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6 giugno 2013
Sergio Schiaroli*
PESARO – Il Centro Ricerche Economiche della Federconsumatori ha reso nota l’XI indagine sulle tariffe 2012 del Servizio Idrico Integrato svolta in 109 città capoluogo di provincia da cui emerge che la spesa media nazionale su un consumo d’acqua di 200 mc annui è di € 323 con prezzo unitario medio di € 1,62 a mc. Pesaro e Urbino risultano tra le più care, collocate al 8° posto, con un costo annuo di € 507 e un prezzo unitario medio di € 2,5 a mc. Le città più care risultano Firenze, Pistoia e Prato con € 541 totali e prezzo unitario di € 2,7, le più economiche Milano e Isernia con rispettivamente € 93 e 113 totali e prezzi unitari di € 0,5 e 0,6 a mc.. Su un consumo di 100 mc annui (su cui pesa maggiormente la tariffa agevolata) Pesaro e Urbino sono collocate al 16° posto con una spesa di € 199,93 per un prezzo medio di circa € 2,00 a mc. rispetto al prezzo medio totale di € 147 (con un range tra 46 e 253) e medio a mc di € 1,47. Sulla base delle provincie censite le regioni più care risultano Toscana e Marche, la più economica Molise, prevalentemente in funzione degli investimenti. Al totale della bolletta concorrono le componenti quota fissa, acquedotto, fognatura, depurazione e IVA. Nel frattempo è stato varato il metodo di tariffazione transitorio 2012-2013 sulla base delle indicazioni dell’AEEG. A Pesaro è stato previsto un aumento dell’8,1% con decorrenza retroattiva dal 2012 per cui il quadro nazionale andrebbe rivisto in relazione alle varie applicazioni del nuovo metodo. I gestori Aset e Marche Multiservizi hanno addirittura preannunciato ricorsi dichiarandosi non soddisfatti della nuove tariffe così incrementate.
Federconsumatori e il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua hanno invece promosso un ricorso al TAR della Lombardia contro la delibera del 28 dicembre 2012, con cui l’AEEG ha appunto approvato il metodo tariffario transitorio per il 2012 e il 2013 per il servizio idrico integrato. Vista anche la sentenza del Consiglio di Stato, avevamo sollecitato, anche in quella circostanza, la riformulazione della nuova tariffa transitoria. In particolare abbiamo sottolineato la necessità di eliminare definitivamente la “remunerazione del capitale investito” e di “evitare l’applicazione di qualsiasi altra voce” che potesse introdurla sotto un altro nome come invece è accaduto – anche se in misura leggermente inferiore – con gli “oneri finanziari”.
Sull’altro fronte della nostra battaglia per la restituzione dell’IVA sulla Tia anche il Giudice di Pace di Roma in data 12 maggio ha emesso l’ennesima sentenza in favore dei consumatori, restiamo in attesa della sentenza del Giudice di Pace di Pesaro al quale avevamo sottoposto un’azione di un cittadino tramite i nostri consulenti legali (avvocato Belfatto).
*Presidente provinciale Federconsumatori, segretario provinciale SUNIA e APU, membro Consulta AATO
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