I playoff del basket senza Pesaro. I nostri pronostici

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10 maggio 2013

PESARO – Dodici mesi fa ci si apprestava a vivere l’avventura dei playoff, con il quarto di finale contro Cantù vinto rocambolescamente alla quinta partita e una semifinale scudetto persa con Milano che aveva lasciato perfino qualche rimpianto. Adesso la Vuelle ha ben altri problemi da risolvere (un consiglio: studiatevi il regolamento della Legadue per non farvi trovare impreparati) e la post season partirà senza Pesaro e senza la Virtus Bologna, arrivate mestamente a braccetto al penultimo posto della classifica.

Hackett contro Stipcevic, spettacolo a suon di canestri

Si inizia stasera con il nuovo regolamento che prevede una serie al meglio delle sette partite già dai quarti di finale, con la formula 2-2-1-1-1: le prime due in casa della migliore classificata, la terza e la quarta a domicilio della peggiore e poi alternanza fino all’eventuale settima, naturalmente in casa della meglio piazzata in regular season.

Per la prima volta in tanti anni non c’è la favorita assoluta, come lo è stata la Montepaschi Siena nell’ultimo decennio, ma almeno quattro-cinque squadre possono realisticamente portarsi a casa il titolo, con la supersfida Milano-Siena, già in programma nei quarti, che eliminerà una delle due formazioni che hanno disputato tre delle ultime quattro finali scudetto.

Ecco una breve analisi di questi quarti di finale, provando anche a pronosticare chi passerà il turno e con quale risultato:

 

CIMBERIO VARESE (prima) – UMANA VENEZIA (ottava)
Varese ha dominato in regular season, perdendo una sola volta in casa proprio contro i veneziani, che dopo la vittoria nell’ultimo turno di campionato domenica scorsa, sono gli unici a poter vantare un due a zero negli scontri diretti contro la capolista. Casualità o Venezia possiede le armi giuste per mettere in difficoltà l’attacco più fluido del campionato? Propendiamo per la prima ipotesi, perché la Cimberio non ha mostrato cedimenti in questi sette mesi, cominciando dalla prima giornata a macinare un gioco veloce ed aggressivo, con coach Vitucci bravo a non imbrigliare i suoi in schemi troppo macchinosi,  lasciando a Mike Green il compito di innestare i compagni, correndo in contropiede appena possibile, avere il miglior centro della Lega come Bryan Dunston è una garanzia sia a rimbalzo, dove l’americano svetta con sicurezza, sia nella varietà di soluzioni offensive, con tanti palloni che arrivano dentro l’area colorata dove Dunston è difficilmente marcabile dagli avversari diretti. La crescita di Achille Polonara è sotto gli occhi di tutti e Dusan Sakota è stato il miglior tiratore da tre del campionato, sfiorando il 50% complessivo, Ebi Ere è ormai un veterano in grado di rendersi sempre utile e la panchina può contare sul talento di Andrea De Nicolao e Adrian Banks, mentre con l’arrivo di Dejan Ivanov, Vitucci dovrà decidere di volta in volta se schierare il neo arrivato bulgaro o affidarsi all’estone Talts, per la norma regolamentare che non permette di avere a referto più di sette stranieri.
Venezia può ritenersi soddisfatta di aver meritatamente raggiunto i playoff, che porteranno due incassi sicuri in più nelle casse societarie e sono il giusto premio di una stagione vissuta sempre a centro classifica, coach Andrea Mazzon si affiderà all’ esperienza, potendo schierare un quintetto di over 30 composto dal polacco Szewczyk, dall’ala Tamar Slay, dal 38enne Alvin Young e dai veterani Bulleri e Bowers, al play Kee Kee Clark il compito di guidare il gruppo con il francese Diawara pronto a colpire da tre punti, attenzione anche ad un reparto lunghi che può contare sul ceco Hubalek e sul nazionale Daniele Magro, completano un roster lungo,  ma senza una vera stella, il play Zoroski e Guido Rosselli.

GLI UOMINI CHIAVE
Dunston e Sakota per Varese
Clark e Young per Venezia
IL PRONOSTICO: Varese punta a ritornare in Europa e, arrivando in semifinale, avrà almeno l’Eurocup assicurata, Venezia cercherà di allungare la serie ma i lombardi sembrano in grado di chiudere velocemente i conti, non crediamo troppo in una sorpresa.
Varese – Venezia 4-1

 

BANCO DI SARDEGNA SASSARI  (seconda) – LENOVO CANTU’ (settima)
Sassari ha il quintetto più forte del campionato con Travis e Drake Diener pronti a dimostrare di valere una finale scudetto in Italia, Bootsy Thornton che ha già vinto il titolo quando era a Siena e i lunghi Ignerski e Easley forti a rimbalzo e in grado con il polacco di aprire il campo con il tiro da tre, sarà proprio il tiro dai 6.75 la chiave della serie, con i sardi che dovranno confermare le ottime percentuali mantenute finora, coach Sacchetti continuerà a sfruttare le triple come principale arma offensiva, in una formazione che a rimbalzo ha il proprio tallone d’Achille, anche se l’ultimo arrivato Drew Gordon darà una bella mano nella lotta sotto i tabelloni. Attenzione anche all’innesto di Sani Becirovic, alla sua sesta squadra in Italia, che saprà garantire dieci minuti di qualità quando T.Diener dovrà rifiatare in panchina. Il pacchetto di italiani non sarà dotato di grandissima classe, ma Vanuzzo, De Vecchi e Brian Sacchetti hanno già dimostrato di poter fare male agli avversari con la loro tenacia.
Cantù finora si può considerare la squadra delusione del campionato, partita con ambizioni di primato, con un’Eurolega da onorare, non è riuscita ad emergere completamente e sono affiorati anche qualche problema di troppo nella gestione del gruppo, coach Trinchieri, pronto a partire per l’avventura estiva con la Nazionale greca, spera di ribaltare il trend affidando le chiavi del gruppo al belga Jonathan Tabu, in crescita di fiducia in quest’annata, Pietro Aradori è andato a corrente alternata come il pivot Marco Cusin, spesso frenato dai falli, mentre Jeff Brooks e Maarten Leunen hanno confermato tutte le loro brillanti qualità, in fase calante il pivot Alex Tyus dopo un eccellente avvio e Mazzarino sembra accusare i suoi 38 anni, anche se da tre è ancora una sentenza, Jerry Smith potrebbe essere la sorpresa di questo turno e degno d’attenzione anche l’ultimo arrivato Joe Ragland, mentre a Cantù aspettano ancora il vero Stefano Mancinelli che in questi quattro mesi in Brianza non è mai riuscito a riemergere ai suoi livelli.
GLI UOMINI CHIAVE
Travis Diener e Bootsy Thornton per Sassari
Jonathan Tabu e Marco Cusin per Cantù
IL PRONOSTICO
Espugnare il più caldo parquet di Italia non sarà un’impresa facile per nessuno, Sassari si affiderà tantissimo al fattore campo per ripresentarsi alla semifinale playoff e per provare a fare anche qualcosina di più, Cantù ha i mezzi per provare a ribaltare il pronostico, ma non sembra aver la tranquillità per riuscirci.
Sassari – Cantù 4-2

 

ACEA ROMA (terza) – TRENKWALDER REGGIO EMILIA (sesta)
E’ sicuramente il quarto di finale con meno appeal, tra due formazioni che difficilmente potranno aspirare a vincere lo scudetto, Roma era partita per provare ad agguantare in extremis i playoff, con un roster medio nel quale il solo Gigi Datome era di livello superiore. L’ala di Montebelluna è andato oltre le previsioni, disputando una stagione straordinaria, dimostrando di esser pronto per diventare il quarto italiano in NBA, con coach Calvani bravo a mettergli in mano totalmente la squadra. Poi la dirigenza romana è stata brava a pescare Gani Lawal, nigeriano semisconosciuto che ha conteso a Dunston il titolo di miglior centro del campionato e a rivitalizzare due americani come Phil Goss e Bobby Jones. Il rookie Jordan Taylor si è difeso egregiamente e non sono da sottovalutare neanche i due lunghi Lorant e Czyz, bravi a farsi trovare pronti ad ogni evenienza, Lorenzo D’Ercole ha confermato la sua buonissima mano dai tre punti, dove ha sfiorato il 50% e anche l’ultimo arrivato Bryan Bailey potrà dare un buon contributo.
Reggio Emilia è la squadra rivelazione della stagione, con coach Max Menetti che non ha sofferto il salto di categoria, mostrando un gioco a tratti spumeggiante con un gruppo senza una vera stella, ma in grado di farsi valere anche contro le big. Andrea Cinciarini si è riscattato dopo l’anno di Cantù, dirigendo il gioco con la grinta di un veterano, Donell Taylor ha vinto la classifica dei realizzatori con oltre 19 punti di media e il serbo Jeremic si è confermato un eccellente tiratore, sotto canestro avere un mestierante come Greg Brunner è sempre una garanzia e Michele Antonutti si è trasformato in un quattro di buon valore. Troy Bell è tornato in Emilia per garantire esperienza e fisicità, con il lituano Slanina bravo a non far calare il ritmo quando scende sul parquet, mentre si attende ancora l’esplosione dei 214 cm di Riccardo Cervi.
GLI UOMINI CHIAVE
Gigi Datome e Gani Lawal per Roma
Donell Taylor e Greg Brunner per Reggio Emilia
IL PRONOSTICO:  Sarà una serie dove il fattore campo dovrebbe saltare parecchie volte, con Reggio Emilia che non ha niente da perdere e proverà a fare l’impresa, ma se non riuscirà a fermare Datome, alla fine dovrebbe prevalere la formazione capitolina.
ROMA – REGGIO EMILIA 4-2

 

EMPORIO ARMANI MILANO (quarta) – MONTEPASCHI SIENA (quinta)
Presentata come una finale anticipata dai principali network nazionali, la definizione non ci trova completamente d’accordo, perché entrambe le squadre si sono meritate la loro rispettiva posizione in classifica. Milano ha avuto un ruolino di marcia in casa deficitario con ben sette sconfitte anche contro squadre di seconda fascia, Siena ha pagato a caro prezzo il doppio impegno, finendo per compromettere anche il cammino europeo, dove avrebbe potuto puntare ai quarti di finale. Poi la sorte ci ha messo lo zampino, facendoli incontrare al primo turno, ma se rischi troppo durante l’anno non si può essere sempre fortunati.
Milano per la profondità del roster rimane la favorita numero uno per lo scudetto, avere come coach Sergio Scariolo, che in giro per il mondo ha vinto diversi titoli è sicuramente un valore aggiunto, visto che nessuno degli altri sette allenatori di questi playoff  può dire altrettanto, ma finora l’Armani si è persa dietro una marea di problemi più personali che tecnici, Marques Green è diventato il play titolare dopo vari tentativi falliti e il suo uso del pick and roll rimane da manuale del basket, i suoi 165 cm non lo aiutano in difesa e contro determinati avversari Scariolo schiererà J.R. Bremer più potente fisicamente e con tanti punti nelle mani, dalla crescita di Alessandro Gentile passerà molto del futuro sia di Milano, sia della Nazionale e la coppia greca Fotsis – Bourousis sarà l’ago della bilancia per le ambizioni tricolori milanesi. Keith Langford si è confermato un eccellente finalizzatore e dando un’occhiata alla panchina milanese si comprende perché l’Armani questo scudetto può solo perderlo con le sue mani: da Basile a Radosevic, da Nicolò Melli a Jacopo Giachetti, senza dimenticarsi Malik  Hairston e l’ultimo arrivato Mensah.Bonsu.
Chissà se non partire da favorita sarà uno stimolo per Siena, l’organico rimane uno dei più attrezzati per giocare ogni 48 ore e coach Banchi ha la giusta esperienza per preparare al meglio i match, dipenderà molto dalla condizione fisica dei suoi acciaccati e dalla ritrovata leadership di Bobby Brown, vincitore del trofeo Alphonso Ford come miglior realizzatore dell’Eurolega, con Janning ancora fermo ai box spetterà a David Moss il compito di aprire la difesa meneghina con le sue penetrazioni e al serbo Rasic di mantenere alto il ritmo nel quintetto con i tre piccoli, Daniel Hackett sembra in fase di recupero dopo qualche guaio muscolare, ma dovrà fare attenzione alla concorrenza interna dell’ultimo arrivato Dionte Christmas, con Sanikidze che non riesce a ritrovare la verve delle stagioni bolognesi, toccherà a Benjamin Eze e Kristian Kangur il compito di contrastare il pacchetto lunghi milanese, mentre uomini come Carraretto e Ress nei playoff tirano fuori il meglio di sé.
GLI UOMINI CHIAVE
Alessandro Gentile e Ioannis Bourousis per Milano
Bobby Brown e Kristian Kangur per Siena
IL PRONOSTICO
Sarà una serie giocata come i playoff d’Eurolega, con tanto agonismo e poco spettacolo, Siena venderà cara la pelle prima di abdicare, ma Milano ha l’occasione per dimostrare di essere pronta per farla scendere dal trono, se l’Armani passerà il turno, troverebbe la fiducia per puntare anche al massimo traguardo.
MILANO – SIENA 4-2

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