di Redazione
20 maggio 2013
PESARO – Il “Rapporto Animali in città” di Legambiente promuove anche Pesaro e racconta che c’è “Un’Italia che tutela e ama cani e gatti nonostante la crisi e le difficoltà economiche. Sono molti i Comuni che forniscono strutture e servizi di qualità per gli animali domestici, ma c’è ancora molto da fare per garantire agli amici a quattro zampe una tutela e un benessere a 360 gradi”.
A rilevarlo è la seconda edizione del “Rapporto Animali in città”, indagine di Legambiente dedicata ai servizi alle attività dei Comuni capoluogo di provincia per la tutela e la gestione degli animali. Dall’indagine, presentata a Firenze in occasione di Terra Futura, emerge un quadro a luci e ombre.
Su 87 capoluoghi di provincia presi in esame, il 75,8% conosce il numero dei cani iscritti nel 2011 all’anagrafe canina, mentre il 55,1% ha censito le strutture dedicate agli animali d’affezione e dispone sul territorio di strutture per ospitare cani vaganti. Il 65,5% dei capoluoghi ha poi un piano di tutela e controllo delle colonie feline ed il 68,9% consente ai cittadini di viaggiare sui mezzi pubblici con i propri animali. Sono, invece, troppo pochi i Comuni che realizzano campagne d’informazione sull’anagrafe canina e attività di promozione della microchippatura, fondamentali per ridurre significativamente il rischio di abbandono e calibrare al meglio i servizi offerti sulla base del numero degli animali presenti in città. Solo il 43,6% ha, infatti, realizzato nel 2011 campagne d’informazione sull’anagrafe canina e il 48,2% ha promosso attività di microchippatura. Ed ancora solo il 45,9% ha un apposito nucleo di polizia municipale per la vigilanza della corretta gestione degli animali in città. Negativi i dati sulla conoscenza della biodiversità animale in città: solo il 26,4% la conosce e può quindi gestire al meglio aree verdi urbane e prevenire zoonosi e/o conflitti con altre attività cittadine. Ma in questo panorama, non mancano gli esempi virtuosi nella tutela degli animali domestici come ad esempio quelli di Genova per il piano di tutela e gestione delle colonie feline, Parma per il quadro conoscitivo sugli animali d’affezione e i servizi al riguardo, Prato per la conoscenza della biodiversità animale in città e i servizi offerti, Pordenone per le esperienze di formazione cinofila rivolte ai cittadini.
Tra i capoluoghi di provincia che si distinguono per le buone pratiche a tutela e difesa degli amici a quattro zampe dal rapporto emergono, oltre Genova, Parma, Prato e Pordenone, anche le città di Padova, Forlì e Ferrara per informazione e servizi offerti tramite sito istituzionale, Ravenna per la conoscenza della biodiversità animale in città, Udine, Cremona e Torino per la pluralità dei servizi e Pesaro per l’esperienza dei cani di quartiere.
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