il ferro. Difficile immaginare – dopo 16 minuti, soprattutto dopo che un passaggio (?) finisce nel parterre russo – la rimonta del Cska.
E infatti va sotto di 14 (28-42) e quando Papanikolau centra una tripla che allarga a 17 il divario (28-45), sembra davvero profetica la frase di Virgilio: “Timeo Dànaos Et dona ferentes”, temo i greci anche se mi portano doni. Ettore Messina novello Laocoonte impara a proprie spese che i favori del pronostico erano “doni” da rifiutare. Papaloukas e Weems falliscono le triple del meno 8, puniti prima da Hines poi da un’altra tripla di Antic, quindi da un tiro libero (su due). I giochi (36-53) sembrano fatti, anche se c’è ancora un quarto da giocare. Poiché al peggio non c’è fine, la squadra da 20 milioni di dollari di budget crolla a meno 21 (36-57) dopo 32 minuti. E allora applausi all’Olympiacos, che gioca una signora partita e va a difendere il titolo conquistato lo scorso anno a Istanbul dopo una clamorosa rimonta proprio sul Cska. Quella rimonta che non è riuscita stasera ai russi. Fra i russi, 13 di Weems; nei greci altrettanti di Hines e Antic.
Lascia una risposta