Elisabetta Ferri: “Ora per Hackett c’è la Nba, ma in futuro tornerà a giocare a Pesaro”

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21 giugno 2013

PESARO – Un pesarese campione d’Italia, che gioia per gli appassionati di basket, soprattutto per Daniel Hackett e mamma Katia, per gli amici, per chi ha creduto sempre in lui. Pochi, in verità, come racconta una persona che è molto vicina a Daniel, a quel “ricciolino” (la definizione è di una famosa dottoressa senese innamorata della pallacanestro e della Mens Sana) che ha fatto impazzire tutte le Contrade, regalando una gioia immensa a una città in crisi, colpita al cuore dalle vicende del Monte dei Paschi.

Daniel Kackett ed Elisabetta Ferri: vecchio palas, ottobre 2009

Daniel Kackett ed Elisabetta Ferri: vecchio palas, ottobre 2009

Sembra incredibile, ma tanti amici, anche ex della Vuelle, pure non amando la società senese, hanno gioito per lo scudetto perché arrivato grazie alle super prestazioni di Daniel Hackett.

La persona che è molto vicina al “ricciolino”, è Elisabetta Ferri, collega (ecco perché mi rivolgo a lei con il tu), giornalista del Resto del Carlino, che con Daniel ha scritto un libro, “Dal campetto al sogno Nba”. Che sia il caso di aggiornare il titolo? Magari “Dal campetto allo scudetto”?

“Veramente l’intenzione, mia e di Daniel, sarebbe di togliere la parola “sogno” dal titolo e riportarlo alla sua versione originale che, prima del draft del giugno 2009, era “Daniel Hackett, dal campetto all’Nba”. Sono, anzi, siamo convinti che alla fine Daniel arriverà alla sua meta”.

Sei stata una delle poche a credere da sempre in Daniel, anche quando lasciò l’Italia per studiare e giocare negli States. Credo che come te ci fosse solo la mitica Maria Scavolini, che alle partite della Scavolini diceva sempre: “Guarda Daniel, che grinta, che passione!”. Lui era piccolo e puliva il parquet, divertendosi con la palla durante l’intervallo… Una bella soddisfazione. Con Riminucci, credo sia l’unico pesarese ad avere vinto uno scudetto non con la Vuelle.
“Ammetto che quando l’altro giorno Ettore Messina ha dichiarato che Daniel è pronto per la Nba mi sono sentita molto bene, felice che oggi tutti riconoscano il suo valore. Non nascondo che negli anni passati mi sono trovata a combattere un certo scetticismo, anche da parte di addetti ai lavori. In proposito vi cito questo aneddoto: tornando dall’Eurocamp di Treviso del 2009 in auto, in compagnia di tre allenatori, erano tutti concordi che Daniel non era pronto per giocare in serie A. Potete immaginare la mia faccia. Non voglio dire di capirne più degli altri, semplicemente essendo stata ospite per due volte a Los Angeles in casa Hackett, io conoscevo più profondamente il suo carattere, la sua determinazione, la sua tenacia, la sua fede, persino, e la forza che traeva dalla sua famiglia. Per questo ero sicura che avrebbe sfondato”.

Ritengo importante ammettere i propri errori. Confesso di non avere condiviso la scelta di Daniel di andare a Siena. Pensavo che anche vincendo avrebbe avuto poco da guadagnare… dopo i precedenti scudetti senesi. Insomma, che avrebbe fatto meglio a scegliere Cantù o Milano. Invece, ha vinto da protagonista, padrone dei playoff, della finale… Una crescita strepitosa. Ora, c’è solo la Nba. E’ stato scritto che farà un paio di Summer Camp per conquistare un posto…

Le tue sensazioni, dopo avere raccolto la sua delusione per la mancata scelta?
“Anche io la scorsa estate gli avevo detto che sbagliava ad andare a Siena, che rischiava di essere il primo a non vincere lo scudetto dopo sei titoli consecutivi. E che sarebbe stato meglio per lui accettare Milano. Daniel mi raccontò che la proposta dell’Armani non era stata convincente, anche se gli avrebbero dato più soldi, mentre quella della Montepaschi lo aveva fatto sentire importante. E quando lui sente la fiducia, poi è capace di spaccare il mondo. Come ha fatto. Ha avuto ragione lui. Credo che, nell’eventualità di una proposta Nba, Siena lo lascerebbe andare”.

Se non dovesse andare in Nba, so per certo che alcune squadre spagnole di alto livello sono interessate a Daniel. Che adesso è uno dei giocatori di spicco del basket europeo. Pensi che la scelta potrebbe interessargli?
“Certo. Soprattutto se può disputare l’Eurolega. Una stagione di passaggio in Spagna amplierebbe la sua esperienza cestistica e di vita. Ma credo che, se dovesse passare il treno Nba, Daniel ci salterà sopra al volo. E forse non ci sarà bisogno nemmeno delle Summer League. Due franchigie sono molto interessate a lui, vediamo che succede. Ma ho l’obbligo di mantenere il riserbo…”.

A fine mese Daniel sarà a Pesaro per il suo camp, ma anche ospite – una sera – di un incontro con Bianchini e Del Moro nell’ambito del clinic per allenatori organizzato da Giorgio Gandolfi. Sarà una rimpatriata con un ragazzo che anche nei momenti più belli ricorda sempre Pesaro, gli amici…
“Nel nostro libro, non a caso, c’è un capitolo intitolato semplicemente “Pesaro”. Non credo ci sia bisogno di ribadire il suo legame con la città che l’ha visto crescere e con gli amici a cui vuole bene da quando era bambino. Se qualcuno, come ho letto, non ha gradito la dedica dello scudetto ai pesaresi non capisce il suo spirito. Ed è un peccato”.

Se vuoi dirlo, che messaggio gli hai mandato dopo la vittoria dello scudetto e la nomina a Mvp?
“Buongiorno campione, sei nella storia. Mi sa che per te non basterà un’enciclopedia”.

Credo che in questo contesto, anche tu – e magari anche Daniel – hai un rimpianto: che lo scudetto non l’abbia vinto con la Vuelle…
“Non è ancora finita. Io so che Daniel, quando sarà “vecchio”, tornerà a Pesaro. Così diceva prima del draft, quando immaginava la sua carriera al contrario: prima l’America, poi l’Italia. Daniel ha 25 anni, non possiamo sapere in che situazione sarà la Vuelle tra 7-8 anni. Mai dire mai”.

Un commento to “Elisabetta Ferri: “Ora per Hackett c’è la Nba, ma in futuro tornerà a giocare a Pesaro””

  1. Raimondo Castellani scrive:

    Buongiorno
    Desidero essere contattato dalla Dott.ssa Elisabella Ferri
    per informazioni riguardo Eric Mika
    GRAZIE
    Con stima
    Raimondo
    3396016243

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