28 giugno 2013
PESARO – Ora è ufficiale: la Robursport non ha presentato domanda di iscrizione alla serie A1. Il prossimo campionato, probabilmente a otto squadre, non vedrà la partecipazione del club più vincente degli ultimi anni.
La crisi economica che sta devastando anche il nostro Paese ha colpito soprattutto la pallavolo e altri sport. Il calcio si salva solo grazie agli spropositati benefici che riceve dalle televisioni a pagamento (Sky e Mediaset Premium) e quindi dagli italiani che sono abbonati. Senza questi soldi, anche il “pallone” sarebbe al fallimento.
Dunque, nell’elenco di chi ha presentato domanda di iscrizione – che la Lega diffonderà con un comunicato stampa questo pomeriggio – non figura la gloriosa Robursport.
Fosse accaduto in altri sport, sarebbe esplosa la rivolta, le piazze in fiamme. Per fortuna, la pallavolo è un mondo completamente diverso, agli antipodi dai cori violenti che spesso diventano atti concreti, dai “devi morire” urlati agli avversari infortunati, dagli agguati alle altre tifoserie.
Fosse accaduto di perdere la massima serie per mancanza di soldi (di 70.000 euro, che se li passano gli altri sono pochi, se dobbiamo darli noi diventano una montagna non scalabile), le istituzioni e i politici sarebbero finiti nel mirino degli ultras. Che non volley non esistono.
Nel volley succede che – nel momento in cui diventa certezza la rinuncia alla serie A1, la chiusura dell’attività di vertice della Robursport – i tifosi prima ringraziano… Un gesto bellissimo, firmato da luis27 e fragolone. Sono due protagonisti del Forum Volley Pesaro.
Scrive luis27 12 minuti dopo la mezzanotte di giovedì 27: “Per quanto molto dispiaciuto, ringrazio società, dirigenti, sponsor, tifosi per questi 5 anni (per me). Credo che qualche partita della B1 l’andrò a vedere”.
Commenta fragolone: “luis, condivido le tue parole. Per quanto amareggiato e dispiaciuto, le gioie di questi anni non me le toglie nessuno… Le splendide persone conosciute, tra colibrì, allenatori, dirigenti e staff Robur… e i mitici Balusch… e i tre scudetti festeggiati in trasferta. GRAZIE ROBUR!”.
In verità, subito dopo fragolone pubblica un commento al veleno sugli sponsor: “Consigli per gli amici e i tifosi: se avete un conto alla Banca Marche, toglietelo… qualsiasi altra banca è migliore. E per favore non comprate Cucine Scavolini”.
Pubblichiamo il commento, ma dissentiamo totalmente, anche se da giorni amici che seguono il volley hanno manifestato l’intenzione di chiudere il conto corrente in Banca Marche.
Chiediamo, a fragolone e a questi amici: vero, Banca Marche era disponibile a dare una cifra inferiore al necessario per l’iscrizione, ma dove sono gli altri sponsor, dove le altre aziende che pure avrebbero potuto offrire un contributo importante? E per quanto riguarda la Scavolini, ribadiamo quanto scritto già per il basket: senza il suo contributo, Pesaro non avrebbe vinto gli scudetti nella palla a spicchi e sotto la rete. La verità è che senza la Scavolini, c’è il deserto. Come dimostrano le vicende della Robursport e della Victoria Libertas. La Scavolini merita solo ringraziamenti per tutto quello che ci ha consentito di vedere, ammirare, vivere. Semmai è il resto della città che non merita la passione, l’impegno, l’amore per lo sport di chi ha fatto la storia della Robursport, anzi della Robur, che non sarà cancellata neppure da una così dolorosa rinuncia.
Ringrazio per la citazione e aggiungo che condivido tutte le sue opinioni, sig. Murgia.
Forse (mio parere) le istituzioni potevano impegnarsi maggiormente premiando o, meglio, tutelando un modo comportamentale e di correttezza proprio del mondo del volley.
Nelle partite di basket, come dice lei, capita di assistere ad alcuni gesti ed esternazioni, da parte del pubblico, che sono da stigmatizzare senza ombra di dubbio; scene davvero indecenti e non qualificabili. Nel volley non succede.
Ecco, secondo me, l’amministrazione di una comunità territoriale non dovrebbe prescindere dalla considerazione di questi aspetti.
I ringraziamenti agli sponsor, Valter Scavolini in primis, sono doverosi.
c”e sempre una scala gerarchica negli sport , ormai si sa…prima calcio poi basket e volley..questa e’ la graduatoria di interesse che riscuotono questi sport , su scala nazionale..Nel nostro caso , a Pesaro , il calcio vivacchia nel dilettantismo, quindi le risorse (le poche rimaste con questa crisi devastante) passano al basket ( che vi ricordo , non piu’ di 1 anno fa, portava al palas 11.000 persone provenienti anche da tutta la regione ) …mi sembra una graduatoria giusta , anche se il volley femminile(che personalmente non seguo) ha dato davvero molto in termini di vittorie alla citta’, ma pochissima visibilita’ agli sponsor , ed e’ questo alla fine credo sia stato il problema principale…
Le chiedo scusa, ma quali dati dimostrano che il volley femminile non da’ quella visibilità agli sponsor che il basket concede? Adoro il basket, ma ricordo che gli articoli più belli la Scavolini – intesa come sponsor – li ha ricevuti dopo gli scudetti del volley. Indimenticabile un servizio che Sportweek, settimanale della Gazzetta dello Sport, dedicò a Sheilla. Inoltre, un buon padre di famiglia in difficoltà, se ha due o tre figli e un solo piatto di minestra, lo divide fra tutti, non fa mangiare uno solo.
signor Murgia, parlavo di visibilita’ non sui giornali (anche se puo’ andar bene uguale) ma di visibilita’del marchio sulla maglia da esporre in giro per l’Italia e l’Europa..Il basket , inutile sottolinearlo , tira di piu’ (molto di piu’) del volley femminile, anche in termini di presenze sugli spalti , il volley femminile viene visto ( a torto o a ragione, non so) come uno sport per pochi, per famiglie..Ricordo che Scavolini ha avuto dei benefici enormi col basket che ha portato per anni il suo nome in giro per l’Europa e anche nel mondo (contro i New York Knicks nel 1990)..Poi concordo sul fatto che dopo lui c’e’ il deserto, infatti anche se c’e’ questa crisi devastante, conosco qua’ nell’entroterra diversi imprenditori che non avrebbero problemi a fare una sponsorizzazione consistente , ma robabilmente non gliene frega e non piace il basket, vedono solo il calcio..Poi se come ho letto la mancata iscrizione della Robur e’ saltata per soli 70.000 , be’ mi sembra che non sia stato fatto da chi di dovere i necessari sforzi per salvare la baracca..