“Sull’ex zuccherificio serve mediazione tra proprietà e imprese”. Vernarecci nuovo presidente dell’Unione costruzioni

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30 maggio 2013

Fabio Vernarecci

Fabio Vernarecci

FANO – Sull’area dell’ex zuccherificio serve una mediazione tra proprietà e imprese che veda impegnato direttamente il Comune. E’ quanto propone la CNA per arrivare celermente ad una sistemazione di quella superficie che, ora come ora, rappresenta solo un pessimo biglietto da visita per la città. L’ex zuccherificio può diventare, assieme ad altri qualificati interventi, un modo per far ripartire l’economia e dare ossigeno alle imprese dell’edilizia e dell’impiantistica che soffrono una crisi senza precedenti. E’ quanto emerso ieri sera nel corso dell’assemblea dell’Unione Costruzioni della CNA alla quale hanno partecipato un centinaio di imprenditori. Sala dell’aeroporto gremita per quello che doveva essere un confronto sui problemi della categoria e che la presenza del dirigente del Settore urbanistica del Comune, ingegner Adriano Giangolini, ha trasformato in un dibattito sulla città. A tal riguardo Giangolini ha ripreso le parole del sindaco Aguzzi che propria alla precedente assemblea della CNA aveva confermato agli imprenditori che c’è la volontà da parte dell’Amministrazione di una revisione sui grandi comparti (superfici superiori ai 20-30mila metri quadri), per rivederli e trasformarli. Tra questi quelli appunto dell’ex zuccherificio e di Torrette e altre ancora; aree che darebbero nuovo impulso alle aziende del territorio. Alla riunione, aperta dal neo presidente della CNA di Fano, Marco Rossi e dal responsabile dell’Unione costruzioni Fausto Baldarelli, il dirigente del Comune Giangolini ha confermato il grande movimento di autorizzazioni edilizie relativamente alle ristrutturazioni: più di 7 mila in 15 anni offerte dal bonus fiscale del 50%; sia quelle legate al Piano Casa: 131 permessi rilasciati nel 2012 di cui 97 relativi ad ampliamenti e 30 per demolizioni e ricostruzioni: Ed ancora 47 in istruttoria. Ci sono invece ancora dei problemi relativamente alle cosiddette B/5 edifici rurali da ristrutturare. Su 213 abitazioni censite 95 sono state stralciate. Significa che su queste non si potrà intervenire, almeno per il momento, sui plessi distaccati dall’abitazione principale (ex capanni, stalle, ricoveri attrezzi). Insomma, c’è grande fermento nel settore degli interventi edili anche se molte delle autorizzazioni e dei grandi progetti sono ancora bloccati. Per questo l’Unione Costruzioni della CNA chiede che vengano accelerati i tempi e chiedono che sia ridotta la burocrazia ed il rimpallo di autorizzazioni tra Enti.

Nel corso della riunione, che ha affrontato anche i problemi generali della categoria, la CNA ha chiesto al Comune di confermare la possibilità di appaltare i lavori pubblici con importi inferiori ai 500 mila euro, a ditte del territorio. Intanto la CNA annuncia un censimento sui territori dei piccoli comuni degli appartamenti invenduti di proprietà dell’Erap, l’ex Istituto autonomo delle Case Popolari. Prima di procedere alla costruzione del nuovo, occorre secondo l’associazione assegnare l’invenduto. Per parte sua il Comune ha confermato, dopo lo sblocco autorizzato dal Governo, di aver provveduto a sanare tutti i debiti con le imprese del territorio.

L’assemblea degli imprenditori ha provveduto inoltre a rinnovare il direttivo dell’Unione costruzioni della CNA. Nuovo presidente di CNA Costruzioni è stato eletto all’unanimità l’ingegner Fabio Vernarecci, titolare dell’impresa Vernarecci srl di Cagli.

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