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12 giugno 2013
Pier Stefano Fiorelli*
FANO – Abbiamo letto nei giorni scorsi alcune dichiarazioni del presidente Confcommercio di Fano Renzo Capecchi, che, se riferite a noi, respingiamo con forza. Capecchi afferma che, nella ‘querelle’ della variante commerciale dell’ex-zuccherificio, Confcommercio è l’unica associazione che ha chiesto le dimissioni di Fabio Tombari dalla presidenza della Fondazione Carifano, forse perché non rappresentata nei ranghi della Fondazione stessa e, quindi, libera di esprimersi.
Capecchi sembra alludere ad un disimpegno di Confesercenti nella battaglia contro il nuovo iper, in quanto componente del Cda della Fondazione. Ma sicuramente il presidente di Confcommercio voleva dire ben altro e si tratta senza dubbio di un nostro errore di interpretazione. Perché Capecchi conosce bene la nostra battaglia contro la destinazione commerciale di quell’area, portata avanti ormai da oltre 10 anni, fin da quando lui stesso era presidente di Confesercenti, ed in stretta sinergia proprio con Confcommercio. Una battaglia che ci ha visti impegnati con manifestazioni di protesta, volantinaggi, campagne di sensibilizzazione, redazione e diffusione di documenti che attestano, con i numeri, che i grandi iper sono in realtà un duro colpo per l’economia e per il lavoro sul territorio. E ancora, dure prese di posizione sulla stampa, incontri ed assemblee con il presidente della Provincia, i responsabili della Regione, i sindaci, i partiti politici, gli operatori, i cittadini, ed un continuo muro contro muro nei confronti delle amministrazioni, di destra e di sinistra, che negli anni si sono succedute alla guida della città. Basta questo per dire che liberi di esprimerci lo siamo sempre stati e lo saremo sempre.
Siamo d’accordo con quanto detto da molti: la Fondazione deve aprirsi alla città e condividere con le istituzioni, ma anche con le associazioni economiche, sociali e culturali i progetti, gli interventi e la destinazione delle risorse, soprattutto in questo momento di profonda crisi nel quale occorre condivisione ed equità nelle scelte. Confesercenti, all’interno della Fondazione rappresenta il mondo del commercio e legge i progetti dell’Ente con un’ottica ben precisa, chiedendosi, cioè cosa è utile per lo sviluppo del comparto, che significa, poi, lo sviluppo dell’economia locale e, quindi, della città. In tal senso, ad esempio, non possiamo che essere favorevoli a promuovere sul territorio una mostra di pregio come quella dedicata a Guido Reni, oggetto in questi giorni di un acceso dibattito. Si tratterà certo di un evento di grande valore culturale, ma anche economico e turistico, che potrà dare respiro all’economia ed all’occupazione, rilanciare il settore dell’accoglienza e favorire tutto l’indotto. Un evento sul quale vale la pena, secondo noi, che la Fondazione investa le proprie risorse, ma che va comunicato bene, costruendoci insieme con gli operatori pacchetti turistici ed iniziative collaterali. Se c’è un appunto è che la promozione doveva iniziare prima: ora occorre spingere al massimo la comunicazione.
Infine, la crisi che stiamo vivendo ci impone il gioco di squadra. Le associazioni devono continuare a lavorare in sinergia, come è stato fatto sin dall’inizio sulla battaglia contro l’iper all’ex zuccherificio, collaborando tra loro per dare le risposte migliori ai settori che rappresentano, senza perdersi in polemiche, oggi più che mai inutili e dannose.
*Presidente Confesercenti Fano
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