A Pesaro il marciapiede è ciclabile

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12 luglio 2013

PESARO – L’episodio di domenica scorsa sulla pista ciclabile lungo la ferrovia, dove i vigili urbani sono intervenuti per spostare le biciclette – parcheggiate irregolarmente – che impedivano l’intervento di un’ambulanza ha scatenato la polemica di non pochi ciclisti. I peggiori – ci sia consentito – sono quelli che hanno protestato contro gli operatori del soccorso, il cui intervento – a parere di chi ha alzato la voce – ritardava il loro arrivo in spiaggia.

In sintesi, non pochi hanno sollecitato maggiori spazi per i parcheggi delle biciclette. Abbiamo dimostrato, la scorsa estate, che non è vero, che sulla pista ciclabile di Viale Trieste lato sud si parcheggiavano biciclette e scooter anche se le aree di sosta riservate a questi mezzi erano liberi, a pochi metri di distanza. La sensazione è che nessuno voglia fare due passi a piedi per andare al mare, che si pretenda di arrivare fino all’ombrellone.

La foto scattata stamattina è la conferma che molti ciclisti pretendono assoluta libertà di movimento, anche infrangendo la legge.

Ciclista stamattina sul marciapiede di Piazza Garibaldi

Ciclista stamattina sul marciapiede di Piazza Garibaldi

Dunque, stamattina, due ciclisti, un uomo e una donna (che era davanti e non siamo riusciti a fotografare), provenienti dal centro hanno attraversato Via XI Febbraio e una volta dall’altra parte anziché percorrere la strada che conduce a Via Bramante, passando davanti al Palazzo Cermatori, sono saliti sul marciapiede. C’è qualcuno che vuole affermare il loro diritto, magari spiegando che non c’era spazio in strada? Dimenticavamo: il ciclista era anche impegnato al telefono!

Il problema non riguarda solo il caso in questione. La realtà è che a Pesaro, come in altre città italiane (perché all’estero fioccano le multe), il marciapiede è diventato ciclabile. Giorni fa, alle rimostranze di un pedone che invitava alcune ragazzine a non pedalare sul marciapiede di Viale Verdi, è stato risposto più o meno così: “Sul marciapiede non rischiamo di essere investite…”. Sì, ma rischiate di investire i pedoni… “E chissenefrega!”.

4 Commenti to “A Pesaro il marciapiede è ciclabile”

  1. Martina scrive:

    Anche in via Belgioioso. Troppe volte ho visto ciclisti preferire la strada invece che una delle due piste ciclabili. Quando il sindaco aveva proposto, per ritrovare le bici rubate, la targa ero al 100% favorevole. Perché non lo fa più? Almeno i vigili possono fare la multa a qualcuno e non a una bici parcheggiata da chi sa chi

  2. Gianfranco Ioele scrive:

    Provate a guardare cosa succede in Via Vincenzo Rossi…….Allucinante. Di fatto sembra una strada a doppio senso di marcia ovvero contromano orde di ciclisti e proprio stamattina all’altezza della Vinoteca ho assistito ad una bella scagnarata tra il conducente di un’auto che non riusciva a passare per un furgone in sosta in seconda fila e il ciclista panzone che si incazzava perchè voleva pure la precedenza. Quando l’automobilista ha fatto notare che era contromano il panzone s’è pure incazzato e l’ha mandato a fan…o. Poi dici che la gente si incaxxa e ti spacca il crick in testa…..

  3. Gianfranco Ioele scrive:

    Ma che multe e multe alle bici…… Di fatto non sono riconducibili al proprietario e le targhe sarebbero una procedura “impossibile”. Basterebbe che i vigili armati di cesoie sequestrassero le bici in divieto portandole nel deposito. Chi la rivuole indietro va a riscattarla pagando lì la multa e il costo di deposito.Volete vedere che la prossima volta saranno più educati? Purtroppo l’educazione ed il rispetto per il prossimo sono cose oramai rarissime e allora così facendo si insegnerebbe a suon di Euro quello che le famiglie non insegnano più ai propri figli.

  4. elvis scrive:

    Relativamente a queste problematiche, vorrei riproporre una mia lettera inviata in passato alle redazioni dei quotidiani di cronaca locale, che hanno ritenuto di non pubblicare.
    Finalmente in ferie.
    E’ arrivato il momento delle agognate ferie, è tempo di riposo e anche se si rimane in città, il non dover correre ed essere schiavo dell’orologio di per sé attenua lo stress accumulato nei lunghi mesi di lavoro. Io, come penso un po tutti, trovo un po più di tempo per leggere i quotidiani e soffermandomi sulla cronaca locale, leggo le solite polemiche sul governo cittadino alimentate dagli esponenti dell’opposizione, (e questo è normale) ma anche da semplici cittadini, imprenditori e commercianti di spicco, che esprimono perplessità su come è amministrata la nostra città. Senza volermi addentrare in problematiche di più ampio respiro, vorrei semplicemente evidenziare uno spaccato di qualità percepita da chi vive da sempre in questa città e che si aspetta un leggero ma costante miglioramento della sua vivibilità. Per fare ciò vi racconto brevemente il mio primo giorno di ferie. Mi alzo di prima mattina, è una bella giornata, decido di andare al mare. Primo dubbio; prendo lo scooter o vado in bicicletta, decido di prendere la bici perché è Sabato e lo scooter dove lo parcheggio? Bene parto in bici ma ahimè abito a Muraglia, provate a fare un giro a vedere le condizioni dell’asfalto? Non solo, ma ritengo che sia l’unico quartiere a non essere collegato al centro ed al mare con una pista ciclabile, percorrete una volta in bicicletta via Flaminia e vi accorgerete quanto è rischioso, avranno rifatto i marciapiedi, ma il ciclista si trova a fare l’equilibrista tra il bordo del marciapiede ed il poco spazio che resta tra le macchine che sfrecciano in una carreggiata troppo stretta. Arrivo indenne al mare di levante e capisco subito di avere fatto bene a non muovermi con lo scooter, in quanto nei pochi spazi riservati alle moto ai margini della statale, ci sono parcheggiate alcune macchine, ed ognuna di esse occupa lo spazio di sei moto. Mi avvio lungo la pista ciclabile che costeggia la ferrovia e arrivato all’altezza dei bagni presso cui ho affittato l’ombrellone, siccome non ci sono spazi attrezzati per parcheggiare la bici, la appoggio e la assicuro con cavetto antifurto alla rete di recinzione. Scendo in spiaggia mi reco al mio ombrellone che fortunatamente è situato nella terza fila, quello della prima fila ha dovuto ritirare il lettino poiché l’acqua arrivava sotto il suo ombrellone, pensate se c’è spazio per una passeggiata sulla battigia. Giunta l’ora di pranzo decido di tornare a casa, trovo la mia bici sepolta da altre appoggiate una sopra l’altra alla rinfusa e dopo averne spostate alcune, riesco a liberare la mia, in quel momento arriva una ambulanza lungo la pista ciclabile, probabilmente allertata per un soccorso. Niente da fare, arrivata poco oltre il nuovo sottopasso ciclabile di fronte all’Istituto Alberghiero, non riesce a progredire perché la strada è occupata da centinaia di biciclette, ad aggravare la situazione arriva anche una moto, i passanti che prima rumoreggiavano, passano alle invettive quando qualcuno riconosce alla giuda della moto il Presidente del Consiglio Provinciale. Intanto l’ambulanza è costretta a tornare indietro in retromarcia, aiutata a districarsi a fatica da qualche generoso passante. Archiviata così una mattinata non proprio positiva, decido di passare il pomeriggio a risolvere alcune incombenze domestiche accantonate per mancanza di tempo, quando si lavora. Dopo cena però una sana passeggiata in bicicletta sul lungo mare con mia moglie ed il nostro cagnolino, me la concedo. Arrivato in viale Trieste, mi rendo conto che non è il caso di viaggiare sulla pista ciclabile, stretta, a doppio senso di marcia, con da un lato le fioriere (antisismiche) dall’altro lato i pedoni che attraversano dovunque senza troppo badare a chi arriva e spesso e volentieri camminano inspiegabilmente sulla ciclabile. Decido quindi di parcheggiare la bicicletta e procedere a piedi ed è in questo momento che capisco perché i pedoni, spesso, anziché camminare sul marciapiede, lo fanno sulla ciclabile; è perché camminare sul marciapiede si rischia di prendere tutti i rami in faccia, che non curati, scendono dagli alberi del viale, io stesso con una mano reggo il guinzaglio del cane e con l’altra mi proteggo dai rami. A documentare tutto ciò vi allego anche delle foto, non è che io sia uscito con la macchina fotografica avendo in animo di fare un reportage, ma ormai tutti abbiamo un telefonino con fotocamera, quindi siamo pronti a fissare le immagini che più ci colpiscono. La cronaca di questo giorno dimostra che se ci guardiamo intorno con una certa calma rileviamo una serie di situazioni che magari presi dai ritmi frenetici della quotidianità ci sfuggono, ma sicuramente ne condizionano la qualità della vita. Ora io dico a me stesso: “ma di cosa ti lamenti tu che questi Amministratori li hai sempre sostenuti e votati?” E’ vero ma sempre con meno entusiasmo, per mancanza di alternative credibili e nella speranza che alcuni giovani politici della sinistra venuti alla ribalta, che conosco personalmente e so, essere capaci, portassero una ventata di novità e cambiamento. Tutto ciò non è successo le linee politiche sono sempre dettate dai due o tre grandi Vecchi che non hanno neanche il pudore di salvare le apparenze, arrogandosi il diritto di replica sui giornali ad articoli di cittadini che avrebbero meritato la risposta delle autorità chiamate in causa.
    Attenzione però!!! ……. prima o poi sui vostri schermi apparirà la scritta “GAME OVER”!!!!!

    E. Costantini

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