Bio-truffa alla pesarese: semi di soia contaminati da pesticida

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6 giugno 2013

PESARO – Falso bio: la guardia di finanza di Pesaro e l’ispettorato Repressione frodi di Roma sequestrano circa 1.150 tonnellate tra semi di soia, panello e olio di colza contenenti pesticida, presso alcune aziende di Brescia, Cremona e Pesaro. Circa 600mila euro il valore della merce e 30 le persone globalmente indagate per associazione a delinquere finalizzata alla frode in commercio.

Nell’ambito dell’operazione denominata “Green War”, in corso in tutta Italia da diversi mesi, le Fiamme Gialle di Pesaro e i Funzionari dell’Ispettorato Repressione Frodi del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali di Roma, a seguito di ulteriori perquisizioni presso aziende operanti nel settore dei prodotti da agricoltura biologica, ubicate a Cremona, Brescia e Pesaro, hanno sequestrato 800 tonnellate di semi di soia proveniente dall’India e 340 tonnellate di panello e olio di colza proveniente dalla Turchia, per un valore di 600mila euro circa, in quanto prodotto contaminato con  “clormequat”, pesticida altamente tossico per la salute.

Tale quantitativo da ultimo sequestrato, si aggiunge a quello precedentemente effettuato,  consistito in 1.500 tonnellate di mais ucraino e 76 tonnellate di soia indiana.

La presenza di tale sostanza, con un’alta concentrazione, rende la merce invendibile sia come biologica che come convenzionale.

I semi di colza e di soia sequestrati erano destinati ai mangimifici, mentre l’olio di colza doveva essere impiegato nell’alimentazione umana.

Le produzioni agricole, falsamente certificate come biologiche, venivano importate dalle suddette aziende per essere successivamente commercializzate nel territorio nazionale e all’estero.

Più in particolare, l’attività di controllo posta in essere dagli investigatori, ha consentito di dimostrare che il meccanismo fraudolento attuato dalle aziende ”scorrette” coinvolte nell’associazione a delinquere, da ricondurre a un vero e proprio paradigma nazionale, è consistito nel finanziare società estere compiacenti, al fine di introdurre nel territorio nazionale merce falsamente biologica.

L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Pesaro, ha permesso finora di sequestrare un quantitativo superiore a 2.700 tonnellate di prodotti “falsamente bio”, pari ad euro 1.200.000 circa, in quanto contaminati da sostanze fitosanitarie nocive alla salute umana ed animale.

Sono 30 le persone indagate per associazione a delinquere finalizzata alla frode in commercio, di cui 23 in relazione all’operazione condotta nel  decorso mese di aprile e 7 denunziati con quest’ultima.

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