Snoopy e Robur a un bivio. Troppo oneroso gestire giovanili di 400 atlete: a rischio diverse squadre

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17 luglio 2013

PESARO – “Da soli non ce la facciamo più”. Dopo la rinuncia alla serie A, tornano a parlare i presidenti di Snoopy e Robur, Barbara Rossi e Giancarlo Sorbini. Il pensiero questa volta è rivolto al settore giovanile delle loro società e alle oltre 400 bambine che ne fanno parte. “La situazione sta diventando sempre più complessa e onerosa – spiega Rossi – la scorsa estate per venire incontro alle esigenze organizzative di un movimento vivo e vivace e nell’ottica di una collaborazione sempre più forte abbiamo assorbito quattro squadre Robur. Quest’anno non ce la facciamo più. Il rischio concreto è di dover rinunciare a molti gruppi e diversi allenatori”. I costi per gestire un settore giovanile in continua crescita, non solo dal punto di vista dei numeri, ma anche della qualità, sono esorbitanti. “Abbiamo fatto dei conti, e ne risulta che ogni gruppo questa stagione ha avuto un saldo negativo di circa 4000 euro. A incidere pesantemente sono i costi delle palestre, dei custodi, degli allenatori. Questa stagione abbiamo avuto ben sette squadre di U16. Sono numeri impossibili che non possiamo più gestire.” Snoopy e Robur si trovano ora di fronte ad un bivio. Bisognerà fare scelte dolorose. L’intenzione dei presidenti è di mantenere più squadre possibili, che siano esse di maggiore o minore qualità tecnica. E possibilmente seguite da due allenatori, che finora hanno garantito ottimi risultati a livello tecnico.

Ma serve sostegno da parte della cittadinanza e di chiunque abbia voglia di mantenere viva la pallavolo: “Questo sport è stato penalizzato, l’attenzione mediatica sta calando, ma a livello di numeri siamo molto presenti in città – continua Sorbini – molti genitori sono preoccupati per il futuro delle loro figlie”. Per provare ad aiutare le società in difficoltà è stata lanciata anche l’iniziativa ‘Adotta una squadra’, che permette a chiunque lo voglia, non solo ai genitori delle atlete coinvolte, di sostenere economicamente una squadra. “E’ una simpatica iniziativa. Siamo disposti anche a mettere un logo aggiuntivo sulle magliette per chi fosse interessato.” A chi sostiene che sarebbe stato meglio rinunciare alla B1 a favore di una B2, per ridurre i costi, Sorbini e Rossi chiariscono: “La B1 è un campionato nazionale che garantisce maggiore attrattiva e visibilità, per la città , per eventuali sponsor, e per il percorso tecnico cui le nostre giovane atlete possono ispirarsi.  Senza negare che rappresenta per noi la possibilità di rilancio. Fatta con i giusti criteri non è molto più dispendiosa di una B2. Il progetto tecnico rimane: cerchiamo giovani di prospettiva, alle quali uniremo alcune atlete del nostro vivaio”.

La domanda che si fanno ora i due presidenti è: “Siamo solo noi a voler investire in tutto questo? La città ci crede e ci aiuterà a non mandare a casa centinaia di ragazzine?”

Un commento to “Snoopy e Robur a un bivio. Troppo oneroso gestire giovanili di 400 atlete: a rischio diverse squadre”

  1. paolo scrive:

    Non si può mandare in malora tutto il lavoro svolto da questi due grandi presidenti in tutti questi anni!!!!!!

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