Perché noi siamo quelli che… Essere biancorossi, raccontateci cosa è per voi la VL.

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8 luglio 2013

PESARO – Il mercato fatica a partire in attesa dello sponsor principale, la prudenza consiglia di aspettare ancora qualche settimana per cercare di ingaggiare i nuovi giocatori della Vuelle, con i prezzi dei contratti che in agosto subiranno un ulteriore ribasso, il trio Costa-Dell’Agnello-Cioppi è alla ricerca del famigerato “colpo” che farebbe girare la stagione dalla parte giusta e ai poveri tifosi, ansiosi di news sulla loro squadra del cuore, non resta che ritornare con la memoria alle emozioni che la Victoria Libertas ha fatto vivere ai suoi tantissimi supporters, dall’anno della sua fondazione nel lontano 1946 fino a questo 2013 che si prospetta una stagione di sudore e lacrime.

Lo sport è una delle più belle invenzioni dell’uomo, ci permette di passare un paio d’ore di relax, dimenticandoci dei problemi del quotidiano e pensando solamente a quello che accade davanti ai nostri occhi, sia all’interno di una palazzetto che davanti alla televisione, poi magari il carattere personale ci fa vivere un incontro con i più svariati stati d’animo: c’è chi sente il match con una passione tale che sembra sia sceso sul parquet anche lui, c’è chi passa tutto il tempo ad insultare arbitri e giocatori avversari come valvola di sfogo alla marea di problemi che lo attendono fuori dal palazzo e ci sono molti che vorrebbero essere al posto dell’allenatore che notoriamente è quello che capisce meno di pallacanestro di tutti quanti.

Stagione 1975/76: è la prima Vuelle sponsorizzata Scavolini, in serie A2

Stagione 1975/76: è la prima Vuelle sponsorizzata Scavolini, in serie A2

Ma il bello dello sport rimane il suo potere di aggregazione, un’occasione per socializzare con persone completamente differenti da noi e che ha il potere di farci vivere emozioni che rimangono ancorate nella memoria e proprio ai vostri ricordi vogliamo attingere per questo secondo appuntamento estivo con l’ “amarcord” del basket pesarese, dopo il buon successo del nostro sondaggio sui migliori giocatori della Scavolini nel periodo 1975-2013, che ha eletto il quintetto composto da Darwin Cook, Alphonso Ford, Darren Daye, Walter Magnifico e Joseph Blair, come quello più forte di tutti, vi chiediamo di riaprire nuovamente i vostri cassetti della memoria, per far uscire tutte le emozioni e le incazzature, la gioia e la rabbia, le risate e qualche lacrima che la gloriosa Victoria Libertas Pesaro vi ha fatto vivere ogni volta che siete andati al palazzo, che avete ascoltato una radiocronaca, che l’avete vista in tele o dopo che vi siete fatti 300 km. per andarla a vedere in trasferta.

Siamo consapevoli che non sia un’idea originale, ma la buona crescita del nostro sito, www.pu24.it, che in questi due anni ha saputo ritagliarsi il suo spazio nell’infinito mondo delle news online, ci permette di arrivare a migliaia di pesaresi e non, che possono comunicarci il loro affetto verso la Vuelle, non ci sono limiti temporali, si parte dal campo all’aperto di Viale Della Vittoria, passando per il vecchio hangar di Viale dei Partigiani per finire all’Adriatic Arena, date libero sfogo ai vostri ricordi, sia quelli belli che quelli brutti, perché non sempre tutto è filato liscio, quelli seguenti sono una ventina dei miei personali e vi posso assicurare che ho faticato a selezionarli.

 

 

PERCHE’ NOI SIAMO QUELLI CHE …..

….. quando sentono il coro “Oh mamma mamma, sai perché mi batte il corazon?” una volta pensano a Darren Daye e l’altra a Carlton Myers.

….. porca miseria è andato via il segnale di Radio Città, adesso come faccio a sapere se la Scavo ha vinto? (prima del televideo, internet e compagnia bella).

….. no, no, domenica non possiamo andare a pranzo da tua madre, a mezzogiorno danno la Scavo su Sky e quella santa donna non ha il satellite.

….. hanno conosciuto uno che diceva: “sì, ma poi sto Darren Daye non è così bravo come sembra!” (ma dopo gli hanno tolto il permesso di andare al palazzo).

….. come si chiamava quello che non segnava mai, con la capigliatura afro che si buttava sempre per terra, finendo spesso contro le ringhiere del vecchio palas? (Ron Lee)

….. arrivavano due ore prima della palla a due ed aspettavano sul marciapiede di Viale Dei Partigiani che si aprissero le porte, per poi correre sulle scale per prendere il posto nella curva dell’Inferno Biancorosso.

Tifosi sempre presenti

Tifosi sempre presenti

….. ogni tanto senza motivo si mettono a canticchiare “ ce li abbiamo solo noi Booker e Joe Blair”

….. andavano ogni mese al cantiere di Via Gagarin per vedere a che punto fossero i lavori del nuovo palazzone e hanno una foto del tetto mentre lo stavano posizionando con un’enorme gru.

….. conservano gelosamente il mini abbonamento all’Eurochallenge, ne hanno fatti solo 300 e magari tra qualche anno sarà il “”Gronchi rosa” della pallacanestro italiana.

….. come si chiamava quello che giocò solo cinque partite, ma a Bologna contro la Fortitudo segnò 32 punti, bombardando da tutte le posizioni? (Gerald Paddio)

….. un quarto come quello giocato da Alphonso Ford nei playoff contro Napoli, non lo rivedremo mai più, classe pura al potere.

….. quando Joe Pace si presentava in Piazza del Popolo, con un cappotto che sembrava uscito da un film sulla malavita americana, le madri nascondevano i bambini.

….. se quel gentiluomo di Dino Meneghin, non si fosse accasciato al suolo dopo essere stato colpito da quella pesantissima moneta da 100 lire, la Scavolini avrebbe vinto tre scudetti di fila.

…. quando passeggiamo per Viale Trieste, diciamo agli amici: “Ecco questo era il posto dove stavo seduto durante la maxi tavolata del 1988 per il primo scudetto”.

….. come si chiamava quel fenomeno venuto da Boston che sembrava un campione e che durante la trasferta di Rimini è stato insultato per quaranta minuti da quanto era scarso? (Todd Day).

….. quando si fumava al vecchio hangar nell’intervallo, nel secondo tempo c’era una nebbiolina che ci invidiavano anche in Val Padana.

….. “ ma non è ora di spostare il poster dello scudetto?” “No, no sta tanto bene qui in mezzo a questi quadri!” ma non la vedi convinta.

…. per andare al Bpa Palas i primi anni, dovevano passare in mezzo ai campi di grano, in mezzo al fango e in fila per uno.

….. come si chiamava quel cubano arrivato rotto, che fece finta di essere scivolato su un asciugamano al primo allenamento e ci ha fregato un anno di stipendio? (Andres Guibert)

…. ancora si ricordano la canzone che trasmettevano in radio, tornando da Forlì dopo aver vinto la Coppa Italia.

….. lo striscione più bello rimane: “DARRENdetevi lo riCOOKiamo!”

 

Adesso tocca a voi, date libero sfogo alle vostre emozioni e alla vostra memoria, mandandoci un massimo di cinque quelli che … a testa, lasciando un vostro commento in fondo a questo articolo o andando sulla nostra pagina facebook, avete tempo fino al 20 luglio, poi i tre più belli, simpatici o particolari verranno premiati con un’intervista che verrà pubblicata sul nostro sito, dove potete raccontare cosa significa per voi la Vuelle.

Ah, dimenticavo. Noi siamo quelli che ….. senza Valter Scavolini, non saremmo neanche qui a parlarne.

 

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2 Commenti to “Perché noi siamo quelli che… Essere biancorossi, raccontateci cosa è per voi la VL.”

  1. roberto scrive:

    quelli come me che hanno assistito a bologna al cazzotto che Bill pikens giocatore vuelle ed attore di western sferro’ in panchina al suo coach Rinaldi perche’ lo aveva richiamato in panchina mandando il coach in ospedale parita Virtus Vuelle
    quelli che erano con me nei sotteranei del ns vecchio palas per preparare lo spareggio salvezza con venezia a bologna si organizzarono un treno speciale e 20 pulman si prepararono enormi scatoloni pieni di coriandoli con un doppiofondo dove avevamo nascosto i tamburi e nei pantaloni avevamo nascosto ognuno una tavoletta di legno da utilizzare per battere tra loro e fare piu chiasso.
    quelli che insieme a Vito Amato ed Omiccioli e noi dell’inferno organizzammo ai botteghini il maxi esodo di Milano per lo spareggio con Mestre furono riempiti 76 pulman di tifosi scatenati ed un pulman di meccanici rigorosamente in fondo al corteo nel caso qualche pulman per strada si rompesse cosa puntualmente successa
    quelli che erano presenti alla trasferta di Novi Sad contro il Cibona dei fratelli petrovic 200 anime contro i 10000 del Cibona involontariamente occupammo un posto riservato alle autorita’ locali la polizia ci caccio’ con gli idranti qualcuno di noi vide la partita in alcuni bar fuori del palas
    quelli come me che erano presenti alla partita di Varese del famoso pallone rubato da cook con un piede sulla riga quel giorno Aldo Giordani alla Domenica Sportiva invento il replay nel basket solo per noi l’antenato dell’attuale istant replay quale onore pace all’anima sua

  2. Ufffiii scrive:

    quelli come me: quelli della caldaia…. sempre belli caldi !!!!

    quelli che in gradinata vedono passare un giovanissimo Maggioli… ohhh raga quello gioca nei ragazsi della Scavo le fort un bel pò…. e dopo un pò lo vedono lungo scivolato sui gradini che occupa 20 file…. iniziem ben!!!

    quelli che andavano a fare la fila alle 3/4 del mattina per pochi biglietti …..

    quelli come me che in occasione delle finali del 90 e possessore di abbonamento, veniva coccolato, servito e riverito da tutti gli amici/amiche …. e già ero appena operato ai legamenti e a qualcuno dovevo concedere l’abbonamento per la prelazione!!!!

    quelli che come me che sono andati a Forlì a vedere Darren …. serie A2 Forlì – Siena

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