di Redazione
21 maggio 2013
di Giorgio Londei, coordinatore per le Marche di Anav e ASSTRA
Come coordinatore, e insieme ai due Presidenti delle associazioni di categoria ANAV ed ASSTRA Marche, Pasqualino Del Bello e Fabiano Alessandrini, nutro seria preoccupazione per il futuro della continuità del servizio di trasporto pubblico locale nelle Marche.
La preoccupazione è riferibile esclusivamente alla sostenibilità dei costi del servizio, in continuo aumento, tanto che – fino ad oggi – si è retto solo ed esclusivamente per la grande efficienza ed economicità delle nostre aziende. Non per nulla, le Marche sono la regione con il costo di produzione, e quindi di contribuzione pubblica, tra i più bassi d’Italia.
Questo sottile equilibrio si sta mostrando sempre più precario e, visto quello che sta accadendo alle aziende delle altre regioni, ci spinge a richiedere all’Assessore Viventi un serio momento di confronto, necessario per affrontare con un minimo di serenità il periodo di proroga fino al momento della nuova aggiudicazione del servizio, che presumibilmente avverrà nel 2014.
Abbiamo grande attenzione e rispetto verso le necessità della Regione Marche di razionalizzare al massimo le risorse: lo impongono la crisi economica e i continui tagli dello Stato verso le pubbliche amministrazioni.
Le nostre imprese, private e pubbliche, stanno da anni percorrendo questa strada, come confermano anche i bilanci annuali di gestione: ma, oggi, è impossibile poter sostenere ulteriori tagli senza che questo abbia conseguenze forti sui nostri conti, sul servizio che garantiamo ai cittadini e sui livelli occupazionali.
La cosa è ancor più problematica se queste ulteriori difficoltà si inseriscono in un complesso momento di riorganizzazione delle strutture sanitarie, che al contrario necessiterebbe di un incremento dei servizi soprattutto per le aree interne.
Le Associazioni ANAV e ASSTRA non si sono mai tirate indietro di fronte a richieste di responsabilità e di disponibilità: anche in questo momento ci rendiamo disponibili al dialogo, con l’obiettivo però di arrivare a scelte condivise, per non cancellare l’intero settore produttivo. Non lo chiedono solo le aziende del trasporto, ma l’intera comunità marchigiana e tutte le maestranze.
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