Pesaro come in Romanzo Criminale: benzinaio giustiziato nella notte con 7 colpi di pistola. Tante domande in cerca di risposte

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4 giugno 2013

PESARO – Ucciso con 7 colpi di pistola, in via Paterni, nella zona mare di una Pesaro che adesso, dopo il dramma di Lucia, deve convivere con un altro incubo. E’ avvenuto nella notte tra lunedì e martedì, verso l’1. Vittima Andrea Ferri, 51 anni, titolare di tre distributori: la Tamoil di Montecchio, l’Iperstation e la pompa sul ponte di Soria. Di recente era diventato anche titolare di una gelateria in zona mare. Conosciutissimo in città, tifoso della Scavolini.

Andrea Ferri

Andrea Ferri

E’ stato freddato da uno o più uomini: lo aspettavano quando lui è arrivato a bordo del suo Suv. L’uomo ha poi tentato la fuga, costretto ad abbandonare l’auto, ma nella fuga, dopo pochi metri, è morto raggiunto e giustiziato con due colpi alla schiena e alla testa. Il killer è poi fuggito abbandonando poco dopo l’auto. Un agguato passionale o una questione di soldi? Due, le anomalie: se fossero stati killer professionisti perché sarebbero poi saliti sulla sua auto per 300 metri? E perché esplodere in piena notte ben 7 colpi di pistola (udibili a centinaia e centinaia di metri di distanza dal luogo dell’accaduto)? Professionisti del crimine difficilmente si perderebbero in questi particolari. Erano rapinatori? Volevano ricattare in qualche maniera Ferri? Da quanto è stato ricostruito fino ad ora Ferri era uscito dalla casa di una donna, una nigeriana. Volevano rubare l’auto e poi ci hanno ripensato sapendo che con un navigatore sarebbero poi stati tracciabili ovunque? La Scientifica, in ogni caso, controllerà il suv alla ricerca di impronte digitali. Oppure si trattava di un regolamento di conti eseguito però materialmente da chi, per conto di altri, dietro pagamento di soldi, non aveva nulla da perdere e si voleva assicurare solo della morte certa di Ferri? Il magistrato inquirente chiederà il blocco dei conti correnti della vittima. E la pista del delitto passionale? Sette colpi di pistola, esplosi nell’arco di pochissimo tempo (tutti e quattro i finestrini del Suv sono stati infranti: solo dai proiettili?), in questo senso, rappresenterebbero un segnale. A questo domande si cercherà di dare una risposta. Ovviamente scandagliando sulla vita privata e lavorativa di Ferri che, come benzinaio, era a contatto con tantissime persone diverse per provenienze ed estrazione sociale. Un’attività, la sua, che quotidianamente lo portava a maneggiare una gran quantità di denaro contante.

Indagano i carabinieri, mentre l’inchiesta è affidata al pm Monica Garulli.

Per leggere cosa hanno detto i carabinieri durante la conferenza stampa clicca qui

Per ora, l’unica certezza, è che Ferri lascia la moglie e due figli, oltre a tantissime persone che hanno imparato, negli anni, ad apprezzarlo per le sue doti umane. Tanti i pesaresi rimasti letteralmente sotto choc dopo aver appreso la notizia: dal presidente della Provincia Matteo Ricci al campione di basket Daniel Hackett.

 

 

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