Tribunale di Urbino salvo. L’onorevole Morani: “Battaglia vinta grazie a Vannucci, Giovanelli e a noi avvocati”

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5 luglio 2013

URBINO – C’era fermento ieri mattina all’interno del Palazzo di Giustizia di Urbino. Tutti presenti, alcuni ancora increduli, la maggior parte soddisfatti e pochi non sapevano la novità: il tribunale non chiuderà!

Questa la frase che vien dalla tromba delle scale e si propaga nell’androne.

Tanta felicità da parte dei dipendenti e di chi esercita presso il foro urbinate. Si parla, il volume delle parole si propaga incontrollato come se ci si trovasse in piazza. E’ epifania. Ad un certo punto esce da una porta una signora in toga: “Capisco la felicità e il desiderio di festeggiare ma dentro (in aula) si sta svolgendo un processo per omicidio colposo…”. Il brusio dura poco e continuano i nutriti capannelli tra colleghi a tono sostenuto e felice.

Un gruppetto di legali collaudati concorda sul fatto che non ci si debba rilassare, ma continuare a lottare e con ogni mezzo.

Soddisfatto il sindaco di Urbino Franco Corbucci che brinda assieme a tutto l’organico interno ed esterno al tribunale: “Una conquista per voi, per noi e tutto il Montefeltro”.

L’onorevole Alessia Morani, che si trova a Roma per discutere ed approvare un’emendamento, raggiunta telefonicamente in serata dice: “Una grande vittoria, una battaglia che abbiamo vinto, iniziata dal compianto onorevole Massimo Vannucci e da Giovanelli. E’ un’impegno e una promessa che mi sono posta ad inizio legislatura, mi ci sono buttata a capofitto assieme all’ordine degli avvocati, i magistrati e l’Università di Urbino. Unico caso in Italia, perché il tribunale si trova in un co-capoluogo di provincia che serve 35 Comuni”.

E’ legata al tribunale di Urbino perché prima di essere eletta in Parlamento esercitava la professione di legale presso il foro urbinate.

“Svolgo ancora la professione presso il tribunale, coadiuvata dai miei colleghi – mi corregge prontamente con una risata la Morani – Una battaglia vinta soprattutto grazie all’ordine degli avvocati. Noi avvocati ci siamo autotassati per effettuare i ricorsi alla Corte Costituzionale e al Tar, ne è valsa la pena per mantenere questo presidio di legalità al servizio dei cittadini. Importante ed essenziale  il legame e la collaborazione tra l‘ università e il tribunale e sarebbe venuto a mancare un’importante indotto economico  che gli studi legali portano in città”.

Mentre si festeggia, tra un calice di vino e uno spicchio di crescia, non tutti i dipendenti sembrano contenti. O meglio, sono contenti ma Pesaro sarebbe stata per alcuni una soluzione più comoda visto che provengono da Fano e Senigallia.

Una grande conquista avuta grazie all’unione di tutte le parti. Una concreta dimostrazione che l’unione fa la forza per il bene di una città e di un territorio ampio quanto disconnesso e per la salvaguardia della propria legalità.

 

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