Vl nel segno di Cioppi: pesaresità, fiuto per gli Usa, americani di A2 e giovani

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26 giugno 2013

PESARO – Mentre è attesa a breve l’ufficializzazione di Sandro Dell’Agnello come nuovo capo allenatore della Vuelle, unica formazione della serie A insieme a Caserta a non aver ancora scelto il coach per la prossima stagione, la Victoria Libertas ha presentato il successore di John Ebeling nel ruolo di direttore sportivo e la scelta è caduta su un pesarese doc come Stefano Cioppi, classe 1971, che per la società biancorossa ha ricoperto tutti i ruoli possibili, da allenatore dei juniores a head coach nel 2003 per sette partite. Dopo aver passato gli ultimi anni tra Cremona e Jesi, Cioppi ha deciso di accettare la non irresistibile offerta economica della sua città (25.000 euro annui), per dare una mano ad Ario Costa nel difficile compito di costruire praticamente da zero, un roster che al momento può contare solamente su Andrea Traini ed Alessandro Amici, dopo la decisione di Daniele Cavaliero di guardarsi intorno.

Ma cosa ci si aspetta da Stefano Cioppi in questi due anni? Prima di tutto che confermi il fiuto che ha avuto, in diverse occasioni nella scelta di americani semisconosciuti da quell’immenso serbatoio che rimane il sottobosco delle minors statunitensi, dove con i giusti agganci e i buoni rapporti con i procuratori locali, c’è ancora la possibilità di ingaggiare atleti che al 99% dei tifosi non diranno niente, ma che si possono rivelare adatti al basket italiano pur costando poco, con l’attuale budget non c’è tanto da stare allegri e verosimilmente si dovranno cercare giocatori che non potranno superare i 50.000 euro lordi annui di ingaggio.

In seconda battuta dovrà, insieme a Costa, sfruttare gli ultimi anni trascorsi in Legadue, per individuare un paio di americani pronti per il salto di categoria e almeno un paio di italiani disposti a guadagnare qualche euro di meno pur di disputare la massima serie, perché nelle stranezze che caratterizzano il basket italico, la prossima stagione vedrà tanti italiani scendere in Legadue per l’allargamento a 32 squadre della seconda divisione. Infatti il particolare regolamento che prevede il non professionismo per la prossima Legadue e l’obbligo di schierare tre under 23, renderà particolarmente complicato il mercato degli atleti nostrani, specialmente per i giovani, che nella seconda divisione troveranno un approdo sicuro per giocare tanti minuti, invece di scaldare le panchine della serie A. Cioppi e Costa dovranno fare un bagno di umiltà e cominciare a bussare alle porte delle “big”, per convincerle a concedere in prestito alla Vuelle qualche giovane di belle speranze, che a Pesaro avrebbe il modo di giocare diversi minuti e di confrontarsi con avversari più tosti, il pezzo più pregiato rimane Amedeo Tessitori, classe ’94, che Sassari ha firmato per quattro anni, ma che per il momento ha scelto di far maturare altrove, così dopo l’anno passato a Forlì sotto la supervisione di Costa, si potrebbe provare a portare a Pesaro l’unico lungo di buon livello sotto i venti anni, sul quale il basket italiano può contare.

Poi Cioppi dovrà occuparsi anche di un settore giovanile in piena agonia, con pochissimo materiale umano di livello sul quale lavorare, dopo il deserto che Montini aveva creato intorno alla Vuelle, rompendo i rapporti con un territorio che non vede più nella Victoria Libertas un punto di riferimento, il progressivo abbandono nella ricerca di under 14 da portare a Pesaro, ha impoverito un settore juniores che oltre a non essere in grado di garantire giocatori per la serie A, fatica anche a piazzare giocatori in Legadue e in serie B.

Infatti è bene ricordare che ad ogni giocatore che verrà fuori dal settore giovanile biancorosso, la Vuelle avrà diritto ad incassare un parametro dalla squadra che lo ingaggerà, cifra che può variare da qualche centinaio di euro per le categorie inferiori a diverse migliaia di euro annui per eventuali atleti piazzati anche in serie B, discorso che si può allargare a tutti i giocatori venuti fuori dal vivaio biancorosso dal 2005 (anno del fallimento) in poi, sarebbe utile infatti riallacciare i contatti con tutti gli ex pesaresi in giro per l’Italia e cercargli una sistemazione magari nella serie cadetta, trovando un ingaggio ad una decina di giocatori in serie B, la Vuelle incasserebbe una cifra vicino ai cinquantamila euro senza fare grossa fatica e in questi tempi di vacche magre, questi soldi consentirebbero magari di acquistare un giocatore in più nella rosa.

Non è un compito semplice quello che attende Stefano Cioppi, ma d’altronde chi sceglierà di venire a Pesaro quest’anno, saprà di trovarsi di fronte ad una stagione complicata, ma il fatto di essere nato e cresciuto nella Vuelle, non può che essere un punto a suo favore.

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