di Redazione
30 maggio 2013
FANO – Indignati i responsabili Confesercenti per la cosiddetta ‘tassa sul tubo’, la nuova imposta approvata a maggioranza dal consiglio comunale di Fano che riguarda l’utilizzo del sottosuolo pubblico – ad esempio cavi e tubi del gas – ma che si applicherà anche ai pali di supporto delle insegne pubblicitarie.
“Avevamo chiesto di non applicare la tassa di soggiorno, proponendo al Comune un’autotassazione degli operatori turistici, e, quindi, un’entrata sicura per l’Amministrazione, ma siamo rimasti inascoltati – affermano Pier Stefano Fiorelli e Ilva Sartini, rispettivamente presidente e direttore Confesercenti di Fano – avevamo chiesto di ridurre le tasse a fronte di una pressione fiscale che complessivamente supera il 68% e, invece, ci ritroviamo un altro assurdo balzello, che peserà ulteriormente sulle casse dei piccoli imprenditori negozi, bar, ristoranti, già al limite della sopravvivenza”.
“In pratica – continuano – un’insegna pubblicitaria sarà tassata tre volte: per la pubblicità, per l’occupazione del suolo pubblico ed ora anche per il palo che la regge! Si parla di sostegno alle imprese del territorio e di rilancio del turismo e poi si continuano a spremere le piccole attività come limoni, invece di aiutarle a superare questa fase difficilissima. Dopo la crisi del settore produttivo chi potrà continuare a garantire occupazione sul territorio se non il turismo e il terziario? O vogliamo aprire un’autostrada alle multinazionali?”.
“Esprimiamo tutta la nostra contrarietà rispetto a questa nuova tassa applicata da pochissimi Comuni in Italia – concludono Fiorelli e Sartini – che ci ritroviamo nel momento in cui il bilancio viene approvato e sulla quale solleviamo anche forti dubbi di legittimità, riservandoci di approfondire la materia per valutare eventuali ricorsi”.
Lascia una risposta