di Redazione
11 maggio 2013
dal nostro inviato
Luciano Murgia
LONDRA (Inghilterra) – I veri protagonisti italiani in Europa sono gli arbitri. La prima semifinale è stata diretta da Cerebuch, la seconda da Lamonica.
All’02 Arena non mancano grandi protagonisti del basket, ma anche del calcio. Andrej Kirilenko, con i Twolves fuori dai playoff Nba, è arrivato a sostenere gli ex compagni del Cska. E per la squadra moscovita ha tifato, inutilmente, anche Andrej Arshavin, attaccante dell’Arsenal. Tifa Real, invece, Christian Karembeu, ex anche della Sampdoria, oggi scopritore di talenti per la squadra di Wenger. E sono numerosi gli ex giocatori delle squadre protagoniste, perché il Barcelona ha una grande memoria del passato.
Parte meglio il Barca (9-6), trascinato da Navarro, mentre il Real è soprattutto l’ottimo Mirotic. Una tripla più tiro libero del capitano catalano danno il più 7 (16-9) ai blaugrana. Navarro si fa portare via una palla da Fernandez che realizza e sembra dare la scossa alle “meringhe” (16-11). Pascual toglie il capitano e ha in campo, Ingles, Tomic, Abrines, Sada e Wallace: la panchina sul parquet. Si segna poco (18-11 al primo intervallo breve). Giocano anche Jasikevicius e Todorovic. E il Real fa altrettanto, utilizzando Reyes, Rodriguez, Slaughter e Carroll con l’ottimo Llull. Ed è proprio il maiorchino a portare i suoi a meno 1 (tripla): 20-19. Ma è Rodriguez a punire i blaugrana centrando una tripla dopo rimbalzo offensivo di Reyes: 26-27, primo vantaggio madridista.
Ah, Reyes fu a un passo da vestire la casacca Scavolini. Venne a Pesaro, ma la trattativa non si concretizzò. Fu un peccato.
I catalani continuano a scivolare, i castigliani banchettano sotto il canestro avversario, i tifosi blaugrana contestano le fischiate di Lamonica. E Fernandez dà 4 lunghezze di vantaggio al Real: 29-33. Jasikevicius è in difficoltà su Rodriguez, che centra un’altra tripla, seguita da una grande entrata di Llull (31-37). Ora l’inerzia è tutta bianca e Laso toglie il capitano e Fernandez. A 2 secondi e 3 decimi dal riposo lungo, Reyes recupera il terzo rimbalzo offensivo (il conto è 7 a 2 Real), trasforma e subisce fallo, ma non realizza il libero. Il Real è sopra di 6 lunghezze: 33-39. 14 punti Tomic, 11 Llull, 9 Navarro, 7 Rodriguez.
Begic allunga l’elastico a più 8. Marcelinho Huertas lo accorcia (40-41). E Pascual gioca per qualche istante la carta Jawai, in precarie condizioni fisiche. Ma senza Pete Mickeal, idolo di Lamont Mack, deve rischiare. ll brasiliano ex Fortitudo Bologna riporta avanti i blaugrana (tripla) e allunga (51-48) con il classico tiro su un piede.
S’annunciano 10 minuti di fuoco, un lungo supplementare. S’aprono con l’ottavo punto in striscia di Huertas (tripla): 54-48. Anche Jasikevicius ci mette qualcosa (entrata del più 8) e Laso, sull’orlo di una crisi di nervi, chiede time-out. L’effetto è immediato e in seguito addirittura clamoroso: schiacciata di Slaughter. Replica Jasikevicius, che poi lascia il campo per Navarro. E’ caldo anche Ingles (tripla). Non lo imita Wallace, che sbaglia e lancia il contropiede avversario, commettendo fallo su canestro buono di Reyes. Così, dal 61-52 si passa in un amen al 61-57. Huertas sbaglia il canestro più facile, Fernandez accorcia ancora dalla lunetta (61-59). Il break dopo il time-out è di 0-7. Lorbek ritrova la via del canestro, ma Reyes non è da meno. E subito dopo Rodriguez ruba palla e pareggia: 63-63. Il Barca si è incartato. Fernandez fallisce la tripla, ma Lamonica vede un fallo di Navarro e Reyes sorpassa dalla lunetta (63-65). Ora il parziale è imbarazzante: 2-13. E Huertas fallisce il contropiede. Il Real è padrone, sbaglia e recupera il rimbalzo, sbaglia e Carroll va in tap-in: 63-67. Reyes (11 nell’ultimo quarto) è… maestoso: 63-69 (17 punti, migliore realizzatore, come di 17 – a 2 – è il break blanco), mentre Navarro non esce dalla morsa difensiva di Fernandez ed è ai 9 punti del primo tempo. Ora è Pascual a cercare nel time-out la reazione giusta, ma alla fine mancano solo poco più di 2 minuti. Fernandez manca la tripla del boia, ma Lorbek è inguardabile e spreca il possibile meno 1. Fa altrettanto Huertas, così il Barca si agrappa al fallo sistematico, punita a metà da Rodriguz, soprattutto dalla palla persa che chiude la semifinale (67-72) e manda il Real a sfidare l’Olympiacos (parziali: 18-11; 15-28; 18-9; 16-26).
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