16 luglio 2013
PESARO – Fortunatamente ha sempre avuto le spalle larghe, sia nella sua lunga carriera da giocatore sia in quella da dirigente. Altrimenti non sappiamo se Ario Costa avrebbe accettato la nomina a nuovo presidente della sua Victoria Libertas, in uno dei momenti più complicati della recente storia del basket in riva al Foglia.
Dopo le dimissioni di Franco Del Moro, che si stanno ancora portando dietro qualche strascico polemico, il Consorzio Pesaro Basket ha deciso all’unanimità di affidare l’incarico di nuovo presidente della Vuelle ad Ario Costa (la ratifica ufficiale ci sarà nel prossimo weekend) che già un mese fa aveva accettato di ritornare nella sua Pesaro, rinunciando ad un sicuro ruolo di dirigente nella nascente Legadue di ultima generazione, per prendersi il delicato compito di traghettare fuori la VL da quel clima di rassegnazione che si respirava negli ultimi mesi della stagione scorsa, Costa ha fatto piazza pulita di tutti gli uomini della vecchia società, attorniandosi di persone che godono della sua fiducia e con le quali ha già lavorato in passato, chiamando un coach emergente come il livornese Dell’Agnello e fidandosi delle qualità di un pesarese doc come Stefano Cioppi per affiancarlo nella ricostruzione di un roster azzerato quasi completamente.
E’ chiaro che Costa sarà un presidente diverso dal suo predecessore, sicuramente le sue apparizioni pubbliche saranno più sporadiche e forse lo vedremo meno volte in trasferta e molto più spesso dietro la scrivania, ma sul suo attaccamento ai colori sociali non esistono dubbi, quello che magari ci preoccupa è la mole di lavoro che attende il duo Costa-Cioppi che, praticamente da soli, dovranno destreggiarsi tra i mille compiti pratici e burocratici che mandare avanti una squadra di serie A comporta: ci sono da curare i tesseramenti della prima squadra, mandare avanti il settore giovanile, essere a disposizione dei giocatori per ogni loro esigenza anche banale, specialmente con i tanti americani che sbarcheranno per la prima volta in Italia, ci sono da coltivare i rapporti con agenti e procuratori, che in un mercato dove gireranno pochi soldi, si troveranno spesso ad avere il coltello dalla parte del manico, non considerando le incombenze di tutti i giorni che richiederanno spesso la presenza in sede di almeno uno dei due.
Sapendo che non ci sono al momento soldi da sperperare, crediamo comunque sia necessaria la presenza di almeno un’altra persona da inserire nello staff societario, per liberare il nuovo presidente e il suo braccio destro dagli impegni che li distrarrebbero dalla ricerca degli sponsor e dalla costruzione della squadra, obiettivi prioritari in questa fase della stagione, continuando sulla linea della pesaresità sono due i nomi attualmente papabili per ricoprire il ruolo di team manager:
Federico Ligi, classe’74, negli ultimi 10 anni a Senigallia, società dove si è distinto per professionalità e competenza gestendo diversi campionati in serie B1 e B2, seppur con budget non elevatissimi, a Senigallia hanno debuttato atleti come Andrea Cinciarini, Andrea Benevelli e Alessandro Amici.
Francesco Perugini, classe ’80, avvocato ed ex procuratore di diversi ragazzi usciti dalle giovanili, per due anni general manager a Fossombrone in B2, squadra che ha raggiunto i playoff con uno degli ultimi budget della categoria, buon conoscitore del mondo delle minors e con diversi agganci nel mondo dei procuratori.
Per dare una mano al neo presidente biancorosso, serviranno buone capacità organizzative e gestionali e l’eventuale stipendio del team manager potrebbe venire fuori dalla gestione dei famigerati parametri, spesso trascurati dalla gestione precedente che, se sfruttati a dovere piazzando tutti i giocatori usciti dalle giovanili della Victoria Libertas in questi ultimi anni, porterebbero nelle casse biancorosse decine di migliaia di euro a seconda della serie dove finirebbero gli ex ragazzi pesaresi.
Magari rischia di passare inosservato ma, dopo tante estati passate a contare le vittime anche illustri che la crisi mieteva tra le formazioni di serie A, quest’anno tutte le 16 formazioni aventi diritto si sono regolarmente iscritte al campionato, rispettando tutti i parametri imposti dalla federazione, avendo pagato regolarmente stipendi e contributi arretrati, è vero che praticamente tutte le squadre ad eccezione di Avellino, hanno già fatto sapere di avere a disposizione un budget uguale o inferiore a quello precedente, ma dopo aver visto fallire in egual maniera formazioni blasonate e piccole realtà provinciali, ritrovare tutte e 15 le protagoniste dell’anno passato, più la neopromossa Pistoia, è una piccola vittoria per il nostro povero basket italiano.
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