di Redazione
10 giugno 2013
FANO – Continua la campagna di sensibilizzazione e informazione che la CNA, Confederazione Nazionale dell’Artigianato di Pesaro e Urbino, ha avviato da tempo sullo scottante tema del lavoro sommerso o, meglio, sull’abusivismo. Un fenomeno diffuso ed in crescita esponenziale nella provincia.
Su questo fronte la CNA sta promuovendo una serie di iniziative a tutela delle imprese regolari attraverso iniziative e campagne di sensibilizzazione e di denuncia agli organi di controllo.
Dopo quella che ha riguardato le estetiste, un’altra campagna è stata messa in campo dall’associazione dell’artigianato e delle piccole imprese
“Affidati a mani sicure” è il titolo della nuova iniziativa voluta dal Gruppo Acconciatori di Fano che coinvolge 28 saloni di acconciatura della città che, con entusiasmo e determinazione, hanno realizzato, autotassandosi, questo progetto che gode del patrocinio del Comune di Fano. La campagna è stata presentata questa mattina nella Sala della Concordia del Comune di Fano dalla responsabile di CNA Benessere e Sanità, Luciana Nataloni e da Alberto Santorelli, assessore alle attività produttive del Comune di Fano.
Nei vari incontri che la CNA ha organizzato e coordinato in preparazione dell’iniziativa, è emersa infatti una situazione ai limiti della tollerabilità proprio a causa del fenomeno dell’abusivismo.
E’ stato valutato dagli stessi operatori – sulla base dell’esperienza e di alcune segnalazioni – che le attività irregolari nell’acconciatura, come purtroppo in altri settori, hanno raggiunto un ordine che si attesta oltre ogni immaginazione, ovvero il 50%. In altre parole su 10 aziende regolari più di 5 lavorano nella illegalità. Dove? Spesso all’interno della propria abitazione; in garage, in taverna o in mansarda o direttamente presso il committente.
Cosa ancor più grave, e purtroppo sconosciuta ai più, è il fatto che questi soggetti eludono le più elementari forme d’igiene e di sicurezza, senza la garanzia di usare alcun metodo di sterilizzazione. Si tratta di operatori dotati di scarsa professionalità che per aumentare il loro margine di profitto spesso impiegano prodotti di dubbia provenienza perché fuori da ogni controllo. Prodotti che possono risultare nocivi per la salute e che possono creare seri danni alla salute come reazioni allergiche, dermatiti, intossicazioni.
“Altra nota amara – afferma Luciana Nataloni, responsabile provinciale di CNA Benessere e Sanità – è che purtroppo non ci si rende conto che a pagare il conto di questo fenomeno è l’intera collettività. E’ chiaro infatti che a fare le spese della diffusione di questo fenomeno non è soltanto l’azienda regolare che rispetta le leggi (spesso sempre più severe e opprimenti), che paga le tasse, contributi, che ha una qualifica e che ha studiato per svolgere la sua professione, che si aggiorna che spende ed investe creando occupazione e producendo ricchezza. Ma è l’intera collettività sui quali grava una maggiore tassazione proprio a causa del fenomeno dell’elusione fiscale”.
La brochure prodotta, che riporta anche a livello di immagine il forte messaggio degli acconciatori , invita a non affidarsi a mani “illecite”. A corredo della campagna di comunicazione, è stato prodotto anche un breve spot televisivo.
Insomma, il messaggio che il Gruppo Acconciatori di Fano vuole rivolgere è semplice ma chiaro: “Non rischiare con un abusivo, affidati a mani sicure”.
“E’ chiaro – aggiunge la Nataloni – che la campagna non si fermerà o limiterà solo alla sensibilizzazione ma sarà anche di denuncia. Nei vari incontri abbiamo raccolto sulla base di segnalazioni e testimonianza, nomi, indirizzi e dati precisi su chi esercita abusivamente la professione. Questi nomi verranno trasmessi agli organi preposti al controllo per le verifiche del caso.
La lotta all’abusivismo è infatti per la CNA un obiettivo prioritario e strategico.
Lascia una risposta