Nardelli sulla delibera urbanistica di domani: “Diciassette provvedimenti slegati, presentati assieme per non creare frizioni nella maggioranza”

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28 luglio 2013

Massimiliano Nardelli*

PESARO – Come ogni anno, nell’ultima seduta del consiglio comunale prima della pausa estiva, viene portata in assise dalla Giunta comunale e dalla maggioranza consiliare una delibera urbanistica monstre. Quest’anno è il caso del piano delle alienazioni e delle valorizzazioni del patrimonio comunale contenente una serie di provvedimenti rappresentanti varianti più o meno sostanziali, alcune condivisibili altre assolutamente no, che i nostri amministratori comunali hanno deciso di far votare in blocco per evitare sorprese e tiri mancini da parte di alcune componenti della maggioranza. In altre parole, per la debolezza cronica delle forze che governano questa città, si è deciso di proporre in un’unica votazione ben 17 provvedimenti di cui 12 di valorizzazione e 5 di alienazione del patrimonio comunale.

Massimiliano Nardelli

Massimiliano Nardelli

Ci troveremo quindi a dover decidere per esempio se valorizzare o meno il Ferrotel, se far coprire o meno la pista di pattinaggio di viale Trieste, se far allargare o meno la cucina del Centro Sociale Adriatico, se permettere o meno la convivenza tra un centro aggregazione giovanile e degli alloggi sociali come previsto nel progetto del nuovo centro Calamita di Muraglia, se permettere all’Ipercoop di allargare il proprio parcheggio, se confermare o meno il progetto del San Domenico fatto redigere dalla Fondazione CariPesaro, se salvare o meno tre edicole, se vendere o meno l’ex casello daziario di piazzale Cinelli modificando la destinazione a residenziale, se vendere o meno l’ex scuola di Candelara oggi sede di associazioni con opportunità di modificare a residenziale 1.300 metri quadrati.

Tutti provvedimenti assolutamente slegati tra di loro dal punto di vista tecnico ma legati, invece da un unico filo politico ovvero quello di far digerire in questo pacchetto, ai consiglieri di maggioranza, anche decisioni che, portate come singole varianti, avrebbero sicuramente avuto problemi ad essere votate ed approvate dal consiglio comunale.

Per questo motivo di tenuta politica della maggioranza, i gruppi consiliari ed i consiglieri comunali vengono palesemente discriminati nella loro libertà di voto dal non poter scegliere liberamente, sui singoli provvedimenti, che ripeto essere alcuni assolutamente condivisibili.

Ancora una volta ci troviamo di fronte ad una Giunta comunale e ad una maggioranza che preferisce salvaguardare i propri interessi politici a quelli della città.

Questo metodo, che dal punto di vista tecnico e procedurale risulta comunque regolare, non può essere accettato e condiviso dal punto di vista politico, soprattutto se riguarda alcuni progetti importanti che la città attende da anni e che non potranno avere il consenso di parte del consiglio comunale solamente perché collegati in un’unica delibera che rappresenta una vera e propria limitazione del diritto di voto dei consiglieri comunali.

*Consigliere Scelta Civica

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