di Redazione
23 luglio 2013
PESARO – Raffaele e Oana sono arrivati a Santiago de Compostela, completando il Camino, raggiungendo il secondo obiettivo del loro straordinario viaggio iniziato lo scorso 6 aprile a Cagli. Un viaggio fantastico, vergognosamente ignorato da troppi organi d’informazione sempre pronti a proporre cattive notizie. Siamo orgogliosi di avere avuto la possibilità di seguire un viaggio di Fede, ma anche alla ricerca di se stessi, di potere raccontare, giorno dopo giorno, l’impresa del cavaliere cagliese e della sua fantastica cavalla.
C’è molta quiete nella notte. Quel masticar di mandibole di Oana si accompagna alle risate che provengono dal vicino albergo. Qualche cane abbaia ogni tanto e le stelle risaltano pulite fino a quando la luna compare. E’ quasi piena e, come sempre accade, mi permette di mettermi in sintonia con Angela. Ricordi di un Gesù che vuol dirle qualcosa attraverso un sentiero invisibile. C’è molta distanza tra materia e spirito. Bisogna ridurla e c’è troppa distanza tra uomo e donna. Come diminuire quell’immenso spazio?
La quiete conduce lentamente a dormire, ma le piccolissime gocce della notte mi costringono a trovare riparo sotto una tettoia, la luna coperta, i bei pensieri rimasti in sospeso.
Si rimette la sella, quel 20 luglio, coperti da un’umidità novembrina e dal peso di un grigiore quasi insopportabile dopo quelle belle giornate di sole.
C’è silenzio lungo il Camino. Una fila lunga, interrotta qua e là, di figure veloci, dinamiche, riflessive, a volte come ombre, a volte più corpose. Non si interrompe il silenzio che regna tra i boschi di eucalipti, alberi giganti, alti e diritti che creano un atmosfera di profondo ossequio e di austerità.
Questo ultimo giorno del Camino Frances è di un altro colore. Sembra di aver iniziato il Camino con l’estate e di finirlo con l’inverno. A Colle San Marco mi aspettano al Centro Equestre La Lagunita dove ospiteranno Oana e me.
Col favore della sosta alla Lagunita percorro senza Oana gli ultimi 4,5 chilometri per verificarne l’accesso con la cavalla. In precedenza, chi mi assiste da casa ha chiesto l’autorizzazione all’ingresso con gli animali che non possono entrare dopo le ore 9.30. La mattina del 21 luglio è una giornata grigia e non ci posso fare nulla se mi mette di cattivo umore. Son disposto a mandare alla malora tutta la baracca con i burattini, ma le mie gambe mi portano dritto davanti alla cattedrale. Il giorno prima ho timbrato la mia credenziale all’Ufficio del Pellegrino, una sistema abbastanza infantile se non fosse per le fatiche del pellegrino e per le spese sostenute.
Come tutti gli altri sono stato al gioco, ma Oana voglio proprio portarla dentro Santiago. Ci arrivo dopo l’orario stabilito. Infatti la polizia mi sta addosso e quasi mi scorta all’uscita della città, dalla parte dove ha inizio il Camino Portogues, precisamente nel quartiere Conxo. Con la descrizione che ho si riesce a uscirne altrimenti risulta impossibile. Poi la città, sotto quella nuvolaglia, comincia ad allontanarsi. Quando vedo le tre cime della sua cattedrale non riesco a sorridere. Penso solo a quell’invenzione di un percorso di circa 780 chilometri, attrezzati di tanti alberghi, bar, ostelli, ristoranti, forse una cosa unica al mondo. Ripenso a Thomas. Partiti entrambi da Roncisvalle, nello stesso giorno, siamo arrivati entrambi dopo 20 giorni. Di tutto quel gruppone si son perse le tracce. Oana mangia l’erba mentre io lascio andare per l’ultimissima volta lo sguardo su quelle tre cime. Adios Camino di Santiago.
DA CAGLI A SANTIAGO A CAVALLO, LE FOTO:
- Oana a Compostela
- Oana beve nella fontana di Compostela
- Ancona Oana finalmente arrivata a destinazione
- Oana circondata dall’affetto dei pellegrini
- Raffaele e Oana
- Raffaele e Oana, riposo meritato
- Oana riceve l’affetto di alcuni pellegrini
- Oana posa per alcune foto ricordo, la storia di Raf e della cavalla ha colpito l’attenzione di molit
Tags: Cagli, Compostela, oana, Raffaele, Santiago
Lascia una risposta